Assemblea di Confagricoltura con Di Maio e Salvini

Di   22 Maggio 2019

Il convegno di sabato scorso a Milano era incentrato sulle elezioni europee di domenica 26 maggio. Presente anche Uncai con il Presidente Tassinari, il Vice Demicheli e il Direttore dei Contoterzisti lombardi Canesi

MILANO – Sabato 18 maggio un’assemblea foltissima e molto attenta ha seguito a palazzo Mezzanotte, in piazza Affari, “Coltiviamo l’Europa”, l’incontro che Confagricoltura ha dedicato alle imminenti elezioni europee con gli interventi dei principali candidati: i vicepresidenti del consiglio Luigi DI MAIO e Matteo SALVINI; la vice presidente del Pd Paola DE MICHELI, Adolfo URSO di Fdi e, in video, il presidente di Forza Italia Silvio BERLUSCONI e la leader di Fratelli d’Italia Giorgia MELONI.

Tra gli ospiti il coordinatore di Agrinsieme Franco VERRASCINA, il presidente di Federalimentare Ivano VACONDIO, il presidente di Uncai Aproniamo TASSINARI. con il vice Clevio DEMICHELI e il direttore di UNCAI Lombardia Fabrizio CANESI.

Il presidente di Confagricoltura Massimiliano GIANSANTI ha chiesto al ministro delle politiche agricole Gianmarco CENTINAIO, presente all’incontro, il varo di un piano strategico per l’agroalimentare sottolineando che uno strumento del genere “manca dai tempi di MARCORA”. “Noi siamo imprenditori non professionisti del sindacato” e “quando lo vorrai” ti presenterò un progetto concordato con loro, ha puntualizzato GIANSANTI, sottolineando che “agricoltori e industriali hanno interessi diversi” ma che possono essere composti attraverso mediazione su un progetto comune. Siamo “convinti agricoltori nel rispetto delle diverse rappresentanze in una sfida comune” aveva asserito il presidente di confagricoltura aprendo il convegno e salutando VACONDIO.

CENTINAIO ha raccolto la sua proposta ribadendo una sua idea già espressa circa l’opportunità di creare un’agorà di confronto. Il ministro ha anche affrontato le questioni della politica agricola comune, e forse non disdegnando l’ipotesi fatta da “Il foglio” che lo vorrebbe commissario all’agricoltura, ha detto che la “diversità dell’agricoltura italiana va rivendicata a Bruxelles ma bisogna esserci, esserci come ministro di tutti perché l’agricoltura non ha colore politico”, sebbene lui continui a ricordare di essere un leghista senza se e senza ma. Ipotesi non del tutto irrealistica quella de “Il foglio“, se si tiene conto che SALVINI, al contrario di DI MAIO, non ha escluso l’opportunità di un successore italiano di HOGAN.

Di Pac ha parlato anche l’assessore all’agricoltura della lombardia Fabio ROLFI. Per lui “il negoziato Pac va portato a termine nel modo giusto e la Pac deve rimanere la più importante politica europea”. “L’agroalimentare è il primo comparto dell’economia nazionale e la Pac, che è rimasta l’unica politica comune, deve ritrovare la sua centralità” ha detto GIANSANTI aprendo l’incontro e ammonendo la poltica con queste parole: “abbiamo bisogno di lavorare e i leader devono riflettere su cosa c’è da fare con alto senso di responsabilità; non siamo nella situazione di andare a votare una volta all’anno”. “Dopo il 26 diteci chiaramente se volete coltivare l’Italia o dobbiamo coltivare con altri”, ha avvertito i due leader di governo, prima di lasciare la parola al presidente di confindustria Vincenzo BOCCIA che ha precisato che la sua associazione fa e deve fare politica. Il capo di Viale dell’Astronomia ha asserito che per far diventare l’Europa più grande bisogna passare dal patto di stabilità e crescita al patto di crescita e stabilità. Il presidente di Confindustria ha chiarito come, a suo giudizio, “nessun alleato ci consentirebbe di sforare il patto di stabilità” per la gestione ordinaria.

Sia DI MAIO sia SALVINI hanno assicurato che il governo durerà quattro anni, che l’agroalimentare è strategico per produttività e occupazione. DI MAIO ha ventilato l’ipotesi di un abbassamento del cuneo fiscale nell’ottica dell’innovazione. Un commissario all’industria italiano potrebbe essere utile, ha detto DI MAIO precisando però che in ballo c’è anche tutto il tema dei direttori generali europei affinché l’Italia abbia una squadra forte. SALVINI non solo ha detto che non gli dispiacerebbe un commissario europeo all’agricoltura italiano ma ha evocato Luca ZAIA, il cui nome, parlando in varie occasioni con gli agricoltori, è l’unico nome di ministro dell’agricoltura che ricordino, ha sottolineato. SALVINI è tornato su vari argomenti a lui cari, tra cui l’abbassamento delle tasse, e la critica all’abolizione dei voucher.

Paola DE MICHELI, vice segretario del Partito democratico, socia di Confagricoltura, ha ricordato il ruolo positivo che l’Unione europea ha avuto sullo sviluppo dell’agricoltura e i benefici della Pac per le aziende. Tra gli argomenti toccati, oltre alla sottolineatura dei danni provocato dall’attuale governo, DE MICHELI ha evocato la necessità di più flessibilità e maggiore dotazione per il fondo solidarietà nazionale.

“Vogliamo un’Europa in grado di tutelare i valori delle imprese e della libertà” ha detto BERLUSCONI mentre MELONI ha sostenuto che il comparto agricolo non dovrà pagare per la brexit.

Canesi e Tassinari all’assemblea di Confagricoltura

Presente all’incontro, il presidente di UNCAI Aproniano TASSINARI ha fatto il quadro di come dovrebbe essere l’Europa: “Vogliamo un’Europa che ci aiuti nelle differenze e che sappia amministrare le differenze. Per questo, affinché l’agricoltura italiana venga rispettata in Europa, servono rappresentanti al parlamento Ue competenti e combattivi, di sicuro presenti in modo compatto ai tavoli dove si discutono temi molto concreti che incideranno profondamente nel tessuto economico del nostro paese. Quando facciamo sistema i risultati si postano a casa, ma occorrono determinazione e unità; in italia Uncai e Confagricoltura lo stanno facendo; portiamo tutto questo a Bruxelles e a Strasburgo per un’Europa più equa”.

Fonte: Agrapress