Con BIT-FOOD il contoterzista porta la tracciabilità nel piatto

Di   19 Febbraio 2019

Di Gioia: “Garantire uno sviluppo sano del contoterzismo attraverso i Psr”

Di Gioia, Rossi, Tassinari e Salatino

FOGGIA, 19 FEB 2019 – Sapori e numeri, il cibo deve diventare anche digitale per garantire tracciabilità e una filiera di qualità. Di questo si è parlato al Forum BIT-FOOD alla Camera di Commercio di Foggia. All’incontro organizzato da Uncai e Confagricoltura, sono intervenuti, tra gli altri, l’assessore all’agricoltura della Puglia Leonardo Di Gioia, il presidente di Uncai Aproniano Tassinari, il presidente di Confagricoltura Puglia Donato Rossi e il presidente di Contoterzisti Puglia Nicola Salatino. Sponsor dell’evento i concessionari Same Deutz Fahr Cordini srlTricarico Group srl Buccione srlTopcon Agriculture Italia, società leader nell’agricoltura di precisione e Timac Agro Italia. Ha moderato il Forum il direttore di Agrilinea Sauro Angelini.

Dal Forum è emersa la fame di contoterzismo in Puglia. “L’agricoltura pugliese è fatta di una biodiversità stupenda. Spazia dall’orticolo alla cerealicoltura, all’arboricoltura da frutto con agrumeti, vigneti e olivi. Tutto questo oggi ha bisogno del valore aggiunto della figura del contoterzista come riferimento essenziale che può migliorare qualità, quantità ed economie di scala”, ha detto Donato Rossi.

“Abbiamo il dovere di salvare la nostra agricoltura e le nostre eccellenze agroalimentari senza snaturarle ma rendendole più competitive. Questo è possibile solo attraverso la collaborazione tra agricoltori e contoterzisti digitali che, in funzione di un risultato economico, abbiamo ben chiaro che è iniziata una nuova grande stagione fatta di innovazioni tecniche, di mercato e normative”, ha aggiunto Aproniano Tassinari.

Il Contoterzista non deve quindi essere solo il fornitore di una macchina speciale, ma un consulente e un partner economico. Nasce un team di lavoro davanti al campo coltivato. “Un team che deve fare della professionalità il suo marchio distintivo”, ha detto il Nicola Salatino. “Ad ogni censimento il contoterzismo raddoppia i suoi numeri, e da male necessario viene sempre più percepito dagli stessi agricoltori come una componente fondamentale per la sostenibilità economica del settore agroalimentare, per questo è necessario che la Puglia abbia un suo Albo di contoterzisti qualificati, quali professionisti distinti e complementari agli agricoltori, di un tariffario delle lavorazioni e di agromeccanici che sappiano collaborare tra loro per crescere insieme”.

Necessità raccolte dall’assessore Leonardo di Gioia: “Il ruolo dei contoterzisti è sempre più essenziale in una agricoltura che deve rinnovarsi e realizzare economie di scala per raggiungere le performance necessarie a essere competitiva. La politica ha il compito di valorizzare il lavoro dei contoterzisti cercando forme di contributo europeo idonee a garantire uno sviluppo sano anche di questo sistema imprenditoriale”.

Da sinistra Canesi, Salatino, Rossi, Tassinari e Angelini

Fabrizio Canesi, coordinatore nazionale di Uncai, ha quindi sollecitato gli agromeccanici pugliesi a muoversi come associazione Contoterzisti Puglia per affrontare e risolvere insieme i problemi che dovessero presentarsi. Ha quindi ricordato gli accordi stretti a livello nazionale con il gruppo Fca, Q8, Timac Agro, costruttori di mezzi agricoli, gruppi assicurativi e per ricevere pezzi di ricambio rapidamente e a prezzi scontati. “Insieme possiamo fare sharing economy e superare i momenti critici dell’anno, quando manca un operatore o una macchina per eseguire al meglio un lavoro. L’unione deve servire a questo perché siamo tutti nella stessa barca”.

Il compito di svelare il significato dell’espressione “Bit-Food” è stato affidato all’agronomo Roberto Banderi (RuralSet). Dopo aver ricordato che competenza e informazione guideranno il cambiamento, ha chiarito che non dobbiamo però modificare ciò che portiamo da sempre in tavola e che fa parte della nostra identità e cultura: “Ciò che cambia è la metodologia. Si va verso la tracciabilità dei prodotti che deve essere garantita dalla connettività e dalla blockchain. I consumatori vogliono sapere cosa c’è nei prodotti e non si fidano più delle etichette tradizionali. La nuova agricoltura non è più una scelta possibile, ma un obbligo e agronomi, agricoltori e contoterzisti concorrono insieme a portare il prodotto in tavola”.

Il presidente di Confagricoltura Foggia Filippo Schiavone ha fatto la fotografa della propria azienda agricola, “in passato tutte le fasi del processo produttivo erano gestite con nostre attrezzature, poi ho deciso di affidarne molte esternamente, compresa la semina su sodo. In questo modo abbiamo evitato ulteriori investimenti e abbiamo abbattuto i costi. Nel foggiano c’è un’agricoltura molto specializzata con numerose aziende agricole medio piccole (la superficie media è di 12 ettari) in difficoltà quando devono investire. Per questo oggi è una scelta strategica non acquistare macchine per affidare esternamente molte lavorazioni agromeccaniche”.

Angelini e Laurendi

Un strategia che oltre ad abbattere i costi dell’azienda agricola si traduce anche in maggiore sicurezza per gli operatori. Vincenzo Laurendi dell’Inail ha ricordato i numeri degli incidenti mortali sui trattori che si verificano ogni anno in Italia (centocinquanta), di come la revisione o un sistema di adeguamento o una rottamazione possa ridurre drasticamente tale numero, come è già accaduto in altri paesi europei come Germania e Spagna: “in dicembre è stato deciso che la revisione si farà ed è stato creato un apposito gruppo di lavoro. Inoltre si è deciso che i tempi slitteranno di due anni”. Ha poi spiegato cosa sono le officine certificate UNACMA ROC ed ha parlato di officine aziendali (un’opportunità per alcuni contoterzisti che già hanno una officina interna), di officine mobili. Infine sui contoterzisti “nella logica dell’innovazione tecnologica, il tasso infortunistico tra i contoterzisti è molto più basso rispetto agli agricoltori. È circa la metà ed è in linea con altri settori lavorativi. Il perché è evidente, usano macchine nuove che rispondono a qei requisiti di sicurezza che vorremmo fossero sempre presenti in campo”.