Cronaca del convegno UNCAI – Confagricoltura

Di   23 Giugno 2021

L’incontro tra Uncai e Confagricoltura su “Le aziende agromeccanicihe tra presente e futuro” si è svolto lo scorso 17 giugno, nella preziosa cornice della sala Serpieri di Palazzo della Valle a Roma

Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. Seduti alla sua sinistra si riconoscono Donato Rossi (Politiche Agromeccaniche Confagricoltura) e il presidente Uncai Aproniano Tassinai


Luca Ginestrini (Confagricotura), aprendo l’incontro, ha ricordato l’accordo tra Uncai e Confagricoltura e di come sia funzionale a alla riorganizzazione del lavoro nella direzione dell’efficacia, dell’efficienza e dell’avanzata dell’innovazione e della digitalizzazione in agricoltura.
Ha quindi introdotto i tre macrotemi oggetto del convegno:

  1. La collaborazione tra le due associazioni
  2. L’Albo dei contoterzisti
  3. Finanziamenti

Ginestrini ha quindi invitato il direttore generale di Confagricoltura Francesco Postorino ad aprire i lavori.

L’INTERVENTO DI POSTORINO – DG CONFAGRICOLTURA

L’intervento del DG Confagricoltura Postorino

“La collaborazione tra Uncai e Confagricoltura è quella fra due grandi mondi che hanno segnato lo sviluppo dell’agricoltura italiana e che sono convinto la segneranno ancor di più nei prossimi anni”, ha detto spiegando che si tratta di una “collaborazione indispensabile per raggiungere dei risultati importanti, talmente importante che pensare di non strutturata meglio sarebbe un errore enorme”.
“Per questo cerchiamo collaborazioni comuni e idee di sviluppo che coincidano”. In particolare, l’orizzonte comune potrà essere quello dell’agricoltura digitale: Ha quindi affrontato il tema della bancabilità del credito di imposta per aiutare chi vuole innovare e investire.

“Le frontiere dell’innovazione sono aperte e nessuno fermerà il processo, occorre capire come gestirlo, quello che riusciremo a fare insieme aiuterà a governare un fenomeno diventato imponente”, ha aggiunto prima di concludere che, tra le cose da fare, ci sono l’ampliamento delle forme di incentivazione ad altri macchinari, la realizzazione insieme di campi dimostrativi delle tecnologie innovative per accelerare il processo di conoscenza sui territori, la formazione e l’informazione: “Affidare macchine così costose a maestranze non formate sarebbe un errore”.In tale processo ben si inserisce l’Albo degli agromeccanici: “utile, perché più professionalità incrociamo nell’agro meccanica più professionalità avremo nelle aziende agricole e nella formazione degli operatori“.

L’INTERVENTO DI TASSINARI – PRESIDENTE UNCAI

“Iniziare a lavorare è iniziare a fare le cose insieme, mantenendo la propria identità. Siamo a casa delle aziende che danno lustro al prodotto italiano nel mondo, noi siamo gli agromeccanici che favoriamo questo, offrendo servizi sia alle grandi aziende agricole sia a quelle piccole che non possono permettersi mezzi propri, favorendo il pieno controllo dei costi fissi e la gestione costi variabili”, ha esordito il presidente Tassinari che poi si è soffermato sul ruolo fondamentale oggi ricoperto.dalla formazione e dell’informazione al fine di gestire il cambiamento oggi in atto nel settore. Circa la collaborazione tra le due associazioni è ribadito l’importanza di trasmetterne i contenuti e gli indirizzi ai territori: “La periferia deve capire che siamo a disposizione e non in contrapposizione, siamo complementari agli agricoltori”.

L’intervento del Presidente UNCAI Tassinari

A questo punto Ginestrini ha passato la parola a Donato Rossi che, in Confagricoltura, ha la delega della Giunta nazionale alle politiche agromeccaniche.

L’INTERVENTO DI DONATO ROSSI – POLITICHE AGROMECCANICHE CONFAGRICOLTURA

In Italia almeno 540.000 aziende agricole, il 36% del totale, ricorrono ad almeno un servizio agromeccanico. In media il 65% delle operazioni agricole sono eseguite da contoterzisti. La percentuale sale notevolmente in caso di raccolta dei cereali (98%) o di spandimento reflui o interventi di precisione (70%). Negli anni si è diffuso sempre di più anche l’affidamento completo dei terreni ai contoterzisti: ricorrono a questa soluzione 140.000 agricoltori. Complessivamente 5,8 milioni di ettari, il 45% della sau nazionale, sono lavorati da contoterzisti.

