Alfons in campo

Di   26 Agosto 2020

PRECISION FARMING. Robot danese per rilanciare la coltivazione bio di bietole da foraggio: semina e diserba in autonomia

di Gaetano Menna

Lo hanno denominato Alfons (in realtà il suo vero nome è FD20) ed è il futuro che è già presente nei campi agricoli europei. Alfons è un robot della società danese Farm droid ( w w w.farmdroid.dk) e la sua diffusione sta accompagnando la riscoperta e la valorizzazione della coltivazione della barbabietola da foraggio per l’alimentazione delle vacche allevate biologicamente. Una cinquantina di robot sono già attivamente all’opera in Danimarca e Germania, per testarli in azione nelle aziende agricole.
Alfons si sarebbe potuto chiamare Ambrogio perché è un vero maggiordomo servizievole, scrupoloso, in servizio permanente.

Procede, senza operatore, alla semina della barbabietola ed al processo di diserbo. Viaggia lentamente su tre ruote, giorno e notte, sette giorni alla settimana. È largo quasi quattro metri e alto 1,20 m, con grandi pannelli solari nella parte superiore. La macchina è autosufficiente anche dal punto di vista energetico; non ha bisogno di carburante, alimentandosi con l’energia solare ed è quindi ecologica e non inquinante.

Il robot si muove per circa 750 metri all’ora, controllato da satellite e GPS, procede alla semina e ricorda perfettamente dove si trova ogni singolo seme innestato. Ciò significa che, nell’azione di diserbo, sa dove può tagliare le erbacce con i suoi coltelli affilati. Per produrre non c’è bisogno di trattamenti contro le malerbe, Alfons è come Attila, dove passa lui non cresce un filo d’erba e può iniziare il processo di diserbo prima che le malerbe abbiano germogliato. Controlla indefesso il terreno e interviene prontamente per diserbarlo senza sostanze chimiche.

In Danimarca sono convinti che il futuro della precision farming sia la robotica. Il peso ridotto di queste macchine impedisce anche la compattazione del terreno. Ma è il modo di agire che è rivoluzionario e che prende spunto dall’apicoltura. Il futuro vedrà in azione non un solo robot (scrupoloso, attento ma troppo limitato nel suo raggio d’azione), ma uno sciame con 30- 50 droidi per appezzamento. Magari gestiti attraverso consorzi tra aziende che si alternano nel loro utilizzo o con nuove forme di contoterzismo.

Al momento il prezzo di Alfons (75 mila euro) è ancora alto per poter pensare ad acquista rne uno sciame (anche se consorziati), ma sicuramente nel tempo il suo costo diventerà più abbordabile.

Non è un prototipo ed è regolarmente in vendita o comunque in comodato d’uso. Ma i produttori che lo stanno utilizzando, in questa fase, sono costantemente in contatto con l’azienda produttrice per superare i problemi che si scoprono sul campo (tempi di ricarica che dovrebbero essere più veloci, impossibilità di operare sull’erba troppo alta, semine non sempre in profondità se trova pietre o materiali, a volte errori nell’individuazione delle piantine di bietole). Tutte problematiche che sono già state segnalate al costruttore e che sicuramente verranno risolte in tempi brevi.

Attualmente Alfons è l’unico robot agricolo in grado di guidare autonomamente in Europa senza recinzione o supervisione; ciò grazie al controllo GPS molto preciso e alla bassa velocità, inferiore a 1 km/h. Opera anche di notte e in tal caso ha luci colorate che lo individuano, che lo fanno sembrare tanto un UFO; ma non è un marziano e dialoga costantemente (con messaggistica gestibile dallo smartphone) con l’imprenditore per report e segnalazioni di problematiche.
La completa autonomia gestionale permetterà al produttore anche di assentarsi, di andare in vacanza o occuparsi di altre attività mentre lo sciame di robot lavorerà alacremente per lui, 24 ore su 24. Però gli agricoltori danesi e tedeschi non se la sentono ancora di lasciare Alfons da solo. Per ora.

Fonte: Mondo agricolo luglio/agosto 2020