Normativa emissioni: inapplicabile per trattori con motore “a sbalzo” e cingolati

Di   22 Giugno 2018

Nel corso di un incontro, svoltosi ad Enovitis in Campo, sono state evidenziate le difficoltà tecniche nell’istallazione, sui trattori specializzati per vigneto e frutteto, dei voluminosi dispositivi per il trattamento delle emissioni gassose. Modificare la struttura delle macchine per renderle più capienti significa compromettere la funzionalità delle stesse, e impensabile sarebbe anche la modifica dei sesti d’impianto con l’allargamento dei filari. In preparazione la richiesta di un emendamento per una regolamentazione specifica del settore. 

 Le normative europee sulle emissioni dei motori tornano a minacciare i trattori compatti per vigneti e frutteti, che non hanno lo spazio fisico per alloggiare voluminosi dispositivi di post-trattamento dei gas combusti. Dopo la travagliata vicenda relativa ai trattori “stretti”, che portò nel 2016 al riconoscimento da parte del Parlamento Europeo e poi del Consiglio dell’Unione Europea della necessità di una normativa specifica per questo tipo di trattori, e di una tempistica di adeguamento differente rispetto a quella stabilita per le macchine di maggiori dimensioni, un ulteriore problema tecnico si prospetta per i trattori cingolati e per i trattori con motore “a sbalzo”.

Si tratta di mezzi adatti per lavorazioni nei vigneti e nei frutteti, quindi compatti ed agili, ma soprattutto in grado – grazie alla struttura a passo ridotto – di lavorare su terreni in pendenza. Anche in questo caso, l’installazione del sistema SCR, previsto dall’attuale normativa sulle emissioni per l’abbattimento di NOx, risulta impossibile a causa della struttura e delle ridotte dimensioni dei trattori attualmente in produzione. Un problema di ingegneria e di design che coinvolge le industrie costruttrici, e un problema di funzionalità delle macchine che coinvolge le imprese agricole. Se ne è parlato ieri pomeriggio a Fabbrico (RE), in un incontro dal titolo “Normativa emissioni, un rischio per la meccanizzazione del vigneto”, promosso dall’associazione dei costruttori italiani FederUnacoma e dall’Unione Italiana Vini UIV, svoltosi nell’ambito della manifestazione dimostrativa di macchine e attrezzature per la viticoltura Enovitis in Campo.

Nel corso dell’incontro – al quale hanno preso parte il segretario generale dell’UIV Paolo Castelletti, il coordinatore del Progetto Tergeo Giovanni Rizzotti e il rappresentante del Servizio Tecnico FederUnacoma Luca de Rinaldis – è stato spiegato come l’adozione dei nuovi dispositivi costringerebbe le industrie costruttrici a modificare in modo sostanziale la struttura delle macchine, così da comprometterne la funzionalità. Gli attuali trattori per vigneto – è stato confermato dai rappresentanti dei produttori agricoli – sono stati progettati per rispondere alle esigenze specifiche degli impianti italiani, che hanno filari stretti e che spesso si trovano su terreni in pendenza. È del tutto impensabile, altresì, l’espianto degli attuali vigneti per allargare i filari. Le macchine modificate per aderire ai nuovi standard comunitari – hanno concordato costruttori e utenti di macchine agricole – rischiano insomma di rimanere senza mercato perché inadatte alle necessità delle imprese viticole. A conclusione dell’incontro FederUnacoma ha annunciato che inoltrerà, presso il legislatore europeo, con il sostegno del CEMA e del Copa Cogeca, la richiesta di un emendamento che consenta ai trattori con motore a sbalzo e cingolati di godere di uno specifico calendario per l’adeguamento alla normativa emissioni.

Fonte: FederUnacoma