Forum Contoterzisti, il resoconto

Di   5 Dicembre 2019

TREVIGLIO (Bergamo), 5 dicembre – Si sono presentati in 350 ieri a Treviglio per il Forum “Contoterzisti del terzo millennio”. Tolto il gruppo lombardo, il più numeroso era quello proveniente da più lontano, vale a dire dall’Umbria, erano in 56. Ma sono accorsi anche dal Veneto, dall’Emilia Romagna e dal Piemonte.

I saluti iniziali

Le telecamere si sono accese alle 10.20 non appena l’ultimo pullman atteso, quello proveniente da Ravenna, ha fatto il suo ingresso nei cancelli della sede di Treviglio di SDF. Quindi la sala si è riempita anche della voce di Sauro Angelini che con gli operatori di Agri Linea hanno diretto i giochi nelle 3 ore successive.

Il presidente di Uncai Aproniano Tassinari ha subito ringraziato la Same per l’ospitalità, ricordando i suoi inizi professionali con il patron Vittorio Carozza.

Angelini, Tassinari e Bussolati

Ha quindi preso la parola l’Amministratore delegato SDF Ludovico Bussolati, ricordando alla platea come Same sia una delle pochissime aziende italiane che sia riuscita a fare shopping in Germania, acquisendo la tedesca Deutz-Fahr “Oggi la ditta tedesca rappresenta il 70% del nostro fatturato. Treviglio resta sempre la casa della Same e dei suoi trattori specialistici, il meglio che la meccanizzazione agricola possa offrire nel settore, mentre la Baviera resta la casa di Deutz”. Ha quindi spiegato la decisione di stupire i contoterzisti non presentando durante il Forum i mezzi per il campo aperto del gruppo, ma gli specialistici per la viticoltura, concepiti dall’idea di una innovazione sostenibile orientata alle necessità del mercato. “Queste occasioni sono importantissime per noi, ci permettono di parlare con chi suda con i nostri mezzi. Da loro capiamo cosa fare in fase di progettazione per soddisfare al meglio le loro necessità”.

Ha quindi ripreso la parola Tassinari per dare il via al dibattito, incentrato sui contoterzisti del terzo millennio: “Terzo millennio significa cambiamento, prendere atto di cosa sta succedendo in agricoltura e smettere di nascondersi dietro la frase ‘abbiamo sempre fatto così’, pietra tombale dell’agricoltura italiana”.

Le parole che guideranno il forum saranno innovazione, formazione, gestione economica, quantificazione del risultato dell’attività che viene svolta e binomio contoterzista e agricoltore.

Saluto di De Castro

Gli specialistici SAME

Cambiamento per un contoterzista è anche concentrarsi non solo sui mezzi per il campo aperto, ma anche sugli specialistici. Quindi, per restare in tema, Vanni Ferrari di SDF ha presentato un concentrato di tecnologia, il trattore da frutteto e vigneto largo SAME. Il mercato mondiale va infatti in quella direzione per l’aumento della popolazione e, di conseguenza, della domanda di cibo, soprattutto frutta e verdura. A questo di aggiunge una sempre maggiore pressione politica per la sostenibilità. Calano dunque a livello mondiale le superfici a seminativo e crescono le colture specializzate. Ecco quindi la necessità di mezzi agricoli evoluti per rendere più efficace ed efficeinte possibile il lavoro tra i filari.

Da sinistra Ferrari, Gualandi, Gallerani, Sassi, Centinaio e Angelini

Eros Gualandi (Cooperativa Il secondo raccolto) ha proseguito il discorso sostenendo la tesi “digitalizzare per creare valore”: con il digitale gli attori della filiera si possono unire e creare valore insieme. Ma le aziende devono saper gestire i dati digitali raccolti in campo come in stalla, e in questo settore si aprono delle nuove opportunità di reddito per gli agromeccanici. “Un futuro affascinante da prendere al volo. Soprattutto dai ragazzi che troveranno nel settore modalità di lavoro e gratificazione che fino a pochi anni fa erano impensabili. Ora vorrei essere giovane. I ragazzi che si dedicano al settore troveranno facilmente la fidanzata. Ma il pubblico può e deve fare moltissimo. Fare in modo che le economie siano a misura dei distretti”.

Nel suo intervento il presidente di Coprob (Cooperativa bieticoltori) Claudio Gallerani ha presentato i contoterzisti come “i partner numero uno nella coltivazione della bietola, soprattutto ora che in campo sono richieste tecnologie in grado di garantire una filiera completamente sostenibile, tracciata e bio: dal rincalzatore di bietole, al robot sarchiatore, alla spazzolatura delle bietole che permette di recuperare il 3% di saccarosio, fino alla sterratura nel momento della raccolta”. Il presidente di Coprob ha quindi proseguito il suo intervento spostando l’attenzione dall’innovazione in campo all’innovazione di prodotto per valorizzare lo zucchero da barbabietola made in Italy come lo zucchero grezzo e lo zucchero bio. Infine l’innovazione varietale e agronomica per essere pronti ai cambiamenti climatici e garantirsi un plv interessante (da 40 a 45 euro per il convenzionale, da 92 a 95 per il bio).

A questo punto Sauro Angelini ha chiamato sul palco il senatore Gian Marco Centinaio (ora membro della commissione agricoltura al Senato, ma per 14 mesi ministro delle politiche agricole del governo Conte 1). “Spero che chi è arrivato dopo di me porti avanti i porgetti che avevamo messo sul tavolo, e lavori perché la politica non sia un oppressore per chi fa impresa, ma accompagni chi vuole fare in modo che l’agricoltura guardi al futuro e non al passato. Il ministero deve continuare a essere un tavolo di confronto dove il mondo agricolo, industriale e i consumatori possano lavorare perché tutti possano beneficiare della filiera. Auspico che si mantenga questo atteggiamento aperto, senza preclusioni per chi ora è all’opposizione”. In fondo, conclude l’ex ministro “sono stato l’unico ministro dello scorso governo che, quando ha portato dei provvedimenti in aula, non ha mai avuto opposizioni”.

