Assemblea Apima Cremona, la relazione del Presidente

Di   13 Febbraio 2019

Aprendo l’assemblea annuale, Clevio Demicheli ha rivolto ai soci dell’Associazione Provinciale Imprese di Meccanizzazione Agricola – Apima di Cremona, ai rappresentanti delle associazioni agricole (Confagricoltura, Cia e Coldiretti), degli agronomi e delle istituzioni alcune domande. Che strategie servono per dare un futuro all’agricoltura e alle nostre imprese? Sotto la lente il problema dell’uso del carburante agricolo per lo spargimento dei fanghi nel 2016, l’Albo dei Contoterzisti e l’accetto dei contoterzisti alle agevolazioni per l’acquisto di attrezzature idonee a interrare i reflui rispettando il terreno

L’INTERVENTO DI CLEVIO DEMICHELI

“Colleghi imprenditori, illustri autorità, cortesi ospiti, desidero darvi il benvenuto all’Assemblea annuale di APIMA Cremona e un sentito ringraziamento per la vostra partecipazione.

Questo vuole essere un momento d’incontro per rendere noto alla base sociale di quanto fatto nell’anno trascorso e tracciare contestualmente, senza perdere di vista la situazione economica del Paese e i profondi cambiamenti cui è sottoposta l’agricoltura, le linee programmatiche in base alle quali impostare la nostra azione sindacale futura.

Ci troviamo a celebrare la nostra Assemblea a quasi un anno dall’insediamento del nuovo Governo e ci troviamo di fronte un Governo che ha dinanzi a sé un cammino irto di ostacoli. Sarà infatti arduo il compito di chi deve guidare questo Paese.Questo Governo deve prima di ogni altra cosa fare tutto ciò che serve agli unici obiettivi da troppo tempo mancanti, cioè il risanamento strutturale permanente della Finanza Pubblica.

Il nemico principale dell’Italia non è l’UE ma il suo debito.

Perché in questi ultimi tempi sentiamo tanto parlare di deficit e spread? Perché sono così importanti? Quando lo Stato spende di più di quanto incassa, e questo si ripete sistematicamente, il Paese accumula debiti e i creditori iniziano a valutare la sua capacità guardando la ricchezza che produce.

Sta di fatto che la grande malata dell’economia del nostro Paese è l’Agricoltura.

Sono ormai troppi anni che si verifica un segno rosso nei Bilanci annuali. L’Agricoltura sta attraversando una profonda crisi strutturale. Essa deve fare i conti con alti costi di produzione, legati anche alle piccole dimensioni aziendali, e ad una quantità di norme talvolta non giustificate.

Sono convinto che ci avviciniamo sempre di più alla fine della conduzione agricola della piccola e media impresa vedendo sorgere un grande latifondismo.

Chiedo venia ai qui presenti rappresentanti delle Associazioni agricole e chiedo loro se avvertono questo cambiamento.

Leggiamo molto spesso della battaglia politica che si porta avanti per la tutela dei Fondi contro la proposta Comunitaria di riduzione del finanziamento della PAC in un momento in cui la volatilità dei prezzi, i cambiamenti climatici e le crisi sociopolitiche stanno mettendo a dura prova gli agricoltori. Ma quale riduzione? Abbiamo bisogno urgente di proporre un aumento significativo per questo settore che sta producendo cibo per il fabbisogno mondiale.

Non possiamo trascurare la maiscoltura, settore in grave crisi. È stato costituito un tavolo di filiera con l’obiettivo di rilanciare questa coltura attraverso la redazione di uno specifico piano di settore. Il mais è il cereale più coltivato in Italia e costituisce la base dell’alimentazione del bestiame da cui si ricavano alcuni prodotti DOP e di grande pregio alimentare italiano. Teniamo conto che nella Provincia di Cremona il mais prevale come coltura di qualità e in quantità.

La negatività contro l’Agricoltura nasce spesso anche da articoli da parte dei mass media che non si rendono conto del danno che provocano. Con estrema facilità si dice che il latte o la carne sono portatori di tumori. Notizie false e tendenziose. A parere di grandi studiosi si sostiene che la carne è il cibo che detiene il primato assoluto, sottolineando come quest’alimento, consumato all’interno di una sana e corretta dieta alimentare, permette di mantenere la salute, sviluppare le attività cerebrali contribuendo alla crescita scheletrica e dei muscoli.Cose negative si sono dette anche sulle biomasse (agricole, forestali e zootecniche). Queste invece hanno consentito di dare spazio ad ulteriore lavoro per le nostre imprese grazie alla nascita di tantissimi impianti di biogas che producono energia.

Voi mi chiederete ma come mai il Presidente parla solo di Agricoltura? È semplice la risposta. Facciamo parte di questo mondo, siamo sulla stessa barca, dobbiamo essere solidali con le Associazioni Agricole. Anche se debbo dire che loro non lo sono state nei nostri confronti nel sostenere scelte politiche che avrebbero potuto consentire la nostra presenza all’interno dei PSR, avvantaggiando noi ma indirettamente loro.

Da tempo si dice che nel 2050 la popolazione aumenterà dai 6,5 miliardi attuali ai 9 miliardi e quindi ci sarà un grande fabbisogno di cibo. Attualmente non si riscontrano ancora segnali di tutto questo ma anzi sta succedendo il contrario.

La Comunità Europea ancora oggi concede contributi a coloro che lasciano a gelo il terreno.

