La collettiva Dronitaly a Eima 2018

Di   5 Novembre 2018

Per sostenere la rivoluzione operata dai droni in agricoltura saranno presenti a Bologna i brand Aermatica3D, Parrot Business Solutions, Pix4D, SenseFly e Yuneec. Previsto l’annuncio delle date di Dronitaly 2019 nel corso della manifestazione.

BOLOGNA – La recente pubblicazione “Drones for Agriculture”, la seconda della serie E-agriculture in action a cura della FAO, conferma come l’uso dei droni rappresenti un grande potenziale per risolvere alcuni dei problemi più urgenti affrontati dall’agricoltura nel mondo. Il rapporto sposa la previsione della Goldman Sachs, per cui il settore agricolo rappresenterà il secondo maggiore utente di droni al mondo nei prossimi cinque anni. Un recente rapporto PwC (PwC, 2016) stima il valore del mercato dei droni agricoli in 32,4 miliardi di dollari.

In Italia, agronomi, viticoltori, agrotecnici e contoterzisti riconoscono l’importanza dei droni per lo sviluppo e il progresso dell’agricoltura di precisione, che interessa soltanto poco più dell’1% della superficie agricola nazionale (il precedente governo aveva posto l’obiettivo entro il 2021 di portare la percentuale al 10%). Tecnologie avanzate, legate all’utilizzo di droni, robot e satelliti rappresentano il futuro dell’agricoltura.

Per questo motivo, a partire dall’edizione 2018, EIMA ha deciso di dare maggiore evidenza all’elettronica avanzata per l’agricoltura con uno spazio dedicato – EIMA Digital – situato nel Padiglione 33 Ter, vetrina privilegiata per 35 industrie italiane ed estere dell’elettronica applicata.

LA COLLETTIVA DRONITALY A EIMA 2018: TOP BRAND SOLUTIONS, AREA VOLO E DIBATTITI

In armonia con queste tendenze, la Collettiva Dronitaly è presente all’interno dell’area Digital con 5 grandi brand del mondo droni specializzati in componentistica e software destinati a operatori e tecnici agricoli, oltre che alle industrie della meccanica interessate ad equipaggiare i propri mezzi con dispositivi che ne ottimizzino le prestazioni.

D-KIT

Si tratta di tecnologie mature ed estremamente affidabili destinate a razionalizzare la gestione dell’impresa agricola e a rendere sempre più scientifico e sicuro il lavoro sui campi, come ad esempio il dispenser di prodotti agricoli D-KIT di Aermatica3D che ha vinto il premio Novità Tecniche del Concorso organizzato fin dal 1986 da FederUnacoma.

Prende parte alla collettiva Dronitaly anche la francese Parrot, con il quadricottero Bluegrass, il drone ad ala fissa senseFly eBee X e il software di mappatura per l’agricoltura Pix4Dfields, tutti prodotti della linea Parrot Business Solutions.

Il brand asiatico Yuneec, rappresentato dalla vicentina Athena Spa, diventata di recenterivenditore del marchio in Italia, illustra invece le potenzialità tecniche e professionali, tra gli altri, dell’esacottero H520.

Una Demo Area dedicata consente inoltre ai visitatori della Collettiva Dronitaly di assistere a dimostrazioni di prodotto a cura dei brand partner, nei giorni e negli orari prestabiliti (calendario a lato).

Infine, venerdì 9 novembre dalle ore 15 alle 17, in Sala Suite, Centro Servizi (Blocco D, I piano) Dronitaly promuove l’incontro “Nuove tecnologie e maggior efficienza. L’agricoltore oggi usa i droni” per fare il punto sullo stato dell’arte dei droni e delle loro applicazioni in agricoltura. Previsti gli interventi di Sergio Barlocchetti – Giornalista, esperto settore aviazione, Matteo Ansanelli – Segretario Generale AGIA, Massimo Cerutti – Consulente Athena-Yuneec, Paolo Marras – General Manager AERMATICA3D, Giulia Ronchetti – Ph.D. Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale POLITECNICO DI MILANO, Matteo Triacca – VP Business Solutions AG at PARROT GROUP

La manifestazione è l’occasione per annunciare le date e la sede della quinta edizione di Dronitaly “Working with Drones”, l’evento di riferimento per i droni professionali, dedicato agli operatori nazionali ed internazionali, ideato e organizzato da Mirumir e in programma a Milano nel 2019.

DRONI E VENDEMMIA, DRONI SPAVENTAPASSERI, SENSORI BIOCOMPATIBILI: ESPERIENZE REALI

L’uso dei droni in agricoltura richiama l’attenzione sulla necessità di reinventare e rafforzare le figure professionali del settore e sostenerne a piena forza l’ingresso nell’era dell’agricoltura 4.0

Sono diverse le storie e rappresentativi i casi studio in Italia e all’estero che raccontano esperienze dirette e di successo nell’utilizzo dei droni in agricoltura. Ecco che da noi i droni oggi si dimostrano validi alleati nella coltivazione del melone piuttosto che nella vendemmia per misurare l’indice di vigore delle piante, mappare gli infestanti e valutare il grado di maturazione del frutto. A protezione delle colture oggi è possibile affidarsi al drone spaventapasseri (progetto italiano di giovani ingegneri dell’Università di Trento) che spaventa gli uccelli grazie a diffusori acustici capaci di riprodurre versi di rapaci come aquile e falchi.

All’estero sono numerose le start-up e i progetti che ruotano attorno allo sviluppo di tecnologie sempre più avanzate. Droni, Internet of Things, Intelligenza Artificiale e Robotica presentano lo scenario di un futuro non troppo lontano in cui l’integrazione tra macchine agricole e droni sarà perfettamente compiuta, rivoluzionando completamente il settore.

Rivoluzione che ha avviato la Cina con l’obiettivo di convertire le aziende agricole locali all’era del 4.0 entro i prossimi sette anni: sensoristica, big data, strumenti a guida autonoma, irrigazione di precisione e ovviamente droni aspirano ad essere i fautori dell’epocale cambiamento. Dall’altra parte del mondo, ricercatori statunitensi e sauditi hanno di recente brevettato sensori biocompatibili stampati in 3D, chiamati “PlantCopters“, i quali, rilasciati dai droni, possono fluttuare in aria similmente a micro elicotteri, adagiarsi sulle foglie dei raccolti e da qui tenere traccia della crescita e della salute delle piante, oltre che del microclima circostante. I dati, infine, potranno essere trasmessi via Bluetooth.

Per quanto riguarda il sostegno alla crescita, ad oggi il programma quadro Horizon 2020 rappresenta il maggior programma UE in materia di ricerca e innovazione, con circa 80 miliardi di euro di stanziamenti disponibili nell’arco di sette anni. Se nel Regno Unito, anche se in fase di uscita dall’UE, il governo sta investendo in una nuova strategia “Agri-Tech” che mira a fare di quel Paese il leader mondiale nella tecnologia, nell’innovazione e nella sostenibilità dell’agricoltura, in Italia, ad esempio, grazie al progetto Flourish la regione Marche si è impegnata per mettere a punto nuove modalità di coltivazione sostenibili, in particolare di girasole e barbabietola, con la collaborazione dell’Assam (Agenzia per i Servizi nel Settore Agroalimentare delle Marche) e di altri enti di ricerca.

Tutto ciò evidenzia come le comunità agricole e tutte le persone coinvolte in agricoltura debbano necessariamente servirsi delle più recenti innovazioni per fronteggiare i cambiamenti climatici e le altre grandi sfide.