Diesel contro elettrico

Di   17 Aprile 2019

Un mantra si sta facendo sempre più strada: “il motore diesel è una tecnologia del passato e tra qulche anno sparirà completamente”. E non si contano le prese di posizione a livello istituzionale e politico contro i motori a combustione interna. Ma è davvero così?

Rudolf Diesel depositò la richiesta di brevetto per il suo motore nel mese di febbraio 1892. Passarono diversi anni prima che lanuova tecnologia si affermasse. Il primo prototipo venne realizzato nel 1897 e solo nel 1923, quando Diesel eragià morto, Robert Bosch costruì una pompa a iniezione di precisione, che iniettava la quantità di combustibile necessaria con la pressione opportuna.

La crociata contro i motori diesel è però recente e prende le mosse dal Dieselgate, lo scandalo scoppiato negli Stati Uniti nel 2015 legato ai “defeat device”, dei dispositivi installati da Volkswagen in 11 milioni di vetture che, in alcune condizioni, consentivano ai motori diesel di emettere livelli di gas inquinanti inferiori a quelli effettivi quando erano sottoposti a test di rilevamento.

Da allora è resciuto sempre di più il numero dei detrattori dei motori a combustione interna. Alcune case automobilistiche come la Volvo hanno anche annunciato l’addio al diesel. Si sono aggiunti alcuni stati come la Cina (nel 2017 ha dichiarato di voler fermare le vendite di auto a diesel e a benzina per dare spazio a quelle elettriche), l’India (pronta a commercializzare solo vetture elettriche dal 2030), la Francia e il Regno Unito. Mentre in Germania, il principale produttore di auto diesel ma al tempo stesso il mercato europeo più virtuoso nella vendita di vetture elettrificate, i singoli comuni potranno decidere autonomamente di vietare la circolazioni alle auto diesel.

Elettriche o ibride?

Tuttavia molte case automobilistiche non offrono modelli di veicoli a propulsione elettrica ma ibridi, ossia motorizzazioni termico-elettriche in cui il motore a zero emissioni non può spingere l’auto senza il contributo del propulsore a combustione interna.

Gli studi anche più verdi prevedono tempi molto lunghi per l’elettrico

Solo questo fa ritenere che, se anche i motori elettrici sono il futuro dell’autotrazione, occorrerà del tempo prima che si affermino definitivamente. Stando alle proiezioni formulate da Bloomberg (fonte: LMC Automotive forecast) nel 2025 l’85% dei nuovi autoveicoli venduti negli Stati Uniti monterà ancora motori a combustione interna. Invece l’International Energy Agency prevede che nel 2050 ci saranno circa 3 miliardi di veicoli leggeri, a fronte del miliardo attuale e almeno la metà di questi monterà motori a combustione interna, alimentati da combustibili a base di petrolio. Soprattutto per le appplicazioni fuoristrada, il motore diesel offrirà ancora per molti anni una combinazione unica di durata, prestazioni e praticità neppure avvicinabile da altre tecnologie.

Anche l’elettrico inquina

L’auto elettrica non è a zero emissioni. Il motivo è presto detto: l’elettricità che fa muovere i veicoli elettrici come viene prodotta? Nel 2015 circa il 70% dell’energia prodotta arrivava da combustibili fossili, il 20% da fonti rinnovabili e il 10% dal nucleare. L’impennata di richiesta di corrente elettrica determinata da un eventuale boom delle vendite di auto elettriche come credete verrebbe soddisfatta? Probabilmente attraverso un incremento delle centrali termiche. Con diverse aggraventi ecologiche.

Produrre le grandi batterie agli ioni di litio utilizzate per i veicol elettrici genera tonnellate di CO2 (per esempio 5,6 ton la batteria a 40 kWh della Nissan Leaf mentre per produrre la batteria da 100 kWh montata dalla Tesla Model S genera 14 ton di CO2).
Inoltre, almeno finché non si svilupperà la tecnologia dell’elettricità senza fili o dei superconduttori, occorre tenere conto che la corrente elettrica che scorre nei cavi produce calore (effetto Joule) e, di conseguenza, delle perdite di energia. Di conseguenza occorre produrre più energia per far partire una macchina elettrica rispetto a una vettura a combstione interna

Sviluppi per il Diesel

Tanto più che, negli ultimi anni, i motori a combustione interna sono migliorati sotto il profilo ecologico. E grazie all’utilizzo di tecnologie di modellazione e simulazione in fase di progetto, all’ottimizzazione dei processi di combustione, all’evoluzione dei sistemi e delle geometrie di iniezione, sono stati abbattute radicalmente le emissioni inquinanti.