Di fronte a proposte del genere come può un giovane avventurarsi in un settore come questo? Servono da parte dei nostri politici risposte più concrete e rassicuranti altrimenti facciamo solo demagogia.

Si sta proponendo fortemente la coltura biologica e che rappresenta un metodo di produzione riconosciuto da un Regolamento Europeo che dispone di un sistema di controllo per la sua certificazione e sta trovando consenso tra i consumatori. Con una punta di orgoglio mi sento di dire che stiamo dimostrando di essere in grado di fornire tutti i servizi necessari anche per questo nuovo modo di fare agricoltura.Stanno avanzando anche proposte strane tipo quella dell’Agricoltura biodinamica, a me sembra che abbia odore di bruciato.

Esiste ormai un grande disorientamento da parte degli agricoltori sulle scelte dei prodotti da seminare, emergono proposte le più variegate sulla qualità dei prodotti.

Tutto ciò giustificato dalla richiesta di mercato, ma il più delle volte alla fine si rimane con l’amaro in bocca. Si fa fatica a capire di fronte alla necessità di cibo nel mondo del perché dobbiamo mettere da parte quelle che sono le produzioni di prima necessità.

Leggiamo molto spesso che in Agricoltura non c’è crescita senza innovazione.

Già lo scorso anno dissi che l’innovazione è un tassello importante, ora sottolineo che è indispensabile. Viviamo ormai in un mondo globalizzato che corre velocemente a tutti i livelli, perciò anche l’Agricoltura deve intraprendere questa strada. Ormai in tutti i settori ci si confronta sul filo del rasoio, chi arriva prima è dimostrato che diventa poi difficile da raggiungere. Parlando d’innovazione, digitalizzazione, semina di precisione, trattamenti fitosanitari mi permetto di dire con una punta di orgoglio che i nostri associati sono pronti e preparati a proporre progetti mirati agli agricoltori, che vanno al di là delle ricerche degli stessi. Siamo convinti che servirebbero a portare un risparmio nella preparazione di qualsiasi tipo di coltura raggiungendo i migliori risultati al momento del raccolto, salvaguardando anche l’ambiente. Facciamo fatica a capire certe dichiarazioni sulla stampa quando si dice che sono state lanciate sfide importanti ricevendo risposte altrettanto importanti che lasciano aperte molte speranze per il futuro. Belle parole ma non possiamo continuare a sperare se non si hanno risposte concrete e convincenti.

Ancora una volta non posso esimermi nel condannare l’eccessiva burocrazia che sta schiacciando anche la nostra categoria. Abbiamo affrontato ultimamente problemi sul gasolio agevolato, permessi di circolazione, fatturazione elettronica. Noi vogliamo lavorare sulle nostre macchine producendo con un po’ di tranquillità e non continuare a perdere tempo a rincorrere le tantissime norme nei diversi uffici, talvolta incomprensibili.

Qualche nostro associato ha però potuto usufruire dell’iperammortamento dimostrando professionalità nell’acquisto di macchine operative.

Nel mese di gennaio abbiamo incontrato il nuovo Assessore Regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi.

È stata un’occasione per farsi conoscere ma soprattutto per comunicare quelli che sono i problemi irrisolti riguardanti la nostra categoria:

  1. Abbiamo richiesto di non sanzionare i contoterzisti per l’uso del carburante agricolo nell’anno 2016 per lo spargimento dei fanghi;
  2. Necessità di rivalutare l’Albo degli Agromeccanici per garantire la qualità dei servizi con professionisti in regola con le normative vigenti. Ad esempio nell’attività di distribuzione di fitofarmaci, negli appalti con gli enti pubblici per la manutenzione delle strade, nelle misure del PSR dove la certificazione verrebbe esposta in fattura.
  3. Estendere alle imprese agromeccaniche le opportunità di usufruire della DGR 863/2018 in merito alla riduzione delle emissioni prodotte dalle aziende agricole.

L’Assessore ci è parso favorevole su tutto, ora attendiamo risposte.

Mi sono limitato a poche, ma a mio parere importanti, considerazioni anche se ci sarebbero tantissimi altri problemi, ma non voglio abusare della vostra pazienza anche per lasciare spazio ai vostri interventi.

Ringrazio sentitamente il nostro Presidente nazionale Aproniano Tassinari per il lavoro di alta qualità che ha svolto, vedi ad esempio il successo ottenuto nella nostra assemblea nazionale presso Fico a Bologna, o sta svolgendo per aprire nuove sedi di Associazioni Provinciali.

L’Associazione ha avuto un ruolo determinante nel processo di crescita e di accompagnamento dei soci verso nuovi traguardi, facendo informazione, corsi, convegni, incontri tecnici. La strategia del nostro sindacato per il prossimo futuro proseguirà sulla scia della determinazione per raggiungere gli obiettivi che si è preposta nel difendere gli interessi della categoria su tutti i temi, in tutte le occasioni e in tutte le sedi.

Non manco di ringraziare il nostro Direttore Fabrizio Canesi unitamente al nostro personale per l’ottima organizzazione e disponibilità nell’assolvimento delle loro funzioni e i componenti del Consiglio di Amministrazione che sono sempre per me di grande supporto.

Possiamo comunque affermare che la nostra azione è volta a rendere il contoterzismo più maturo e competitivo con un’immagine fortemente rivalutata. Siamo certi quindi che l’Assemblea, non solo ci darà atto del lavoro svolto spesso in condizioni difficili, ma che supporterà adeguatamente il Consiglio per affrontare e superare gli ostacoli che già da domani ci attenderanno sul nostro cammino”.