Coltivare senza arare per ridurre le emissioni

Di   2 Febbraio 2021

FARMING FOR FUTURE, AL VIA LA SECONDA DELLE ‘DIECI AZIONI PER COLTIVARE IL FUTURO’

Il ricorso a pratiche agronomiche innovative è essenziale per ridurre le emissioni e preservare la fertilità dei suoli

L’azione in breve:

  • Le pratiche agronomiche convenzionali come aratura profonda (sino a 40-50 cm) e distribuzione di effluenti con tecniche convenzionali comportano perdita di sostanza organica per ossidazione, emissione di CO2, perdite di nutrienti e necessità di ricorrere all’uso di fertilizzanti chimici.
  • Adottare lavorazioni agricole innovative permette una significativa riduzione delle emissioni di ammoniaca e protossido di azoto, conservando la sostanza organica e incrementando la fertilità e la biodiversità del suolo.

Lodi (LO), 29 gennaio 2021 – Secondo appuntamento con Farming for Future, per approfondire una nuova azione del progetto promosso dal CIB – Consorzio Italiano Biogas – per la conversione agroecologica dell’agricoltura tradizionale. Con questa azione dedicata alle “Lavorazioni agricole innovative”, il Consorzio propone di superare le pratiche agricole convenzionali in favore di lavorazioni innovative.

Il ricorso a lavorazioni convenzionali comporta, infatti, una progressiva perdita di sostanza organica nel suolo per ossidazione con conseguente emissione di CO2, una destrutturazione del terreno che causa percolazione dei nitrati nelle acque di falda, una perdita di azoto nei terreni ed emissioni di NH3 e N2O in atmosfera. Questo porta quindi ad una bassa efficienza d’uso dei nutrienti di origine organica e conseguente necessità per gli agricoltori di integrare con apporti chimici via via sempre più crescenti, per riuscire a garantire rese produttive adeguate.

Uscire da questa spirale negativa è possibile e necessario: adottando lavorazioni ridotte del terreno viene fortemente mitigato il fenomeno dell’ossidazione della sostanza organica che si produce al contatto con l’aria, favorendone così il mantenimento della fertilità; il terreno risulterà inoltre più omogeneo, in grado di ridurre i fenomeni di erosione e dilavamento. Un terreno fertile e meno “disturbato” dall’esterno è quindi in grado di mantenere la sua dotazione di sostanza organica e tutelare la biodiversità.

QUALI SONO LE LAVORAZIONI INNOVATIVE?

  • Adottare tecniche di minima lavorazione del terreno, come la riduzione della profondità di lavorazione del terreno, strip tillage, no tillage, semina su sodo;
  • Adottare tecniche per la distribuzione efficiente del digestato (derivante dal processo di digestione anaerobica degli impianti biogas), con basse emissioni in atmosfera: distribuzione rasoterra, interramento immediato, distribuzione in copertura, fertirrigazione con digestato chiarificato e microfiltrato;
  • Ottimizzare la logistica e le lavorazioni grazie allo stoccaggio del digestato, rendendo più flessibile la distribuzione in funzione dei fabbisogni delle colture.

Le dieci azioni di Farming for Future
#1 ENERGIE RINNOVABILI IN AGRICOLTURA
#2 AZIENDA AGRICOLA 4.0
#3 GESTIONE DEI LIQUAMI DA ALLEVAMENTO
#4 FERTILIZZAZIONE ORGANICA
#5 LAVORAZIONI AGRICOLE INNOVATIVE
#6 QUALITÀ E BENESSERE ANIMALE
#7 INCREMENTO FERTILITÀ DEI SUOLI
#8 AGROFORESTAZIONE
#9 PRODUZIONE E USO DI BIOMATERIALI
#10 BIOGAS E ALTRI GAS RINNOVABILI

“Tante sono le storie di successo dei nostri soci – dichiara Piero Gattoni, Presidente del CIB – Consorzio Italiano Biogas – che, adottando nuove pratiche agricole, investendo in tecnologia e meccanica agraria, introducendo la concimazione organica con digestato, hanno raggiunto risultati importanti, migliorando la competitività del processo produttivo e assicurandone la sostenibilità”.