Il comparto agromeccanico rappresenta, con circa 10.000 imprese professionali (codice Ateco 01.61), un volume d’affari complessivo di oltre 4 miliardi di euro, 3.700.000 giornate di lavoro per un’occupazione totale di 40.000 addetti, un’imprescindibile risorsa al servizio del settore primario.

L’intervento di Donato Rossi

L’INTERVENTO DI CARLO LAMBRO – BRAND PRESIDENT NEW HOLLAND

“Siamo un’azienda con radici fortemente italiane ma siamo un’azienda globale. Questo ci permette di avere una visione sugli investimenti e sui prodotti molto importante, creando un ponte tra innovazione e utilizzo da parte degli agricoltori delle nostre macchine con una visione globale”, ha dichiarato a sua volta il Brand President di New Holland Agriculture Carlo Lambro.

“Il nostro compito è assicurare che le macchine funzionino e che garantiscano un reddito, idealmente facendo di più consumando meno – ha proseguito –. Questo connubio tra noi e il contoterzismo è sempre più importante, specialmente qui in Italia dove abbiamo, a Modena, il centro di ricerche e sviluppo di trattori più importante d’Europa. Dal punto di vista agricolo l’Italia è piccola rispetto ai colossi come Cina, Usa o Brasile, ma in virtù della sua orografia ha una possibilità di colture talmente ampia che è unica al mondo. Tutto questo, insieme alla collaborazione che stiamo portando avanti, non può far altro che migliorare le performance delle macchine”.

Il video dell’intervento di Lambro, Brand President New Holland

“E proprio le macchine per l’agricoltura stanno vivendo una trasformazione epocale, guidate dal digitale – ha concluso Lambro –. Ci stiamo spostando sempre di più dall’hardware al software. Il nostro motto è ‘Field, fleet, farm’. Stiamo aumentando sempre più la connettività delle nostre macchine per gestire tutte le attività e garantire soluzioni d’avanguardia, sempre nel rispetto della sostenibilità”.

È stata, quindi, la volta della politica, con l’on. Maria Spena, vice presidente Commissione agricoltura alla Camera dei deputati. L’on Spena, dopo aver evidenziato l’importanza del contoterzismo, circa la proposta di legge di istituzione dell’Albo di categoria scritta da Uncai, ha garantito che promuoverà “un’interrogazione e un question time in Parlamento al fine di aprire la strada e preparare un tavolo di discussione per una legge che possa inquadrare la figura”. L’onorevole è stata quindi sollecitata dal presidente Tassinari sulla necessità di reintrodurre il macro indirizzo di agromeccanica negli istituti di agraria e in quelli tecnici. L’onorevole Spena non ha mancato di fare sua la sollecitazione.

Circa invece l’albo, il presidente Tassinari ha rimarcato come questo debba servire alla crescita professionale dei contoterzisti, vale a dire di imprese vocate ai servizi conto terzi, quindi con un orientamento al cliente, e non di imprese che volgono l’attività in forma connessa.

Alle 11.00, come da crono programma, è intervenuto da remoto il Sottosegretario di Stato all’agricoltura Gian Marco Centinaio. Nel suo intervento, il Senatore ha confermato la sua vicinanza al settore agromeccanico e a Uncai per “portare avanti un lavoro avviato in tempi non sospetti, quando ancora non ero né ministro né sottosegretario”. Tra i problemi del paese che occorre risolvere c’è la burocrazia, ha detto, “che sta facendo lavorare male in agricoltura”. Per risolvere alcune spine burocratiche nel fianco degli agromeccanici è stato avviato un dialogo serrato con il ministero delle infrastrutture e con il vice ministro Morelli. Massima disponibilità, inoltre, nei circa l’albo degli agromeccanici e gli e aiuti al settore, in vista anche del Piano di resistenza e resilienza e delle nuove tecnologie di cui l’agricoltura deve dotarsi.

