L’etichetta «made in Italy» non interessa ai consumatori globali

Di   7 Gennaio 2019

Articolo di per Il Sole 24 Ore

Meno di un consumatore su tre guarda il marchio d’origine per decidere l’acquisto di un prodotto agroalimentare, mentre vuole sapere (65% delle risposte) provenienza delle materie prime, processo di lavorazione, tracciabilità. È questo il risultato che emerge dalla survey condotta da EY verso 80mila consumatori internazionali in 27 Paesi.

Agf creative

La parola “cibo” evoca l’Italia nella mente di tre persone su quattro in giro per il pianeta. Un bel vantaggio reputazionale per le nostre imprese della filiera agrifood, quando si decideranno a sfruttare appieno le loro potenzialità sui mercati internazionali (oggi esporta appena il 15% delle aziende e le vendite oltreconfine sono di 40 miliardi di euro a fronte di un italian sounding che vale oltre il doppio). Ma non è sull’etichetta “made in Italy” che possono fare affidamento, perché meno di un consumatore su tre guarda il marchietto d’origine per decidere l’acquisto…