Contoterzismo e politiche sostenibili

Di   13 Gennaio 2017

Cresce la collaborazione tra agricoltori e contoterzisti, una sinergia che fa bene all’agricoltura, al mercato e all’ambiente, ma occorrono anche atti politici concreti.

Il presidente di UNCAI Aproniano Tassinari

ROMA – Circa 534.000 imprese agricole (il 33,4% del totale) ricorrono a servizi di contoterzismo. E dove è più diffuso il contoterzismo cresce la percentuale dei terreni lavorati in sicurezza, con tecniche rispettose dell’ambiente e con gli strumenti dell’agricoltura di precisione. “Il nesso tra contoterzismo e diffusione di pratiche agricole virtuose è desunto dai dati di vendita delle attrezzature e dei mezzi agricoli a livello comprensoriale, e mostra come il contributo degli agromeccanici sia fondamentale per centrare l’obiettivo fissato dal ministero delle Politiche agricole di raggiungere, entro il 2020, il 10% di area coltivata con gli strumenti della precision farming, partendo dall’attuale 1%”, afferma il presidente UNCAI Aproniano Tassinari.

Il contributo manageriale dell’impresa agromeccanica cresce di anno in anno. Le aziende agricole individuano nel servizio conto terzi l’alternativa più soddisfacente rispetto alla concessione dei terreni in affitto. Cresce la collaborazione tra agricoltori e contoterzisti attraverso le reti di imprese, lo sviluppo di filiere di qualità, i bandi agrifood e una rappresentanza presso le istituzioni attenta alle necessità di ciascuna categoria. “Proseguendo con UNCAI in questa direzione – aggiunge Tassinari –, si aprono nuove prospettive di sviluppo del settore agricolo non centrate solo sull’impresa agricola, avvalendosi anche della capacità dei contoterzisti di mantenere il passo con un’evoluzione tecnologica sempre più sofisticata e capital-intensive”. La scelta del contoterzismo consente, infatti, alle aziende agricole di operare con tecnologie molto aggiornate, mantenendo un buon grado di competitività dei prodotti e utilizzando il reddito operativo in modo flessibile.

Politica e mercato chiedono una rivoluzione agricola per produrre di più impattando meno sull’ambiente. Le imprese agromeccaniche sono già portatrici di innovazione, come richiesto da Europa 2020, eppure sono escluse dalle politiche di sviluppo rurale. “La sinergia tra settore agricolo e contoterzismo può diventare un’opportunità per lo sviluppo sostenibile del settore e dare il La all’auspicata rivoluzione agricola. Giunti a questo punto, è compito della politica agevolare questo cammino, sbloccando la legge sull’attività agromeccanica e collaborando all’istituzione di un Albo nazionale dei contoterzisti, sul modello di quello che UNCAI ha realizzato in Lombardia”, conclude Aproniano Tassinari.