Agricoltura e contoterzisti 4.0

Di   8 Settembre 2017

Osservatorio Smart AgriFood e Uncai lanciano un questionario online sull’agricoltura digitale rivolto ai contoterzisti agromeccanici.

ROMA – In questi giorni i contoterzisti Uncai di tutta Italia sono stati invitati a rispondere a un questionario online dell’Osservatorio Smart AgriFood sull’impiego in azienda degli strumenti dell’agricoltura digitale. Due gli obiettivi posti da Uncai e dall’Osservatorio. Innanzitutto fotografare la diffusione dell’agricoltura 4.0 tra i contoterzisti, dal momento che questi, come è emerso anche di recente, durante una tavola rotonda organizzata a Milano da PromoSalons con Martine Degremont- Direttrice del Polo Attrezzature Agricole del salone SIMA, sono la categoria chiamata più di altre a introdurre l’innovazione nel settore primario. In secondo luogo il questionario ha lo scopo di formare e informare gli stessi contoterzisti sulle principali caratteristiche e sui vantaggi dell’agricoltura digitale, che comprende ma non deve essere confusa con l’agricoltura di precisione.

Osservatorio Smart AgriFood

Il tavolo di lavoro “Il potere passa dai dati” dell’Osservatorio Smart AgriFood

“Fare una stima delle aziende agromeccaniche che, durante le lavorazioni, utilizzano gli strumenti digitali per acquisire, rielaborare e condividere i dati del campo, del macchinario o delle attrezzature è solo uno degli aspetti oggetto dell’indagine. L’investimento in sensori e in tecnologia 4.0 è forse il minore degli ostacoli all’upgrade tecnologico necessario all’agricoltura italiana. Prima di tutto è necessaria una infrastruttura internet veloce e capillare, possibile solo con investimenti pubblici nella banda larga e ultra larga. Inoltre occorre far crescere l’interesse e la richiesta di questi dati da parte delle aziende agricole, dell’amministrazione pubblica, dei fornitori, degli enti certificatori e delle assicurazioni”, il commento del presidente di Uncai Aproniano Tassinari.

È nell’interesse di imprese agricole, agromeccaniche e agronomi raggiungere il prima possibile questi obiettivi e disciplinare con un contratto l’acquisizione, il mantenimento e l’analisi dei dati digitali. “I dati possono essere usati per l’analisi del suolo così come del raccolto, ma anche per la rendicontazione del lavoro, per migliorare i servizi ai clienti o per certificare la qualità e l’originalità di un prodotto agricolo, tracciando su Internet in modo indelebile e sicuro ogni fase di lavorazione”, conclude Tassinari.

L’Osservatorio Smart AgriFood è composto da ricercatori del dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale dell’Università degli studi di Brescia (Laboratorio RISE – Research & Innovation for Smart Enterprises) e del Politecnico di Milano (Digital Innovation della School of Management). L’Osservatorio vuole diventare il punto di riferimento in Italia per comprendere in profondità le innovazioni digitali che stanno trasformando la filiera agricola e agro-alimentare.