Coronavirus, addio gigante buono Brusola, “industriale” dell’agricoltura

Di   18 Marzo 2020

L’imprenditore contoterzista morto giovedì scorso in ospedale a Pavia. Articolo di Sara Gambarini su Il Cittadino di Lodi

Francesco Brusola, per tutti Franco

LODI – Il Covid-19 ci ha sottratto l’imprenditore contoterzista Francesco Brusola. Per tutti, Franco. Lo storico patron della Fratelli Brusola di Brembio, 79 anni, si è spento una settimana fa all’ospedale San Matteo di Pavia, dove da domenica 8 marzo, giorno del suo compleanno, era ricoverato.

Con il fratello Fiorenzo, negli anni Sessanta, Franco aveva assunto le redini dell’azienda di famiglia (il padre era fabbro e lavorava gli zoccoli dei cavalli) trasformandola in una attività di contoterzisti (trattori e macchine agricole) leader nazionale e nome di riferimento anche in ambito internazionale. Per lungo tempo Franco era stato anche consigliere di Apima (Associazione provinciale imprese meccanizzazione agricola) e vicepresidente.

«Noi non eravamo in zona rossa così anche nelle scorse settimane papà aveva continuato a lavorare, come sempre – racconta Matteo Brusola che con il fratello Leonardo opera proprio nella Brusola srl -: martedì della settimana scorsa però ha cominciato ad avere 38 di febbre e domenica 8 marzo si è aggravato a tal punto che abbiamo chiamato il 112 e in seguito è stato trasportato all’ospedale San Matteo di Pavia. Poi, giovedì, la morte: siamo tutti sconvolti». Ora la famiglia attende il rientro della salma che comunque sarà subito seppellita. Un dolore nel dolore per molti: nessuna possibilità di rendere omaggio al “gigante buono”.

«Franco non era solo un collega contoterzista, era un amico e soprattutto una persona estremamente cordiale e con una grande capacità di mediazione che ha saputo, con il fratello Fiorenzo, cambiare le sorti della sua famiglia – rammenta il presidente dell’associazione provinciale di contoterzisti Apima di Lodi e di Milano Giuliano Oldani -. Ultimamente ci eravamo trovati, insieme a un gruppo di amici, in una trattoria di campagna, e a una mia provocatoria domanda circa il fatto che lui avesse vissuto anche da bambino in modo agiato, mi ha ricordato il film di Olmi “L’albero degli zoccoli” e la sua infanzia, mi diceva, “l’ho vissuta in quel modo”. Franco era un contoterzista che ha saputo industrializzare i processi della sua azienda facendo contratti con l’agro-industria con un successo riconosciuto da tutti – conclude Oldani -, ma la sua meritata posizione non lo ha mai allontanato dalla sua famiglia, non solo moglie e figli, ma le numerose sorelle e il fratello con i quali non c’è mai stato uno screzio, per la sua capacità di prevenire ogni tensione. Caro Franco, rimarrai sempre nei nostri cuori».

Fonte: Il Cittadino