A come Agricoltura intervista Tassinari

Di   27 Agosto 2018

Il numero di agosto di “A come agricoltura” ospita un’intervista al presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti Aproniano Tassinari a cura di Cristian Furini.

“Teniamolo ben presente: l’imprenditoria agromeccanica si conferma risorsa imprescindibile per l’agricoltore; un vantaggio non solo in termini economici ma anche in qualità delle lavorazioni e disponibilità di personale qualificato”, si legge a pagina 40 del numero di settembre di A come Agricoltura. “Abbiamo chiesto a chi rappresenta la categoria, il punto di vista rispetto a tre temi caldi del momento: propensione all’acquisto del nuovo, rapporto contoterzismo-Ue, revisione del parco macchine”.

3 domande ad Aproniano Tassinari, presidente UNCAI

1) Mother regulation, direttive sull’emissionamento dei motori hanno portato ad un aumento dei prezzi dei macchinari agricoli. Come è stata la risposta del comparto degli imprenditori agromeccanici nella propensione dell’acquisto di mezzi nuovi?

Aproniano Tassinari – In questa fase di transizione, gli agromeccanici sono come stretti in una morsa. Da una parte ci sono i costruttori di macchinari agricoli che, a ragion veduta, evidenziano i benefici che le tecnologie di ultima generazione apportano al suolo, alle produzioni e alle aziende. Dall’altro lato perdurano i problemi di reddito…

2) Ue, Pac post 2020 (fortemente direzionata verso innovazione e agricoltura di precisione): come si valorizza il ruolo dei contoterzisti italiani come vettori delle nuove direttive comunitarie?

Aproniano Tassinari – Non è facile. Da buon imprenditore il contoterzista cerca di valorizzare se stesso attraverso il lavoro. Per esempio c’è chi si è attrezzato per coltivare il riso nel rispetto del disciplinare di produzione del sushi, chi può raccogliere il mais viola per i diabetici, perché dispone di mezzi particolari. Poi ci sono i contoterzisti digitali…

3) Il pastrocchio sulla revisione trattori usati: quale è il pensiero di Uncai sul tema. Quali le conseguenze e le ricadute anche sul settore agromeccanico?

Aproniano Tassinari – Si sta giocando una partita importante e delicata. Una volta a regime, la revisione interesserà 4 milioni di veicoli e la sicurezza degli operatori. I veicoli più vecchi sono circa un milione e 700 mila e non sarà facile allinearli agli standard di sicurezza richiesti. In alcuni casi neppure converrà. Tra le ultimi atti del governo Gentiloni c’è stato però….

Vai al link dell’intervista con le risposte per intero

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