In attesa della conversione in legge del rivoluzionario e importantissimo decreto siccità, Macfrut mette al centro della rassegna il risparmio idrico ed energetico, irrigazione e servizi ecosistemici, telecontrollo, dimostrazioni in campo
Mirco Ricci – masterfotocesena
Due annate consecutive di siccità ed elevate temperature: il fil rouge della tre giorni è il risparmio idrico tema sempre più centrale nella moderna agricoltura. Le crescenti sfide socioeconomiche e climatiche pongono nuovi ostacoli all’agricoltura irrigua: se da un lato i cambiamenti climatici minacciano l’accesso a risorse irrigue sempre più scarse; dall’altro, gli incrementi nei costi energetici richiedono ulteriori sforzi economici. La ricerca e lo sviluppo in ambito agronomico, informatico ed ingegneristico hanno prodotto numerosi strumenti e soluzioni utili per agricoltori e Consorzi di bonifica. In Fiera sono prese in esame alcune delle soluzioni già disponibili sul mercato e presentate le principali esperienze sul campo relative all’uso di tali innovazioni. L’Umanità ha aumentato le sue conoscenze scientifiche e tecniche e di conseguenza ha appreso a usare con maggiore efficienza ed efficacia gli strumenti (i mezzi di produzione) di cui dispone. Ha compreso che combinazioni diverse dei fattori di produzione consentono di incrementare la produttività, migliorare i raccolti, difendersi da eventi avversi. L’agricoltura irrigua non solo fa aumentare i rendimenti produttivi, ma permette di contrastare le bizzarrie del tempo. Sull’ampliamento teoricamente possibile dell’impiego di aree irrigue non utilizzate si fondano le maggiori speranze per il futuro alimentare. A tutto ciò si è aggiunto l’impiego di fertilizzanti e antiparassitari razionalmente studiati e usati. Da ultimo giunge il grande sviluppo della genetica che stenta ad affermarsi nell’ Umanità che l’accetta, invocandolo solo per la salute umana.
Nel padiglione (per la prima volta nell’area Ovest) è stato allestito in pieno campo un impianto dimostrativo coltivato ed equipaggiato con le ultime innovazioni per il risparmio idrico, in funzione per la durata della fiera e a disposizione degli interessati per visite e approfondimenti.
Altri progetti presenti in Fiera sono l’automazione e il telecontrollo che consentono di regolare le infrastrutture da remoto con relativi risparmi. E ancora, il progetto Life Climax Po sulle buone pratiche nella gestione delle acque del bacino del Po che ha come leader l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (AdBPo) e coinvolge tutti gli enti locali interessati, le agenzie ambientali pubbliche e gli istituti di ricerca del territorio all’interno del Bacino del Grande Fiume.
Il Vivaio delle idee con la presentazione di una indagine su oltre 100 studenti delle scuole secondarie di Ravenna (Perdisa) e Imola (Scarabelli) sul tema della sostenibilità ambientale, alimentare e sociale.
Così la siccità non è più trattata come un innominabile caso passeggero, perché tanto poi la natura ci mette una pezza mandando qualche salvifica pioggia. L’evento è raro nelle proporzioni, ma non generalizzato come l’enfasi delle immagini fa credere. È grave nel Nord Ovest del Paese e anche nel Nord Est, nell’area agricola padana dove l’irrigazione è impiegata da oltre un millennio permettendo rese produttive record di alimenti base.
Il sistema agricolo soffre problemi irrisolti, irragionevolmente accantonati. Ci si rende conto che occorre provvedere per non aggravare un aspetto precario del Paese. Da queste premesse il 14 aprile è stato emanato uno specifico decreto-legge (d.l.) in materia. Deve essere convertito in legge entro 60 giorni pena la decadenza.
Il decreto-legge 14 aprile 2023 n.39 è dunque concepito per realizzare il “contrasto della scarsità idrica” e favorire “il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche”. Costituito da 14 articoli, interviene su tre aspetti:
- Procedure e tempi di attuazione, creando organi di coordinamento (una cabina di regia fra sette Ministeri coinvolti per coordinare e semplificare gli iter burocratici. ) in quella giungla burocratica che in Italia rende incerti i primi e l’effettiva realizzazione delle misure. Sorprende l’art.2 dedicato a “Superamento del dissenso e poteri sostitutivi” per superare “situazioni di inerzia, ritardo o difformità nella progettazione ed esecuzione degli interventi infrastrutturali e di sicurezza idrica” mediante l’esercizio di poteri sostitutivi da parte della cabina di regia. Si prevede che quando la cabina rilevasse “casi di dissenso, diniego, opposizione o altro atto equivalente” da parte di un ente territoriale, la cabina stessa avvii una procedura presso la Presidenza del Consiglio che entro tre settimane, in caso di non componimento, il Presidente del Consiglio provveda all’adozione dei poteri sostituitivi: una vera novità contro i comportamenti ostativi o ritardanti anche perché ammette un fenomeno come la piaga della lentezza del sistema italiano. Il d.l. istituisce inoltre un Commissario straordinario nazionale per gli interventi urgenti per la durata di un anno.
- Disposizioni urgenti per il rafforzamento delle infrastrutture idriche e l’efficiente utilizzo degli invasi, raccolta delle acque piovane, recupero degli sprechi anche con interventi strutturali. Il sistema idrico è infatti fermo a circa 80-100 anni fa.
- Emanazione di una serie di misure economiche urgenti e creazione di un sistema di informazioni sul sistema idrico.
Il contenuto del d.l. è davvero innovativo e tale da avviare un cambiamento radicale nella gestione delle attività operative delle Pubbliche Amministrazioni se venisse generalizzato. sarebbe in grado di dare un futuro al sistema acqua: nato dall’emergenza idrica, può avviare una riforma complessiva della gestione della Res Publica in Italia con un generale ed esteso effetto positivo.