L’intervento da remoto del Sottosegretario Centinaio

L’INTERVENTO DI BRONDELLI DI BRONDELLO, PRESIDENTE ENAPRA

A questo punto ha perso la parola, ancora da remoto, Luca Brondelli di Brondello, Presidente ENAPRA, l’Ente di Formazione Confagricoltura, con un intervento dal titolo “Formazione 4.0 per lo sviluppo delle aziende agromeccaniche”. Nel suo intervento, articolato e ricco di informazioni spunti, ha parlato di innovazione e sostenibilità come “ciò che più si chiede all’agricoltore europeo”. Ha quindi aggiunto che per raggiungere l’obiettivo della sostenibilità oggi ci sono gli strumenti dell’agricoltura 4.0 che tuttavia “implicano l’assunzione di nuove competenze”. Le analisi del contesto mostrano come occorra un generale rinnovo generazionale, ma anche calibrare l’offerta formativa.

Il video intervento di Luca Brondelli di Brondello

E su questo secondo aspetto Uncai e Confagricoltura stanno lavorando sia a livello politico per un aggiornamento dei percorsi di studio esistenti sia con proposte formative post diploma per formare nuove figure professionali cercate dalle imprese agromeccaniche che devono integrare conoscente meccaniche e informatiche, agricoltura di precisione e digital farming.

INTERVENTO DI GIULIANO OLDANI – PRESIDENTE APIMA MILANO, LODI, COMO, VARESE, CONSIGLIERE UNCAI

Con Giuliano Oldani e il suo intervento dal titolo “Gli ostacoli all’innovazione in agricoltura: l’attività agromeccanica connessa (luci e ombre)”, il ragionamento è proseguito e dalla è collaborazione tra agricoltori e agromeccanici si arrivati alla logica conseguenza che occorre un Albo degli agromeccanici.

Dalla storia dell’agromeccanico (in passato “motoaratore”), ai costi di un cantiere, al rinnovo costante dei macchinari nella direzione sempre dell’innovazione e del meglio fino alla raccolta dei “big data” e alla struttura societaria, tutto porta a concludere che l’Albo sia necessario mentre le attività connesse sono un ostacolo, così come l’uso indiscriminato dei fondi dei Psr per l’acquisto di macchinari.

L’intervento di Giuliano Oldani

L’INTERVENTO DI FABRIZIO CANESI – COORDINATORE UNCAI

Con Fabrizio Canesi si entra nel vivo nella proposta Uncai di UN Albo degli agromeccanici. “La proposta di legge da noi predisposta ha l’obiettivo di riconoscere la professionalità dell’impresa agromeccanica”, ha detto.

“Essere professionisti significa essere responsabili per il lavoro che si svolge, e impegnarsi ad aggiornare costantemente le proprie conoscenze per non farsi superare dagli sviluppi del settore”.

“La nostra proposta di legge di istituzione di un Albo nazionale degli agromeccanici è semplice ed è pensata per dare un indirizzo di sviluppo al settore agricolo. Le parole chiave sono sicurezza sul lavoro, efficienza, rispetto per l’ambiente, uso intelligente delle risorse (sia economiche che ambientali) e tracciabilità dei servizi.

