Arriva il catasto ortofrutticolo

Di   29 Gennaio 2019

Nell’ultima legge di bilancio il Governo ha introdotto il tanto atteso catasto della frutta. Entro tre mesi il decreto

ROMA – Nei commi 666 e 667 dell’articolo 1, la legge di bilancio pubblicata sulla Gazzetta ufficiale lo scorso 31 dicembre autorizza una spesa di 5 milioni (2 milioni per il 2019 e 3 milioni per il 2020) per “l’istituzione di un catasto della produzioni frutticole nazionali, attraverso una ricognizione a livello aziendale delle superfici frutticole, distinte a livello delle principali cultivar”. L’obiettivo del nuovo strumento, si legge nel provvedimento, è “contribuire alla competitività e allo sviluppo del settore ortofrutticolo nazionale, mediante una efficiente gestione delle informazioni sulle superfici e sulle produzioni frutticole, nonché di favorire un corretto orientamento produttivo al mercato, con conseguente riduzione dei rischi di sovrapproduzione e di volatilità dei prezzi”.

Il decreto attuativo del catasto dovrebbe arrivare entro tre mesi. Sulle tempistiche si precisa infatti che i criteri e le modalità di realizzazione del catasto “sono individuati con decreto di natura non regolamentare del Mipaaft, Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, da adottare, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge”.

E gli ortaggi?

Qualche punto interrogativo non maca. Nella manovra si parla di produzione frutticola, lasciando intendere che gli ortaggi rimangono esclusi da quello che almeno sulla carta risulterebbe essere un vero e proprio censimento delle aree di produzione. Inoltre non si sa ancora chi concretamente andrà a realizzare questo catasto. Da diverse parti indicano Ismea, Agea o l’Istat gli enti maggiormente accreditati a compiere questo lavoro.

Un ruolo decisivo potrebbe averla una nuova applicazione del fascicolo aziendale, il documento obbligatorio con una serie di informazioni e documenti relativi all’azienda che ogni impresa deve presentare alla pubblica amministrazione per richiedere contributi, agevolazioni o certificazioni nel settore agricolo.

Un vero e proprio censimento su base nazionale

Attraverso il catasto della frutta sarà possibile avere nuove informazioni dettagliate sulle arre coltivate che sono fuori del mondo organizzato delle Op e capire se ci sono le strutture adeguate per gestire la massa di prodotto e in quali modalità inviarla sul mercato. Inoltre le imprese potranno programmare con maggior precisione le proprie strategie. Il settore chiede però precisione: oltre alle superfici il catasto dovrebbe esplicitate le specie, le varietà e l’età degli impianti.