Teresa Bellanova, il nuovo Ministro dell’Agricoltura

Di   5 Settembre 2019

Ex sindacalista Cgil, da sempre in prima linea per contrastare il caporalato. Poi l’impegno nel Pd renziano

Teresa Bellanova

ROMA – Teresa Bellanova è quasi il nuovo ministro delle poliiche agricole. Quasi perché si dovrà attendere il voto di fiducia alla Camera e al Senato. Se il governo Conte bis avrà la maggioranza in parlamento, impareremo a conoscerla. Nel frattempo sappiamo che si tratta di una donna di certo valore. Classe 1958, a quattordici anni lavorava come bracciante nei campi di Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, poi, come coodinatrice regionale di Fedebraccianti ha sfidato i caporali che “andavano a cercarla con le pistole”. Renziana doc, dopo l’esperienza in Federbraccianti, nel 1996 è passata alla Filtea, il sindacato della Cgil del settore tessile abbigliamento e calzaturiero.

La carriera politica inizia nel 2005, con la chiamata nella consiglio nazionale dei Democratici di sinistra, mentre nel 2006 è eletta per la prima volta alla Camera e più volte rieletta. A nome dell’intera Commissione lavoro nel 2010 presenta il documento conclusivo, approvato all’unanimità, dell’indagine conoscitiva da lei proposta su “Taluni fenomeni distorsivi del mercato del lavoro” (lavoro nero, caporalato e sfruttamento della manodopera straniera). Nel 2014 è nominata sottosegretaria al Lavoro del Governo Renzi, mentre dal 2016 è viceministro dello Sviluppo economico.

Alle elezioni politiche italiane del 2018, sconfitta nel collegio uninominale di Nardò, ove ottiene solamente il 17,36%, viene comunque eletta senatrice nella lista proporzionale del Partito Democratico nella circoscrizione Emilia-Romagna.

“Allora come oggi la rappresentanza del lavoro e la difesa dei diritti delle persone costituiscono il tratto caratteristico ed irrinunciabile del mio impegno politico e sindacale e la mia stessa dirittura di vita”, scrive la Bellanova sul suo sito.