Continua Gattoni: “Per il pieno sviluppo del potenziale del nostro modello di biogasfattobene®, ha un ruolo fondamentale il mondo della meccanizzazione agricola, parte importantissima del nostro consorzio con industrie rappresentanti di eccellenza e innovazione Made in Italy”.

Un esempio virtuoso è quello della Società Agricola Palazzetto, a Zanengo, in provincia di Cremona, condotta direttamente dalla famiglia Folli già dalla fine del 1700, che ospita 400 vacche in lattazione oltre ad ulteriori 450 capi giovani tra manzette e manze.

“Dopo due studi condotti con l’Università di Milano e con la Penn State University – racconta Emilio Folli, 26 anni, socio della Società Agricola Palazzetto -è stato evidenziato come l’azienda, tramite le nuove gestioni agronomiche caratterizzate da doppia coltura e ottimizzazione nell’utilizzo del digestato prodotto, sia diventata Carbon Negative, vale a dire che assorbe dall’atmosfera più CO2 di quella che emette”.

“Con l’introduzione in azienda dell’impianto biogas – continua Folli – abbiamo creato internamente un sistema di tubazioni interrate che portano il digestato separato liquido in pressione a 330 ettari di terreno accorpati consentendo l’attacco delle macchine per la distribuzione e fertirrigazione, con notevoli vantaggi dal punto di vista dell’impiego di personale, mezzi e gasolio. L’anno prossimo verrà realizzata una seconda rete di tubazioni interrate che permetteranno la fertirrigazione con digestato e acqua di ulteriori 150 ettari”.

“Inoltre, in azienda – prosegue Folli – utilizziamo una macchina che con un’unica passata distribuisce ed interra il prodotto, lavora il terreno in strip-tillage, georeferenzia la striscia lavorata tramite GPS e semina. Credo che il biogas abbia dato un notevole impulso alla ricerca tecnica e scientifica, che ha consentito di mettere sul mercato macchine agricole estremamente performanti. Inoltre, il biogas ci ha spinto ad insistere sulla doppia coltura. Questo modo di fare agricoltura ci ha portato notevoli vantaggi: ha migliorato la produttività con maggiore attenzione alla biodiversità e ha fatto registrare un bilancio positivo del carbonio nel suolo”.

Ogni mese il CIB – Consorzio Italiano Biogas porta all’attenzione di agricoltori, partner e stakeholder una delle azioni proposte nel piano, una roadmap verso un’agricoltura fatta bene, capace di stoccare carbonio e preservare la fertilità dei suoli, mantenendo alta la sua produttività.
‘L’agricoltura sostenibile, rispettosa dell’ambiente e del clima’ è una componente importante del lavoro del CIB – Consorzio Italiano Biogas che, mettendo al centro la digestione anaerobica e promuovendo il biogasfattobene®, offre vantaggi economici, ambientali e sociali e allo stesso tempo promuove innovazione nell’agricoltura e nelle pratiche agronomiche. Da oggi sul portale farmingforfuture.it e i prossimi giorni sui canali social del CIB – Consorzio Italiano Biogas verranno pubblicati una serie una serie di contenuti tecnici e video divulgativi.


Il CIB – Consorzio Italiano Biogas è la prima aggregazione volontaria che riunisce oltre 750 aziende agricole produttrici di biogas e biometano da fonti rinnovabili e più di 200 società industriali fornitrici di impianti, tecnologie e servizi per la produzione di biogas e biometano, enti ed istituzioni che contribuiscono alla promozione della digestione anaerobica per il comparto agricolo.Il CIB è attivo sull’intera area nazionale e rappresenta tutta la filiera della produzione di biogas e biometano in agricoltura,con l’obiettivo di fornire informazioni ai Soci per migliorare la gestione del processo produttivo e orientare l’evoluzione del quadro normativo per favorire la diffusione del modello del Biogasfattobene® che contribuisce al contrasto della crisi climatica. Attualmente il CIB conta oltre 970 aziende associate e quasi 500 MW di capacità installata. www.consorziobiogas.it