Rivedi l’intervento di Canesi

“La collaborazione con gli agricoltori deve diventare sempre più solida. La stretta di mano ci sarà sempre, ma ci sono nuove sfide da affrontare insieme e occorre arrivare preparati. È una responsabilità in più che serve a tutta l’agricoltura se vuole mantenersi libera e che deve portare al rilascio di una certificazione di qualità necessaria al cliente per poter godere di determinate agevolazioni ed incentivi. Nel costituendo Albo di categoria possono trovare posto solamente le imprese che svolgono l’attività in forma principale o secondaria regolarmente iscritte negli uffici competenti, non chi la svolge in forma connessa. Questo perché si parla di servizi e di orientamento al cliente, non di attività secondaria. Sarà necessario dimostrare l’esperienza acquisita e quindi la regolarità della propria posizione in merito ad esempio ai macchinari impiegati, alle coperture assicurative necessarie, alla formazione dei dipendenti, alle normative in materia di sicurezza ecc. Lo sforzo maggiore sarà, quindi, promuovere e migliorare l’aggiornamento tecnologico e professionale nelle imprese agromeccaniche. La legge definisce anche diversi possibili percorsi formativi, uno più smart per chi ha già maturato in campo una competenza agromeccanica e altri più articolati se tale competenza è assente oppure è ridotta. La legge punta decisamente sulle competenze più innovative e sull’agricoltura digitale, che già adesso vede gli agromeccanici interagire con le macchine e le attrezzature da remoto, attraverso delle piattaforme e dei software. La direzione è, infatti, quella di macchinari e filiere sempre più interconnesse, di un lavoro tracciato. Abbiamo inoltre dettagliato i compiti di controllo e verifica che vorremmo siano affidati alle Direzioni Generali dell’Agricoltura delle varie Regioni, ma soprattutto nella proposta di Albo prevediamo la promozione e la premialità della figura dell’agromeccanico professionista, dando la possibilità di accedere a dei vantaggi agli agricoltori che usufruiscono di servizi qualificati. In fondo, aiutare un contoterzista nell’acquisto di un macchinario in grado di produrre effetti positivi sull’ambiente significa avere la certezza che quel macchinario sarà poi usato da qualcuno veramente esperto in grado di usare al meglio la macchina per una pluralità di aziende agricole clienti”.

L’INTERVENTO DI CLEVIO DEMICHELI, VICEPRESIDENTE UNCAI

Nel suo intervento dal titolo “L’Albo e il Testo Unico sull’agricoltura di Regione Lombardia: un successo di Uncai per tutti gli agromeccanici con finanziamenti dedicati”, il vice presidente Uncai Clevio Demicheli ha parlato di Regione Lombardia, l’unica ad aver istituito l’Albo Regionale dei contoterzisti su sollecito di Uncai.

“Tutto ciò non è caduto dal cielo ma bensì grazie a continue richieste e dialoghi con l’Assessorato all’Agricoltura a cui è stata espressa questa nostra necessità alla luce dell’importante ruolo che rivestiamo all’interno dell’Agricoltura. Questo strumento qualifica il nostro settore soprattutto in merito alla professionalità”.

L’INTERVENTO DI CLEVIO DEMICHELI

L’INTERVENTO DI ROBERTO SCOZZOLI, DIRETTORE TECNICO UNCAI

L’intervento del direttore tecnico Uncai Roberto Scozzoli si intitolava “Per un’agricoltura certificata, eseguita con mezzi sicuri e sostenibili, serve un albo di contoterzisti professionisti, protagonisti anche nei Tavoli Verdi”. Prima però di parlare dell’Albo, ha voluto riprendere il discorso sulla formazione avviato dall’on. Maria Spena e dal presidente Tassinari. Scozzoli, infatti, insegna anche nell’istituto agrario di Ravenna e pochi come lui in Italia hanno piena comprensione di quello che manca alla formazione degli studenti di agraria: “Dobbiamo avere degli studenti che escono dalle scuole scuole già formati – ha detto -, esiste una concreta e forte domanda di formazione agromeccanica che deve essere collegata alla fase di indirizzo degli studenti, subito dopo il secondo anno. Il contoterzista deve essere una professionalità forte. Quando l’agricoltore gli riferisce di un problema, deve essere propositivo e risolutivo”.

L’intervento di Roberto Scozzoli, diretore tecnico Uncai

La scuola si deve quindi dare una scossa e con lei la politica che ha scordato l’agromeccanica tra gli insegnamenti (anzi gli indirizzi) qualificanti e strategici per la nostra agricoltura, così orientata all’innovazione e alle tecnologie in grado di permettere la conservazione dell’ambiente. “E il terzista formato e certificato non dirà mai ‘non so’ all’agricoltore che si trova davanti un problema inaspettato;anzi agevolerà l’agricoltore, anche nell’accesso ai Psr: quanti ne sono saltati a causa della condizionalità non rispettata? Un contoterzista certificato può esser una soluzione”. A fine intervento la richiesta di entrare nei tavoli verdi proprio “per condividere e risolvere i problemi. spesso condivisi da contoterzisti e agricoltori”.

