Più ricerca e innovazione nella nuova Pac

Di   5 Giugno 2019

BUCAREST, 4 giugno 2019 – Al termine del Consiglio informale dei ministri dell’agricoltura a Bucarest, il commissario Ue all’agricoltura Phil HOGAN, il ministro rumeno dell’agricoltura e sviluppo rurale Petre DAEA ed il presidente pro-tempore della commissione agricoltura del parlamento europeo Paolo DE CASTRO hanno tenuto una conferenza stampa.

Il confronto è stato incentrato sul tema della ricerca e dell’innovazione in agricoltura e bioeconomia nell’ambito della riforma della pac, ha spiegato DAEA, sottolineando che i ministri hanno riconosciuto in modo unanime l’importanza della ricerca in agricoltura. “Adesso servono strumenti adeguati per garantire il trasferimento di conoscenze agli agricoltori”, ha sottolineato DAEA. “Stimiamo che con la bioeconomia possano essere creati 1 mln di posti di lavoro nelle zone rurali entro il 2030“, ha detto HOGAN, che ha indicato che la commissione propone di stanziare 10 miliardi di euro per il fondo per la ricerca e l’innovazione nel prossimo bilancio pluriennale, auspicando che il prossimo europarlamento possa dare piena attuazione alle politiche dedicate alla bioeconomia.

Sulla pac HOGAN e DAEA hanno inoltre evidenziato come resti del lavoro da fare per raggiungere un accordo sul regolamento sui piani strategici perché la maggior parte dei ministri vuole avere prima informazioni più precise sul bilancio pluriennale dell’Unione.

Riguardo alla composizione del nuovo europarlamento, DE CASTRO ha affermato rispondendo ad una domanda di non aspettarsi grandi differenze per il lavoro della Comagri, sostenendo che la commissione ha sempre lavorato con tutti i gruppi parlamentari, trovando maggioranze trasversali in funzione del tema trattato.

Gli intervenuti alla conferenza stampa hanno inoltre espresso il loro sostegno alla candidatura di Catherine GESLAIN-LANEELLE a direttore generale della Fao, prima donna a proporsi per l’incarico.

DE CASTRO, PER LA PAC RICERCA E INNOVAZIONE SENZA INCERTEZZE

“La futura pac deve possedere strumenti ambiziosi e un sostegno finanziario adeguato per rendere l’agricoltura europea sempre più innovativa e capace di sfruttare i risultati della ricerca scientifica, a partire dalle nuove tecniche di miglioramento varietale che non danno vita ad ogm transgenici, ma preservano le colture dagli effetti nefasti dei cambiamenti climatici”, ha affermato Paolo DE CASTRO per il quale “è il momento di colmare il forte ritardo legislativo accumulato in Europa sulle ‘new breeding techniques‘ il cui potenziale in termini di sostenibilità è straordinario: riduzione dei consumi idrici, dei consumi di fertilizzanti e fitofarmaci, ma anche riduzione dei rischi per gli agricoltori, ciclicamente afflitti da vecchi e nuovi patogeni“. “Su questo tema credo che l’Unione europea debba lavorare per mettere ordine a dare finalmente delle certezze all’intero settore produttivo”, ha proseguito DE CASTRO. “La nuova legislatura europea sarà cruciale per il futuro dell’agricoltura europea che rappresenta lo zoccolo duro del nostro sistema agroalimentare; per questo, dobbiamo innanzitutto preservare la natura comune della pac, perché solo così potremo continuare a convogliare gli sforzi degli agricoltori verso la realizzazione di obiettivi non solo economici, ma anche ambientali e sociali, a beneficio di tutti noi”, ha sottolineato DE CASTRO, nel concludere che “un’innovazione adeguatamente indirizzata sarà sempre di più una leva cruciale per costruire una prospettiva di sostenibilità duratura per i 500 milioni di cittadini dell’Unione europea”.