FIERAGRICOLA 2020 PUNTA SU SOSTENIBILITÀ, INNOVAZIONE E DISTINTIVITÀ

Di   15 Gennaio 2020

Verso la 114ª rassegna internazionale di agricoltura di Verona (29 gennaio-1 febbraio 2020)

Giovanni Mantovani, DG Veronafiere

Verona, 13 gennaio 2020 – «La 114ª edizione di Fieragricola scommette su sostenibilità, innovazione e distintività, che sono anche i driver della competitività per un settore ad alto valore aggiunto come quello italiano, caratterizzato da produzioni agroalimentari Dop e Igp di alto livello, ricercate in tutto il mondo e che hanno la propria origine nell’agricoltura».

Alla vigilia della più importante rassegna internazionale dedicata in maniera trasversale al mondo agricolo, in programma a Veronafiere dal 29 gennaio all’1 febbraio prossimi, il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, si sofferma sulle sfide dell’agricoltura e su alcune delle novità che gli operatori potranno trovare a Fieragricola.

Direttore, perché la formula della trasversalità?

«Perché siamo convinti che un’offerta trasversale sia la più adatta per rispondere alle esigenze dell’azienda agricola moderna. Da anni stiamo ormai assistendo a un fenomeno di concentrazione della maglia poderale e di una ristrutturazione delle imprese in un’ottica multifunzionale. Alcune realtà stanno uscendo dal sistema, generando talvolta alcuni problemi di cura del paesaggio, monitoraggio del territorio, difesa della biodiversità e del sistema agricolo anche in chiave di baluardo al dissesto idro-geologico, come spesso si vede nelle aree montane o collinari. Contemporaneamente, il percorso di crescita sta portando all’utilizzo di nuove tecnologie, a innovazioni in chiave di sostenibilità e di razionalizzazione dei costi di produzione e di manodopera, con una diversificazione delle produzioni in azienda. Lo stesso contoterzismo si è rafforzato, privilegiando imprese professionali in grado di accompagnare il percorso di crescita, competitività e redditività delle imprese agricole e zootecniche. Tenere la nostra grande agricoltura divisa per compartimenti stagni è, secondo la nostra visione, una scelta miope».

Un punto di forza che ha contraddistinto negli anni Fieragricola è l’apertura al mondo. Sarà così anche per l’edizione 2020?

«Certamente. Accanto all’attenzione al dialogo sul fronte della Politica agricola comune, anche per la 114ª edizione di Fieragricola abbiamo collaborato con Ice, l’Istituto per il Commercio Estero, e la rete dei nostri delegati, per predisporre un articolato percorso di internazionalizzazione, che vede l’Alpe Adria e l’Area balcanica, insieme all’Africa, al centro delle attività promozionali e di incoming. Sono stati selezionati ed invitati operatori provenienti da Algeria, Ghana, Nigeria, Costa d’Avorio, Angola, Marocco, Senegal, Egitto, Sudafrica, Etiopia, Mozambico, Algeria, Tunisia, Kazakistan, Vietnam, Emirati Arabi Uniti, Russia, Polonia, Romania, Ungheria, Alpe Adria, Repubblica Ceca, Belgio, che raggiungeranno Verona per Fieragricola 2020».

La meccanica resta uno dei pilastri di Fieragricola anche nel 2020?

«Certamente e per questo abbiamo proseguito l’alleanza con FederUnacoma. La meccanica in agricoltura è strategica per sostenere il percorso di innovazione verso la digitalizzazione e la sostenibilità delle produzioni. Fieragricola ospiterà la meccanica in cinque padiglioni, con tutti i top player del settore presenti. Inoltre, Fieragricola raddoppia le aree dinamiche esterne, una di fronte al padiglione 4 dedicata a trattrici, mezzi agricoli e attrezzature, e una di fronte al padiglione 9, dedicata ai telescopici».

Sono confermati anche i due padiglioni dedicati a Vigneto e Frutteto?

«Sì. Saranno ospitati nei padiglioni 4 e 5 e rappresentano ormai un punto fermo di Fieragricola anche per il 2020. Sono due colture specializzate ad alto valore aggiunto come Vigneto e Frutteto. Lì troveremo macchine, mezzi, attrezzature specifiche in chiave di agricoltura di precisione e di sostenibilità, per migliorare la competitività delle imprese agricole specializzate, oltre a corsi su potatura, solfiti, gestione della chioma di vigneto e frutteto, dendrochirurgia, agricoltura di precisione».

Fieragricola dedicherà il convegno inaugurale all’Africa. Perché?

«L’agricoltura è una delle attività più rilevanti per i Paesi africani e non ha soltanto una funzione produttiva, di sostentamento e di sicurezza alimentare per le popolazioni, ma è una delle soluzioni più efficaci per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e per accompagnare lo sviluppo di un intero continente, che inevitabilmente dovrà poggiare sui pilastri dell’agricoltura, della sicurezza alimentare, dell’istruzione e della sanità. La stessa Unione europea, tramite la Task Force for Rural Africa, ha avviato una partnership operativa con l’Unione africana per promuovere progetti di collaborazione in grado di sostenere l’agricoltura nel Continente, sviluppare reti e favorire la nascita di filiere agricole, alimentari e commerciali su più livelli. Veronafiere è peraltro presente in Marocco e Sudafrica, proprio con iniziative legate all’agricoltura».

Come vede il futuro dell’agricoltura?

«Sono ottimista, perché conosco la grande capacità del mondo agricolo di abbracciare le novità, di fare rete e di innovare. La sfida della sostenibilità, sostenuta anche dalla politica della Commissione von der Leyen improntata a Green New Deal, è ampiamente alla portata del sistema agricolo, che dall’applicazione di modelli di economia circolare può trarre vantaggi ambientali, economici e sociali. Il 2020 sarà cruciale per il futuro della Politica agricola comune 2021-2027, che richiederà un impegno proprio in chiave ambientale. Sfide che il Made in Italy agroalimentare saprà sicuramente cogliere e superare».