Gelate notturne dall’Emilia-Romagna alla Puglia

Di   26 Marzo 2020

Ingenti danni in modo particolare all’ortofrutta da gelate e freddo: occrre sostenere e aiutare il settore. IN EMILIA ROMAGNA MODALITA’ SEMPLIFICATA PER SEGNALARE I DANNI

Per l’agricoltura è emergenza nell’emergenza. Non solo coronavirus, a dare l’ennesimo colpo al settore è arrivato il brusco calo delle temperature, scese anche sotto lo zero, con gelate e nevicate fuori stagione.

Il 23, il 24 e il 25 marzo gran parte dell’Italia si è risvegliata sottozero. In molti frutteti, le piante in fiore erano ricoperte da vere e proprie stalattiti. L’ondata di gelo tardivo con temperature anche di meno 4° C, accompagnate in alcune zone da bufere di neve e vento molto forte, sta creando enormi danni alle colture in varie regioni, dove le piante erano già fiorite e le primizie nei campi.

L’Emilia-Romagna, la Puglia, tutto il versante sulla costa adriatica, l’Appennino Tosco-Emiliano, sono i territori più colpiti. In Emilia-Romagna continuano a soffrire soprattutto le province ad alta vocazione frutticola (da Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna, fino a Bologna, Ferrara e Modena). Si segnalano danni su tutti gli alberi da frutto, drupacee in particolare, derivanti da basse temperature per diverse ore consecutive. Tra le specie in fiore, colpiti in particolare pesco, ciliegio e albicocco, con i piccolissimi frutti completamente anneriti dal gelo. Ci sono problemi anche per le piante con le gemme pronte (pomacee e kiwi).

Per quanto riguarda le colture annuali, perse le primizie di stagione e le orticole. Il vento peggiora la situazione. I danni sulle pere non sono ancora quantificabili, ma queste sono ancora indietro di fioritura, quindi si auspica possano essere minori. Pesante la situazione in Puglia. Nel barese si riscontrano danni agli alberi da frutto, come ciliegi e peschi, soprattutto nella zona di Turi, Casamassima e Rutigliano. Danni anche alle uve da tavola nella stessa zona. Mentre nel brindisino sono stati colpiti soprattutto i vigneti e le primizie orticole della zona di Fasano. Nella zona di Grottaglie, nel tarantino, criticità per i vigneti. Segnalati episodi anche nel foggiano. Danni per gelate poi in Basilicata, in zona Vulture, nel potentino. In Campania rovinati i frutteti lungo la fascia collinare della provincia di Caserta, tra Teano e Riardo. Una situazione di difficoltà a macchia di leopardo lungo tutta la penisola che non ha risparmiato neppure il Nord Italia. Nell’Oltrepo pavese, in particolare, c’è paura soprattutto per i vigneti.

In campagna gli agricoltori stanno cercando di lottare contro le gelate improvvise con pratiche antiche quali l’accensione di fuochi controllati tra i filari, per cercare di aumentare la temperatura tra le viti o attraverso l’apertura dei teli antigrandine per creare una sorta di ‘effetto serra’ e alzare di qualche grado moderatamente le temperature.

“Di fronte al ripetersi di queste situazioni meteo imprevedibili diventa sempre più strategico il ricorso all’assicurazione quale strumento per la migliore gestione del rischio, e potenziare il servizio di assistenza tecnica alle aziende per la difesa delle colture dalle avversità meteoriche e per il supporto alle scelte operative aziendali”, raccomanda il presidente di UNCAI Aproniano Tassinari, “Di fronte a situazioni che causano danni incalcolabili, vicini al 100% della produzione, le istituzioni devono muoversi in fretta con interventi e risorse adeguate”.

IN EMILIA-ROMAGNA modalità semplificata per segnalare i danni causati da avversità atmosferiche o calamità da parte di aziende agricole

DaL 23 marzo 2020 è attiva una specifica piattaforma che permette agli imprenditori agricoli la segnalazione dei danni subiti da calamità e avversità (sotto indicati) evitando così di inviare email o pec.

I danni che possono essere segnalati sono:

le “calamità naturali”: i terremoti, le valanghe, le frane e le inondazioni, le trombe d’aria, gli uragani, le eruzioni vulcaniche e gli incendi boschivi di origine naturale;

le “avversità atmosferiche assimilabili a una calamità naturale”: condizioni atmosferiche avverse quali gelo, tempeste e grandine, ghiaccio, forti piogge o grave siccità che distruggano più del 30 % della produzione media annua di un agricoltore calcolata sulla base:  dei tre anni precedenti o  di una media triennale basata sul quinquennio precedente, escludendo il valore più basso e quello più elevato. In questo caso l’avversità non deve rientrare in quelle assicurabili dal Piano Gestione dei Rischi in agricoltura.

Per quanto riguarda le strutture abitative agricole, la comunicazione va inviata anche al Comune competente per territorio.

La segnalazione non da diritto a nessun contributo immediato, ma permette all’Amministrazione Regionale di procedere alla eventuale richiesta dello stato di emergenza e/o alla delimitazione prevista dal Fondo di Solidarietà Nazionale

Link procedura semplificata: https://questionari.regione.emilia-romagna.it/833716

Fonte http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/aiuti-imprese/avvisi/2019/segnalazione-danni-avversita