Emozioni alla fiera del capo lanuto

Di   17 Aprile 2018

Valorizzazione del territorio e della pastorizia, una ricotta da record e  i contoterzisti umbri alla tre giorni di festa a  Santa Rita di Cascia.

CASCIA – Domenica 15 aprile, con la ricotta salata più grande del mondo si è chiusa  a Santa Rita di Cascia la seconda edizione della “Fiera del Capo Lanuto”, la manifestazione incentrata sulla valorizzazione e la promozione del territorio, del mondo della pastorizia e dei suoi prodotti d’eccellenza. La ricotta da Guinness pesava 12 kg e 212 grammi e tra i fortunati che l’hanno ammirata e soprattutto assaggiata c’erano i Contoterzisti Umbria, presenti all’appuntamento con uno stand condiviso con Confagricoltura.

Tante le iniziative svolte nei tre giorni di festa, ci ha raccontato il direttore dei Contoterzisti umbri Andrea Stortini. Per i bambini c’erano i laboratori del formaggio e dei suoi derivati, della mungitura delle pecore e della lana proposti dagli stessi pastori del territorio. Poi numerosi stand di eccellenze gastronomiche, momenti di degustazione (il “Pranzo del Pastore”, e il “Gregge a tavola”), gruppi folk umbri e sardi si sono esibiti per le vie del paese, tra organetti, stornellatori, saltarello, taranta e pizzica. “Sono stati raccontati e messi in vetrina la qualità, il saper fare, la solidarietà, la cultura e il gusto che sono la stessa pelle e lo stesso cuore di contoterzisti, agricoltori e pastori”, riporta Andrea Stortini.

Dalla Sardegna all’Umbria

Una immagine dell’iniziativa dei pastori sardi di donare mille pecore al “Comitato pastori di Cascia e frazioni”, Cascia, 2 aprile 2017. In sardo la donazione è “Sa Paradura” (pareggiare il gregge). ANSA / BASILIETTI

Un iniziativa quella della fiera del capo lanuto nata in seguito alla Sa Paradura (in sardo la donazione è Sa Paradura, pareggiare il gregge). tenutasi a Cascia lo scorso anno quando i pastori sardi donarono circa 1000 pecore ai 38 pastori di Cascia e delle frazioni, in ginocchio dopo il terremoto del 2016. L’obiettivo della fiera è la valorizzazione della montagna e dei suoi prodotti, dai formaggi alle carni, la rivitalizzazione del settore storico della pastorizia e della produzione casearia, lo sviluppo economico su mercati nazionali e internazionali e la promozione turistica di tipicità uniche nel loro genere, dalle aziende agricole alla natura, fino ad arrivare al gusto straordinario dei moltissimi prodotti che un territorio ricco come questo è in grado di esprimere. Si capisce quindi quanto punti in alto la fiera.

La fiera è solo uno dei traguardi di una missione importante e ambiziosa appena iniziata, la quale ha in programma anche la creazione di un vero marchio certificato che rappresenti la grande e riconosciuta qualità dei prodotti di Cascia, dai formaggi alle carni. In tutto questo “il ruolo dell’agricoltura diventa centrale in un’ottica di una gestione ambientale, che intende mantenere il delicato equilibrio tra ambiente, bisogni sociali e attività economiche”, aggiunge Stortini.

A dimostrazione della missione dell’evento di valorizzazione e promozione del territorio e del mondo della pastorizia, si è svolto il convegno “Pastorizia e Pastori, custodi e tutori dei siti Natura 2000”, durante il quale è stato sottolineata l’importanza delle greggi per mantenere e salvaguardare il territorio. I pastori e le loro greggi sono infatti i primi custodi e tutori della montagna e con la loro presenza e il loro impegno secolare, sono testimoni anche della storia di questa terra ed è per questo che devono responsabilmente assumere un ruolo di vero protagonista nello sviluppo, nella tutela e nella salvaguardia del territorio. Si è parlato quindi di biodiversità e sostenibilità ambientale (Natura 2000 è una rete di aree destinate alla conservazione della biodiversità sul territorio dell’Unione Europea).

Dall’Umbria alla Sardegna

Il prossimo passo sarà segnato dalla “Sa Paradura di Ritorno”, quando dal 31 maggio al 4 giungo i pastori, il Comune e la comunità di Cascia saranno in Sardegna a La Maddalena. In occasione dell’evento “Voci di Maggio”, 38 pastori di Cascia porteranno in dono ai loro colleghi sardi in difficoltà gli agnelli nati proprio dalle pecore donate loro lo scorso anno, rinsaldando e proseguendo ancora il grande ponte di solidarietà creato.