Mobilitazione Flai, Fai e Uila l’11 maggio

Di   9 Maggio 2019

Rota(FAI), Mininni(FLAI) e Mantegazza (UILA) presentano la manifestazione a Roma

ROMA – Nell’ambito della mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil contro le misure economiche del governo, Fai, Flai e Uila hanno indetto per l’11 maggio dalle 9.30 una manifestazione unitaria in piazza Bocca della verità dedicata ai lavoratori dell’agricoltura, dell’industria alimentare, della bonifica, della forestazione, dell’allevamento e della pesca.

I segretari generali Onofrio Rota (Fai), Stefano Mantegazza (Uila) e Giovanni Mininni (Flai) hanno presentato la giornata in una conferenza stampa, precisando che parteciperanno il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e i segretari aggiunti Cisl, Luigi Sbarra, e Uil, Pierpaolo Bombardieri.

Alla manifestazione sono previste circa 6mila persone, hanno stimato gli organizzatori. “Bisogna risollevare il tema del comparto agroalimentare” nell’ambito dello sviluppo e della ripartenza economica del paese, anche in vista dei prossimi rinnovi contrattuali, ha osservato ROTA illustrando la piattaforma unitaria per la protesta (SCARICA) e annunciando che per il 16 e 17 maggio è prevista la chiusura della piattaforma di rinnovo dei contratti, da presentare alle controparti. ROTA ha sottolineato alcune criticità, quali i contratti dei forestali e degli allevatori, entrambi sospesi da numerosi anni, l’assenza di ammortizzatori sociali per il settore della pesca e la mancanza di un piano per la difesa idrogeologica.

“I conti pubblici sono fuori controllo” e “il paese vivrà conseguenze drammatiche su lavoro e pensioni”, ha asserito MANTEGAZZA, per il quale il governo deve cambiare strategia, dati i costi – ha ricordato – che si dovranno sostenere nella prossima legge di bilancio solo per coprire le spese. MANTEGAZZA ha messo in evidenza come i rinnovi dei contratti pongano al centro la questione salariale, per poter incrementare il potere di spesa dei lavoratori, ma ha ribadito come a suo avviso “non può esistere un salario minimo che non sia quello definito nei contratti”.

Il segretario generali Uila ha inoltre evidenziato alcune storture presenti, a suo parere, nel dl emergenze, come le misure che hanno escluso i alcune categorie di braccianti dalle tutele previste in caso di calamità. “Lo sviluppo del paese parte da un’allargamento della base produttiva e del potere d’acquisto per stimolare la domanda interna”, ha sostenuto MININNI, aggiungendo “respingiamo fortemente la flat tax che distrugge il principio costituzionale di gradualità della tassazione, per noi elemento di equita’”. Per il settore forestale “i colpevoli sono coloro che dovevano decidere le politiche di sviluppo, non certo i lavoratori”, ha proseguito MININNI, facendo notare come il settore della pesca sia “l’unico in Italia in cui la legge sulla sicurezza sul lavoro non viene applicata” ed evidenziando la situazione ambigua dei lavoratori della cooperazione che hanno però una previdenza agricola, dalla quale restando esclusi, e lamentando l’assenza di risposte da parte del ministro del lavoro DI MAIO. Sabato in piazza “diremo al governo che per noi non è un anno bellissimo”, ha concluso ROTA.

CAPORALATO: FAI, FLAI E UILA, GOVERNO ATTIVI SEDI TERRITORIALI IN VISTA DI GRANDI CAMPAGNE RACCOLTA

Durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione unitaria dell’11 maggio, i segretari generali Fai, Flai e Uila hanno affrontato a più riprese il tema del caporalato, affermando con decisione, anche in risposta a quanto dichiarato dal presidente del consiglio Giuseppe CONTE, che la legge 199 è un provvedimento di grande valore ma che non ha mai visto applicata la sua parte propositiva, e chiedendo che in vista dell’imminente inizio delle grandi campagne di raccolta siano attivate le sedi territoriali più importanti previste dal provvedimento.

“Chiedo al presidente del consiglio ed al ministro DI MAIO se vogliono aspettare il prossimo morto per decidere cosa fare o se vogliono mettere un punto alle chiacchiere e far parlare i fatti concreti, che adesso mancano”, ha detto MANTEGAZZA, indicando che “siamo ancora dove eravamo dodici mesi fa”. “Sono d’accordo con CONTE che la legge non debba essere un vincolo” ma “non siamo d’accordo a rivedere il funzionamento di una legge se questa non è stata applicata”, ha asserito MININNI, per il quale “questo governo è prigioniero della sua propaganda” ed “è ora che i tavoli sul caporalato producano azioni concrete”. “DI MAIO ci disse ‘dichiareremo guerra al caporalato’ e poi sono stati reintrodotti i voucher e aggiunto il reddito di cittadinanza senza misure per applicarlo”, ha ricordato ROTA rispondendo ad una domanda di Agra Press, riscontrando un’ambiguità nelle dichiarazioni di CONTE, che non ha specificato – ha evidenziato ROTA – se la soluzione sia depotenziare le legge oppure spingere per la sua applicazione anche fuori dai confini nazionali.