Ceta e farine animali di origine bovina

Di   2 Settembre 2019

L’accordo per il libero scambio con il Canada potrebbe permettere la carne di manzo prodotta con i mangimi vietati dopo lo scandalo mucca pazza

PARIGI – Con il Ceta, potrebbe tornare la carne di manzi nutriti con farine animali derivate da carcasse bovine, vietata in Europa dopo lo scandalo della “mucca pazza”. Lo denunciano Ong e sindacati agricoli francesi. Il governo francese ha però bollato la storia come fake news (bufala).
Eppure le cose non stanno proprio come vorrebbero Macron & Co. Come spiega un articolo di Le Monde, un buco nelle norme dell’accordo di libero scambio tra i paesi dell’Unione europea e il Canada permetterà l’importazione di carne di manzo alimentato con alcuni tipi di farina di origine animale.

I giornalisti del quotidiano francese, insieme a degli esperti in materia, hanno esaminato i regolamenti veterinari canadesi ed europei scoprendo che un vuoto normativo autorizza di fatto gli allevatori canadesi a nutrire i manzi con farine prodotte a partire dai resti delle carcasse di bovini macellati (sangue, grasso, pelle) e ad esportarne la carne in Europa.

La conferma giunge anche dalle autorità canadesi che hanno dichiarato come “nonostante un divieto di principio dell’alimentazione dei ruminanti a base di farine derivata da ruminanti, la legislazione canadese autorizza l’utilizzo di certe proteine, come le farine di sangue e la gelatina”. E nessuna norma europea vieta espressamente l’importazione della carne da animali alimentati con queste farine, che quindi non si potranno bloccare alla frontiera.

Di fronte all’inchesta di Le Monde, il governo francese ha fatto retromarcia riconoscendo di essersi sbagliato. Ha però aggiunto che in nessun modo il Ceta consentirà l’ingresso in Europa alla carne dei manzi allevati con farine animali bovine. Si è inoltre giustificato per aver bollato come fake news le preoccupazioni di Ong e sindacati agricoli parlando di confusione derivante da una questione estremamente tecnica. Infine ha cercato di minimizzare i rischi per i consumatori: questo tipo di farine, secondo l’esecutivo francese, non è comunque pericoloso per la salute, perché il midollo spinale viene scartato e i resti bovini vengono trattati a temperature molto alte, contromisure sufficienti per eliminare il prione, la proteina responsabile della trasmissione dell’encefalopatia spongiforme bovina (Bse), meglio nota come morbo della mucca pazza.

QUINDI un vuoto normativo nel Ceta consente l’importazione in Europa di carne di manzi nutriti con farine animali di origine bovina.
L’uso di farine animali prodotte dalle carcasse dei bovini è una delle cause principali della grande epidemia di encefalopatia spongiforme bovina (Bse), meglio nota come morbo della mucca pazza, che a partire dal 1986 ha colpito oltre 190 mila capi di bestiame e circa 230 persone. Proprio in seguito al grande scandalo della “mucca pazza” l’Unione europea ha deciso di vietare l’uso di farine animali nell’alimentazione dei bovini, così da ridurre il rischio di contaminazione crociata e evitare quella che è a tutti gli effetti una forma di cannibalismo. Nel 2012 è stato riautorizzato l’impiego di farine animali, ma solo di quelle prodotte da maiali, pollame e pesci.

A sorprende di più in questa storia, afferma Le Monde, è il fatto che il governo francese era già stato avvertito di questo vuoto normativo nel settembre del 2017 dalla commissione indipendente di valutazione del Ceta. Ma fino a pochi giorni fa continuava a negare tutto.