Elettricità agricola dal sole

Di   4 Agosto 2021

Confagricoltura: per la transizione ecologica il nuovo agro-voltaico è sempre più necessario e le produzioni agricole sono garantite anche da pannelli a terra

La sinergia tra produzione agricola ed energetica genera una lunga serie di benefici, che il paese può e deve cogliere, in termini di ricadute economiche, attraverso la possibile creazione di imprese agricole energeticamente indipendenti, la rivitalizzazione delle attività agricole in aree oggi a bassa redditività e a rischio abbandono, nonché di recupero anche a fini energetici di aree abbandonate o attualmente incolte.

E’ quanto emerge dal paper di Elettricità Futura e Confagricoltura, che affronta alcuni dei temi al centro del G20 Ambiente e predisposto nell’ambito del protocollo d’intesa tra le due associazioni. Molte le misure e le indicazioni proposte in coerenza con i target di sviluppo sostenibile e di decarbonizzazione al 2030, a partire da:

  • massima diffusione degli impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici rurali,
  • sviluppo delle comunità energetiche
  • efficientamento del parco esistente
  • realizzazione di impianti fotovoltaici a terra attraverso soluzioni innovative di agro-voltaico capaci di integrare la produzione di energia con la produzione agricola e zootecnica (quindi senza sottrarre superfici agricole utilizzate)
  • realizzazione di campi fotovoltaici a terra dedicati alla produzione energetica rinnovabile sulle aree abbandonate, degradate o marginali.

“L’ulteriore sviluppo del fotovoltaico può rappresentare un elemento di crescita, sia economica sia ambientale, molto importante per il settore agricolo, per l’industria, per i territori e le comunità locali, laddove opportunamente inserito in progetti economici, agro-energetici e di sviluppo più ampi, specifici per i diversi contesti rurali”, spiegano Confagricoltura ed Elettricità Futura, nell’evidenziare che “le risorse del piano nazionale di ripresa e resilienza indirizzate agli impianti fotovoltaici in aree agricole (agri-solare sugli edifici agricoli, agro-voltaico, comunità energetiche, ecc.) e le misure di semplificazione in tema di agro-voltaico contenute nel dl n. 77/2021 (cd. dl semplificazioni) nella versione approvata alla Camera rappresentano primi segnali positivi, ma c’è ancora molto da fare, come illustrato nel paper”.

Elettricità Futura e Confagricoltura confermano la piena disponibilità a collaborare con le istituzioni e a tal fine condivideranno una serie di esempi virtuosi di impianti agro-voltaici in grado di integrarsi con l’attività agricola e che potranno essere presi come riferimento in fase attuativa delle nuove disposizioni che saranno introdotte a breve in sede di conversione del dl semplificazioni.

Ora la vera sfida è attuare gli obiettivi fissati dal Pnrr sull’agro-voltaico, che prevedono a regime una capacità produttiva di oltre 1 gw, con 1,1 miliardi di investimento, ma soprattutto elaborare una strategia che permetta di raggiungere gli obiettivi fissati dal green deal al 2030, con un incremento della capacità rinnovabile stimabile in 70 gw, di cui 50 gw costituita da nuovi impianti fotovoltaici.

Affinché la produzione agricola su solo agricolo sia incentivata dallo Stato è NECESSARIO che non si perda per strada lo scopo principale del comparto primario: ossia produrre cibo. Da qui un emendamento approvato al dl governance con cui sono vincolati gli incentivi statali, previsti sin dal 2011, a impianti agrivoltaici. Gli impianti devono, quindi, presentare soluzioni integrative innovative in modo da non compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale:

  • i moduli devono essere elevati da terra quanto basta a consentire il pascolo, le coltivazioni e il passaggio delle macchine agricole
  • prevedere, se necesario, la rotazione dei moduli fotovoltaici

Lagricoltura deve fare la sua parte per la decarbonizzazione dell’Italia ma senza abdicare al suo compito principale: fornire alimenti e cibo per animali e persone.