Giovanni La Via su IMU, PSR e albo contoterzisti

Di   20 Marzo 2015

Giovanni La Via“Produrre di più con meno risorse”. Contoterzismo, sostenibilità in agricoltura e compiti a casa per l’Italia nell’intervista su Mondo Agricolo di marzo all’eurodeputato Giovanni La Via, presidente della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare.  Catanese, già docente di economia e politica agraria presso l’Università della sua città, un tecnico prestato alla politica, La Via affronta nell’intervista, a cura dell’Unione Nazionale Contoterzisti – UNCAI, i temi della sostenibilità in agricoltura e le politiche che in Italia ancora mancano per poter guardare con ottimismo al futuro del settore primario, perché “Entro il 2050 a parità di terra impiegata avremo bisogno del 70% di prodotti alimentari in più”.

Eppure sembra che le istituzioni italiane non vadano sempre nella direzione di un’agricoltura ragionevole: “Per esempio, l’IMU agricola – si può leggere sulle pagine del periodico di Confagricoltura – è un’imposta iniqua. Non è legata al reddito reale ma all’imponibile catastale. Si è dimostrato che partendo da un’entrata presunta di 100 euro, si arriva a una tassa di 128 euro. Mi chiedo come sia possibile pagare più di quanto si guadagni. Inoltre il criterio d’esenzione altimetrico non ha senso: non posso esentare un meleto del Trentino che genera introiti consistenti, e tassare un agrumeto della Sicilia. Gli effetti dell’imposta non sono difficili da immaginare: minor lavoro, minor reddito, chiusura di aziende, abbandono, degrado ambientale da risistemare con risorse pubbliche”.

Occorre invece dare sempre più centralità ai contoterzisti in un’agricoltura sostenibile da un punto di vista ambientale ed economico: “Possono contribuire alla sicurezza dei prodotti e del cibo. Penso alla distribuzione dei prodotti antiparassitari con macchinari di precisione. Occorre, però, che gli agromeccanici siano sempre orientati all’innovazione per fornire servizi migliori al costo più contenuto e rendere più competitiva l’agricoltura italiana”.

Sull’albo di categoria appena varato da Regione Lombardia l’On. La Via suggerisce di interpretarlo come uno strumento moderno al servizio dei contoterzisti ma anche dell’agricoltura: “Oggi si tende di più alla deregulation delle professioni. La richiesta di albi potrebbe pertanto apparire ‘retrò’. Propongo quindi di farlo diventare uno strumento ‘pop’, che ponga al centro non titoli ma competenze, attrezzature, sicurezza e salvaguardia del territorio”.

Mentre sui Psr, i Piani di sviluppo regionali, il Presidente La Via esorta le Regioni a inserire senza esitazioni i contoterzisti tra i beneficiari dei finanziamenti: “Nella politica agricola comunitaria abbiamo già aggiunto dei passaggi che tendono a consentire ai contoterzisti l’accesso alle risorse europee. Ogni regione è però libera di comportarsi come meglio crede. L’inserimento dei contoterzisti nei Psr regionali aumenterebbe, tuttavia, la competitività di tutto il sistema agricolo. Le tariffe per le lavorazioni verrebbero a diminuire, perché ogni contoterzista dovrebbe rientrare da capitali inferiori investiti per il rinnovo del parco macchine e disporrebbe di attrezzature più efficienti in grado di consumare meno carburante e lavorare superfici maggiori in meno tempo”. Sarebbe sufficiente che gli assessori alle politiche agricole, al momento di redigere il testo dei loro PSR, seguissero le indicazioni di Bruxelles, individuando anche “le aziende fornitrici di servizi tra i beneficiari di alcune tipologie di misure”.