Agricoltura 4.0, cinque Paesi “in prima linea”

Di   21 Ottobre 2021

Si è svolto a Bologna il meeting di aggiornamento sul progetto comunitario Transfarm, che vede coinvolti, oltre all’Italia, Austria, Polonia, Slovenia e Ungheria. Il progetto terminerà a fine giugno per poi passare il know how agli enti locali deputati alla diffusione delle tecnologie digitali in agricoltura.

“Il nostro obiettivo era di trovare dei metodi per ridurre i consumi di acqua e di prodotti chimici con ricadute positive sia economiche che ambientali, utilizzando le nuove tecnologie. Ma pensavamo di arrivare a un risparmio del 30% mentre in alcuni contesti abbiamo già superato il 50%”.
Così Davide Bòscaro, ricercatore del Crea, centro ricerche in agricoltura, parlando delle sperimentazioni effettuate nell’ambito del progetto Transfarm 4.0, presentato ai giornalisti presenti a EIMA 2021. Nello stesso quartiere fieristico di Bologna, si sono poi incontrati i ricercatori dei cinque Paesi coinvolti: Austria, Italia, Polonia, Slovenia e Ungheria.

“Con questo progetto vogliamo contribuire alla diffusione dell’agricoltura di precisione – spiega Diego Tomasi, primo ricercatore del Crea e coordinatore del progetto – e dopo avere condotto un sondaggio fra 236 aziende agricole abbiamo dato vita a tre applicazioni sperimentali: l’uso di un protocollo ISOBUS, una sorta di linguaggio informatico per far dialogare i trattori con le attrezzature prodotte dai differenti marchi; l’uso di sensori con i quali si riduce la dispersione di prodotti irrorati in campo aperto, e infine l’uso dell’intelligenza artificiale per ricavare informazioni utili all’agricoltore, dalla mole di informazioni che arrivano proprio grazie ai sensori e ad altre fonti”.

Il progetto Transfarm 4.0 si concluderà a giugno del prossimo anno e dovrà dare le indicazioni su come consentire alle aziende europee di adottare queste pratiche innovative.
“Quando presenteremo i risultati di tutto questo lavoro – aggiunge Tomasi – vedremo anche come gli organi regionali dei diversi Paesi, quindi le istituzioni politiche, avranno recepito l’importanza dell’agricoltura di precisione. Perché l’innovazione tecnologica si basa prevalentemente su fondi europei e, quindi, i nostri rappresentanti devono avere le idee ben chiare su come utilizzare questi fondi”.