L’INTERVENTO DI SERGIO BAMBAGIOTTI, PRESIDENTE CONTOTERZISTI UMBRIA

Contoterzisti Umbria quale modello di sviluppo della collaborazione tra Uncai e Confagricoltura, questo il titolo dell’intervento del presidente di Contoterzisti Umbria, Sergio Bambagiotti che si è concentrato sul valore delle persone e sui rapporti umani per far nascere una collaborazione importante tra realtà differenti. Così ha citato, per l’Umbria, Marco Caprai, Cristiano Casagrande e Andrea Stortini, ma anche Paolo Fratini e la dottoressa Cucchiarini di Città di Castello e Fabio Rossi, l’attualre presidente di Confagricoltura Umbria.

Ha quindi citato alcuni progetti condivisi in Umbria, i servizi sviluppati in seno a Confagricoltura Umbria per una settantina di aziende agromeccaniche umbre socie. La battaglia comune per un uso responsabile ma anche da reddito dei boschi della regione.

IL VIDEO DI SERGIO BAMBAGIOTTI, CONTOTERZISTI UMBRIA

Soprattutto la deroga all’uso del glifosato per la semina su sodo e la minima lavorazione, per evitare un caso come fu la dismissione dall’oggi al domani della coltivazione delle barbabietole, con gli investimenti nei macchinari ancora freschi. “Confagricoltura Umbria ci ha sostenuti quando abbiamo chiesto e ottenuto di partecipazione, almeno come uditori, ai tavoli verdi regionali”.

In Umbria la sintonia e la sinergia tra Confagricoltura e Contoterzisti si concretizza anche con la condivisione delle scelte economiche per l’agricoltura regionale, ragionando e programmando insieme gli investimenti in macchinari e le strategie di sviluppo, dal bio alla lotta integrata, al diserbo meccanico. “Si può esportare il modello Umbria? Sì. Occorre subito individuare un gruppo di contoterzisti abbastanza numeroso, un leader che possa fare da catalizzatore. Mi viene in mente uno come Rosario Rago, la volontà di rendere l’agricoltura locale più forte, rappresentata e competitiva e valorizzare i contoterzisti come portatori sani della protezione dell’ambiente”.

INVESTIMENTI E INNOVAZIONE

Con Nicola Caputo, direttore area amministrazione e politiche fiscali Confagricoltura, e Maria Cristina D’Arienzo, responsabile ufficio credito, direzione generale Confagricoltura, si è entrati nella pternza parte del comvegno, quella dedicata agli strumenti per investire in innovazione. I temi trattati soo stati il credito di impsta 4.0, l’interconnessione, la cumulabilità con bandi Inail, Sabatini ma non con i Psr (almeno per ora) . Di bancabilità e degli strumenti di garanzia per ottenere un finanziamento senza ulteriori costi.

NICOLA CAPUTO
Area Amministrazione e Politiche Fiscali
“Credito d’imposta e investimenti 4.0”

MARIA CRISTINA D’ARIENZO
“Accesso al credito, strumenti di garanzia e finanza agevolata per le PMI”

LE CONCLUSIONI DI MASSIMILIANO GIANSANTI, PRESIDENTE CONFAGRICOLTURA

“Ci aspetta un futuro nel quale il ruolo di tutti quelli che lavorano in agricoltura sarà rilevante”, ha esordito aggiungendo subito dopo la necessità di raggiungere una sintesi convincente e realistica tra il concetto di sviluppo sostenibile e quelli competitività e redditività, senza i quali non ha più senso fare impresa (“Non si deve parlare di imprese sostenute”). “Insieme per la costruzione di un progetto politico per l’agricoltura del paese”, ha detto aggiungendo che occorre “costruisce un percorso di crescita” che non deve rinunciare alla volontà di “produrre sempre di più, generare reddito, occupazione e proteggere il territorio” e deve “passare attraverso degli investimenti”.

Per la riforma della Pac auspichiamo che possano esserci i margini per definire una buona intesa, altrimenti – ha concluso il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti -. bisogna avere il coraggio di dire meglio un non accordo che un accordo fatto male. Nel Recovery Plan ci sono risorse importanti anche per il rinnovamento del parco macchine. Bisogna superare le contraddizioni. Il futuro che si sta delineando sui campi agricoli, che il PNRR supporta o dovrebbe supportare, è un futuro da innovatori, da imprenditori e non certo da imprenditori cassintegrati che potrebbe volere Bruxelles”.