DL semplificazioni, avanti il primo

Di   3 Luglio 2020

Tassinari: “Il decreto contiene poche norme che riguardano il settore agricolo e non si esprime sugli agromeccanici; si tratta tuttavia di un segnale positivo al quale dovranno seguirne molti altri per arrivare a una effettiva decolonizzazione degli spazi privati da parte del pubblico”

ROMA, 3 luglio 2020 – “Il problema dell’eccesso di burocrazia è immenso. Senza farsi pubblicità, ma con la consapevolezza e l’umiltà di rendere, né più né meno, un servizio al cittadino, procedere in fretta con il decreto semplificazioni, anche perché ne serviranno molti altri”, Uncai con il suo presidente Aproniano Tassinari invita il governo a fare questo primo passo nella direzione della sburocratizzazione e semplificazione dei rapporti dei cittadini e delle imprese con la pubblica amministrazione: “Nel corso degli anni in Italia la burocrazia è diventata la suprema forma di tecnologia. Occorre fare dietrofront, perché è evidente come nei suoi attuali eccessi non sia orientata al perseguimento di un vantaggio comune ma a tracciare mappe del dominio e della colonizzazione degli spazi privati”.

Il decreto semplificazioni contiene poche norme che riguardano direttamente o indirettamente il settore agricolo e non si esprime sul settore agromeccanico che, a causa della mancanza di riconoscimento giuridico, è consumato da impalcature normative sospettose della libera iniziativa delle persone. “Eppure ritengo che pochi cambiamenti potrebbero fare la differenza”, aggiunge Tassinari che prosegue affermando che la prima sburocratizzazione e semplificazione dovrebbero essere i pagamenti non oltre i 60 giorni, come avviene in tutta Europa ormai da diversi anni: “Il sistema finanziario e gli investimenti inizierebbero a volare, le aziende recupererebbero un 2-3% di marginalità dai propri costi e il Pil farebbe un salto del 5% in un anno. Inoltre, come in Francia, occorrerebbe fare ricorso a Testi Unici per raggruppare le leggi e armonizzare il sistema e come Uncai abbiano già sollecitato un testo unico per le attività in agricoltura. Terzo, ridurre gli adempimenti fiscali delle aziende con poche aliquote certe, eliminando le migliaia di eccezioni che ne complicano la gestione, anche nel lavoro dipendente dove le aziende sono sostituti di imposta e i tecnicismi hanno reso incomprensibile leggere una busta paga. Infine la semplificazione del codice degli appalti con l’introduzione di un commissario della procedura (sul modello del ponte Morandi) in grado di avere i poteri e la responsabilità dell’opera e dei tempi di realizzo”.