Anbi: ripristinare la rete idraulica del paese

Di   14 Settembre 2020

Verso il recovery fund: presentato il Piano per l’efficientamento della rete idraulica. Previsti investimenti per oltre 4 miliardi di euro e 21mila posti di lavoro. In Italia ci sono 90 invasi interriti e 16 bacini da completare

Foto Anbi

In Italia ci sono 90 bacini idrici, la cui capacità (697.775.190 metri cubi) è ridotta di oltre il 10% (72.439.993 metri cubi), perché interriti; per la loro pulizia si stima un costo di quasi 291 milioni di euro, capace di garantire circa 1.450 posti di lavoro. Sono i numeri salienti portati dall’ANBI (l’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) sul tavolo del Governo.
Il Piano di efficientamento della rete idraulica del Paese non è uno scherzo, ma sarebbe in grado di migliorare l’agricoltura italiana.
Quindi, l’indicazione è innanzitutto quella di riportare la potenzialità degli invasi italiani alle quote originarie.

L’alternarsi di eventi atmosferici estremi e lunghi periodi di siccità confermano anno dopo anno la crescente fragilità del territorio italiano. Da qui la necessità di agire sulle infrastrutture idrauliche a servizio del territorio per migliorarne la gestione ‘delle’ e ‘dalle’ acque.

Il Piano dei progetti è definitivo ed esecutivo. Ma, tant’è, manca ancora il finanziamento.

Oltre a ripristinare la capacità degli invasi esistenti, 16 bacini sono in attesa di essere ultimati. Sedici opere incompiute che metterebbero a disposizione dell campagne 96.015.080 m3 d’acqua, per il cui completamento servono circa 451 milioni di euro, che attiverebbero 2.258 posti di lavoro.

La parola d’ordine resta quindi “mettere a regime l’esistente”. Al proposito, il Piano ANBI presenta anche 729 progetti per opere di manutenzione straordinaria sulla rete idraulica italiana; costo previsto: oltre 2 miliardi 365 milioni di euro in grado di assicurare circa 11.800 posti di lavoro. Non solo: il Piano ANBI guarda al futuro ed indica la possibilità di realizzare rapidamente 23 nuovi bacini di accumulo idrico (capacità: 264.493.800 m3) per un investimento di oltre 1 miliardo e 230 milioni di euro con 6.154 nuovi posti di lavoro.

“Il nostro Piano – ha detto Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI – è un concreto contributo, che offriamo al Governo nel quadro del Green New Deal, uno dei paradigmi degli interventi finanziabili dal Recovery Fund ed i cui tempi sono dettati dai cronoprogrammi europei: istruttorie completate entro il 2023, conclusione e rendicontazione dei lavori entro il 2026. Avere un importante pacchetto di progetti in avanzato iter burocratico, contiamo possa contribuire nelle impegnative trattative, che il Premier si troverà ad affrontare nelle prossime settimane. L’importante è fare presto e fare bene: i Consorzi di bonifica ed irrigazione hanno dimostrato di saperlo praticare.”

Alla presentazione del Piano ANBI per l’efficientamento della rete idraulica del Paese (previsti complessivamente investimenti per € 4.339.137.530,77 con oltre 21.000 unità lavorative da impiegare) hanno partecipato i Sottosegretari Salvatore Margiotta, Giuseppe L’Abbate, Roberto Morassut; i Presidenti delle Commissioni Agricoltura, Gianpaolo Vallardi (Senato) e Filippo Gallinella con la Vice, Susanna Cenni (Camera dei Deputati); il Capo Dipartimento Casa Italia – Presidenza del Consiglio, Fabrizio Curcio; il Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Bacino Appennino Centrale, Erasmo D’Angelis. Ha coordinato i lavori, Anna Scafuri, caposervizio RAI Tg 1.