Appello di Coprob ai candidati alle europee

Di   9 Maggio 2019

Continua l’impegno della Cooperativa bieticoltori per la difesa dello zucchero 100% italiano

Il presidente di Coprob Claudio Gallerani

BOLOGNA, 8 maggio 2019 – La battaglia per la difesa del comparto bieticolo nazionale? Ora si gioca in Europa. Coprob (Cooperativa Produttori Bieticoli), oggi unico produttore nazionale di zucchero italiano e ultimo baluardo per la tutela della filiera saccarifera nazionale, scende di nuovo in campo per la difesa del settore e coinvolge nel dibattito le forze politiche comunitarie.

Si è svolto a Fico Eataly l’incontro dal titolo “Filiera saccarifera: orizzonte 2024”, incentrato sulle azioni necessarie a difendere il comparto. Un settore che, da ottobre 2017, è soggetto a un mercato liberalizzato e all’aggressiva concorrenza dei competitor europei ed extraeruopei pronti alla guerra sul prezzo. La deregolamentazione, infatti, ha determinato l’oligopolio di Francia e Germania producendo, nel giro di un solo anno, un trasferimento di risorse pari a 2,7 miliardi di euro da produttori di barbabietole e zucchero all’industria di seconda trasformazione.

Per richiamare l’attenzione delle forze politiche su questa emergenza Coprob – che ad oggi conta 7.000 aziende agricole associate e che detiene il 23% di quota del mercato nazionale con un fatturato consolidato di 280 milioni di euro nel 2017 – ha da tempo intrapreso un percorso di sensibilizzazione per la tutela dello zucchero 100% italiano e sulla strategicità del settore bieticolo saccarifero nazionale.
Oggi, il dibattito sta per approdare al Parlamento Europeo, dove la Commissione agricoltura sarà a breve chiamata ad esprimersi su alcuni temi chiave, come l’attivazione di misure per il mantenimento delle filiere nazionali dell’area mediterranea e la possibilità per gli Stati Membri di intervenire singolarmente a sostegno del comparto.

“Ciò che serve è un piano di settore capace di potenziare tramite ricerca, innovazione e promozione una filiera sostenibile, di alta qualità, tracciata dal campo alla tavola, equamente valorizzata. Un impegno che COPROB ha già messo in pratica, ma che necessita di maggiori risorse e di un forte impegno da parte di tutti gli attori della filiera: dalle istituzioni ai collaboratori, dagli utilizzatori alla GDO”, commenta Claudio Gallerani, Presidente di Coprob. “Il nostro appello alle forze politiche, in vista delle prossime elezioni, è quello di istituire un’autoregolamentazione della produzione di zucchero UE; solo così si potrà evitare che, come accaduto nel 2017, vi siano Stati che producono in eccesso, smaltendo il surplus nei Paesi dell’area mediterranea e provocando, così, il crollo totale dei prezzi nel mercato”, conclude Gallerani.

Da sinistra: Posteraro (Forza Italia), Basso (Lega), Zullo (5 Stelle), Trovato (giornalista Corriere della Sera), Gallerani (presidente Coprob), De Castro (Partito Democratico), Gardini /Fratelli d’Italia)

Tra i protagonisti del dibattito, Alessandra Basso e Mara Bizzotto – intervenuta telefonicamente – (Lega), Paolo De Castro (Partito Democratico), Elisabetta Gardini (Fratelli d’Italia), Alfredo Posteraro
(Forza Italia) e Marco Zullo (Movimento 5 Stelle).

“L’Italia è il terzo consumatore europeo di zucchero, ma produce soltanto un quarto del fabbisogno interno. Coprob è uno degli ultimi produttori indipendenti rimasti in Europa dopo che Francia e Germania hanno fagocitato il mercato continentale in un biennio”, commenta Mara Bizzotto capogruppo della Lega al Parlamento Europeo. “Il prezzo a tonnellata dall’ingresso delle quote si è praticamente dimezzato, passando dai 600 €/ton ad una media di 314 €/ton con punte minime di 277€/ton. Una situazione veramente insostenibile!”. “In questi anni mi sono battuta con forza e continuerò a farlo in futuro perché si arrivi ad un’equa ripartizione di quote e utili per i nostri bieticoltori tutelando i posti di lavoro degli addetti degli zuccherifici e dell’intero indotto per difendere e valorizzare il Made in Italy.”

Il Vicepresidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo del Partito Democratico, Paolo De Castro, ha osservato come sia necessario “difendere e tutelare l’unico Gruppo saccarifero in Italia, perché lo zucchero rappresenta un prodotto di interesse nazionale, materia prima utilizzata oltretutto dalle nostre industrie dolciarie. Tra qualche anno non sappiamo come evolverà il mercato, per ora possiamo solo constatare che il prezzo di riferimento mondiale dello zucchero è crollato in poco tempo sotto i 400 euro a tonnellata. E in ogni caso, al settore non possiamo solo guardare come difesa di un’azienda, ma di una produzione nazionale che andrà salvaguardata. A partire dal mantenimento degli aiuti accoppiati per i bieticoltori nel quadro della prossima riforma della Politica agricola comune”.

“Dai primi anni 2000 ad oggi gli zuccherifici in Italia sono passati da diciannove a due”, commenta Elisabetta Gardini di Fratelli d’Italia. “Su cinque pacchi di zucchero, quattro arrivano dall’estero. Il settore saccarifero ha sofferto già troppo. Dobbiamo tutelarlo anche in considerazione del suo ruolo strategico nella valorizzazione della qualità dei prodotti 100% italiani. L’Europa dovrà da un lato lasciare più flessibilità all’Italia nella gestione del settore bieticolo saccarifero e dall’altro impedire le pratiche sleali del Paesi del Nord che non possono usarci come il cortile di casa loro”.

Per Alfredo Posteraro di Forza Italia: “Per quanto il tema zuccherifici Italiani sia stato ampiamente dibattuto, siamo passati da circa 230.000 ettari coltivati a 36.000; fino al 2016, una tonnelata di zucchero costava 600€, dopo la liberalizzazione delle quote costa 350€! Il provvedimento della liberalizzazione sembra fatto ad hoc per l’asse FrancoTedesco che di fatto ci ha “scippato” una fettina di mercato pari all’80%. Non dimentichiamo il problema “logistica”: la viabilità è rimasta quella di 30 anni fa! La strada corretta e unica, è la valorizazione del prodotto Made in Italy e quando pensiamo allo zucchero non dobbiamo esclusivamente associarlo al nostro quotidiano “supporto” nel caffé, ma a tutta una serie di altri utilizzi, ad esempio nell’industria dolciaria, nella pasticceria.”

Per l’Europarlamentare Marco Zullo del Movimento 5 Stelle: “Alla base della strategia del settore agroalimentare europeo deve esserci una tutela della qualità, non della quantità al costo più basso. Non ha senso, infatti, pensare di poter competere con la produzione del Sud del mondo, una realtà totalmente diversa, specialmente in termini di tutela ambentale e dignità del lavoratore, tramite una mera rincorsa all’abbassamento dei prezzi. Ci faremo promotori della proposta di autoregolamentare il settore, ma è fondamentale anche rafforzare la filiera e sostenere le aziende tramite un sostegno economico, burocratico e normativo da parte delle istituzioni, nazionali ed europee. L’Europa in questo senso deve fare da tramite, per costruire un’agricoltura robusta, in grado di fare la differenza nel mondo.”

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