Intervista a Tassinari sul Rivenditore agricolo

Di   17 Maggio 2017

Il giornale del rivenditore agricolo è un bimestrale che raggiunge i rivenditori agricoli, i concessionari, le officine di riparazione, i ricambisti e i contoterzisti di tutta Italia. Sul numero di maggio-giugno 2017 è possibile leggere una lunga intervista al presidente dei Contoterzisti Uncai Aproniano Tassinari a cura della giornalista Alice Borsani. Qui di seguito alcuni passaggi dell’intervista. In fondo è possibile scaricare il PDF dell’articolo.

Aproniano Tassinari

Aproniano Tassinari

Quattro chiacchiere / Aproniano Tassinari
Un cambiamento da coltivare insieme

Una vita professionale dedicata alla meccanizzazione e all’agricoltura. Aproniano Tassinari guarda con attenzione al futuro del comparto agricolo nel nostro Paese. Un futuro che non è pensabile senza una strategia condivisa e la collaborazione di tutte le categorie

di Alice Borsani

Il suo curriculum professionale è davvero notevole. Lei è nato in una terra a forte vocazione agricola. Il suo percorso nel mondo agricolo era scontato?
Non proprio. Da giovane ero uno spirito libero e non avevo molta voglia di studiare. Abbandonata la scuola, a diciotto anni mi sono trasferito a Milano e ho iniziato a lavorare come rappresentante di articoli per uffici tecnici. Trasportavo da solo pesantissimi tavoli da disegno e poi mettevo la giacca per avvisare i clienti che il fattorino aveva effettuato la consegna …

E poi cos’è successo?
È arrivata la chiamata al servizio militare. Inizialmente assegnato ai bersaglieri sono passato in aeronautica dove ho seguito un corso di radarista da terra. Qui venni a contatto con giovani laureati e diplomati e dentro di me scattò qualcosa. Tornai a casa a Bologna e iniziai a studiare. Un anno dopo ero diplomato e venni assunto in Lamborghini Trattori direttamente dal titolare Ferruccio Lamborghini. Dopo poco ebbi la fortuna di vedermi offerto il ruolo, divenuto nel frattempo vacante, di capo ufficio vendite. Il successo non era scontato, vista la mia scarsa esperienza, ma decisi di prendermi il rischio.

Poi è passato in Agrifull, azienda produttrice dei trattori “verdi”.
Nel 1974 fui chiamato a contribuire alla fondazione di questa società […] Mi sono occupato di creare la rete di distribuzione del marchio. All’inizio degli anni Ottanta Agrifull venne acquistata da FIAT e io feci parte del pacchetto.

Qui la sua carriera si consolidò rapidamente.
Entrai nel gruppo con la qualifica di Responsabile Coordinamento di Gestione Marketing di FIAT Trattori. Quando, nel 1991, saltò la Federconsorzi, mi fu affidato il compito di costruire, in soli sei mesi, una rete vendita adeguata.

[…]

Ricordo quel periodo come molto costruttivo. Grazie ai risultati raggiunti sono diventato vice presidente di New Holland e di CNH Italia e, da qui, sono approdato alla presidenza di UNACOMA, di EIMA, del CEMA. Dal 2004 al 2009 ho guidato Unima e Unima Servizi e, dalla sua costituzione, sono stato chiamato a guidare l’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali (UNCAI).

Qual è la linea condotta nel suo mandato?
Sin dall’inizio il mio approccio si è basato sulla collaborazione di filiera. Sono sempre più convinto che
nel mondo dell’agricoltura non ci debbano essere barriere tra i diversi interlocutori.

Come si traduce questo approccio nel concreto?
La prima azione che ho promosso una volta nominato presidente, è stata la sottoscrizione di una convenzione di collaborazione tra Uncai e Confagricoltura. Senza sinergia è impossibile ottenere risultati. L’accordo con Confagricoltura ci ha permesso di ottenere rappresentanze significative a livello provinciale e, a livello regionale.

Perché, secondo lei, è indispensabile partire da un approccio di filiera?
Perché è impensabile affrontare le difficoltà di un’agricoltura sempre più complessa avanzando l’un contro l’altro armati. Le problematiche di settore richiedono la coesione di parti che sono naturalmente complementari.

[…]

Parliamo di innovazione. C’è chi sostiene che gli agromeccanici siano gli unici veri sostenitori dell’a vanzamento tecnologico in agricoltura. Conferma?
Il futuro dell’agricoltura sarà senz’altro nelle mani dei contoterzisti. Solo affidandosi a loro le aziende agricole di medie e piccole dimensioni, così diffuse nel nostro Paese, possono pensare di aumentare la propria produttività e competitività.

UNCAI promuove da sempre la collaborazione tra costruttori e contoterzisti. Le aziende rispondono?
Abbiamo avviato diversi progetti di sperimentazione con varie aziende: siamo assolutamente traversali. I costruttori dovrebbero curare con attenzione i rapporti con i contoterzisti, che possono offrire input formidabili per lo sviluppo dei nuovi prodotti. Le macchine non devono nascere solo dalla mente del progettista, ma anche dai contributi di chi le utilizzerà.

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