Pierluigi Sassi, Vice Presidente Groupe Roullier Zone Italie e AD Timac Agro ha riportato la discussione in campo, parlando di innovazione nei fertilizzanti e nella necessità di formazione nel loro impiego: “Da questa consapevolezza nasce, per esempio, la collaborazione con Coprob ma anche con Uncai. Soprattutto la disponibilità dei circa 150 tecnici Timac presenti sul territorio a dare assistenza ad agricoltori e terzisti per individuare la migliore soluzione nutrizionale per ogni terreno”.

Il presidente della Coop Secondo Raccolto Eros Gualandi ha introdotto il tema dei dati raccolti in campo dalle nuove tecnologie (soprattutto sensori montati sui mezzi agricoli): “I dati incominciamo a usarli bene proporzionalmente alla conoscenza che troviamo nelle aziende. Le attrezzature ci sono, arrivano grazie ai terzisti, occorre che i ragazzi abbiano lo studio, le conoscenze e si aggiornino costantemente. La politica deve però inserire questi aspetti già nelle scuole tecniche agrarie e vi sia un ritorno di conoscenza nell’azienda agricola”.

Il tema della chimica nei campi ha fornito l’assist a Paolo Cera di Kuhn per presentare lo spandiconcime centrifugo a doppi dischi della casa tedesca Axis.2, quale strumento essenziale per la valorizzazione del prodotto. “In Italia ci sono troppi spandiconcime datati, un problema per l’ambiente e il suolo che la politica deve affrontare facilitando il ringiovanimento di questa attrezzatura”. Il concime non deve essere sprecato, ma distribuito a rateo variabile, secondo i reali bisogni di nutrizione della pianta.

Confagricoltura

Centinaio e Rossi

La collaborazione tra Uncai e Confagricoltura nasce per fare massa critica, perché dove l’agricoltore non può arrivare, tocca al contoterzista”. Donato Rossi fa parte della Giunta nazionale di Confagricoltura ed è la persona deputata a tenere i fili di questa collaborazione. “Le aziende agricole hanno bisogno di sevizi certificati”. Ha detto riferendosi ai terzisti. “Mediamente le aziende agricole sono strutturate con un loro parco macchine, ma traggono beneficio dalla collaborazione con i contoterzisti quando entrano in gioco mezzi specializzati che devono essere ammortizzati in tempi brevi. Ancora di più oggi i terzisti sono necessari per i servizi 4.0 che potrebbero offrire, come la certificazione digitale del prodotto”.

Donato Rossi ha chiuso il suo intervento richiamando la necessità di formare personale e competenze che oggi purtroppo si stanno perdendo oppure stanno evolvendo rapidamente verso quella che potremmo chiamare agroinformatica con buona pace della vecchia guardia.

A questo punto il Forum ha virato sul tema della FORMAZIONE con il sen. Centinaio (“avevamo nizizto un percorso di collaborazione tra Mipaaft Miur per riformare i programmi didattici delle scuole superiori e post diploma affinché si formino profili utili alle aziende di oggi. Mi auguro che tale percorso venga proseguito”), il responsabile per la formazione di Confagricoltura Michele Di Stefano e il presidente dei Contoterzisti Uncai Apima di Milano, Lodi, Como e Varese Giuliano Oldani, l’assessore all’agricoltura della Lombardia Fabio Rolfi, il vice presidente di Unacma (l’associazione dei concessionari) Alberto Tonello e Roberto Scozzoli, direttore tecnico di Uncai.

Uncai e Confagricoltura per la revisione dei programmi didattici

La meccanica agricola è scomparsa nei programmi degli istituti di agraria. Non è una materia, ma un capitolo dei libri che parlano di produzioni vegetali, oppure di paesaggio o viticoltura. “Uno scandalo se si pensa che chi sceglie di studiare agraria molto probabilmente ha iniziato ad amare questo mondo da bambino giocando con i modellini di trattori”, ha detto Roberto Scozzoli che ha lanciato la proposta: “Dobbiamo colmare questa lacuna. Servono costruttori e concessionari che mettano a disposizione macchine moderne, perché i laboratori didattici sono obsoleti, che gli studenti possano smontare e rimontare, imparare a usare. Serve la collaborazione degli agricoltori, un rapporto stabile con le scuole, i ministeri e le regioni”.

A questo punto qualcosa di importante è successo.

Di Stefano, Tonello, Valmori, Rolfi e Centinaio

“Confagricoltura ha un canale aperto con il ministero dell’istruzione per adeguare i programmi didattici alle necessità delle imprese, anche alla luce delle nuove strade digitali che si sono aperte nel settore”, ha detto Michele Di Stefano. “Definiamo insieme a dei percorso formativi adatti alle esigenze di impiego nelle imprese agromeccaniche e portiamoli al Ministero”.

L’assessore all’agricoltura della Lombardia Fabio Rolfi ha aggiunto: “Come Regione Lombardia mi offro di fare da regia tra scuole di agraria e associazioni”.

Apertura a una collaborazione con Uncai sul fronte formazione anche da Unacma con il vice presidente Alberto Tonello che ha detto: “Manca un passaggio tra scuola e lavoro. I concessionari e rivenditori si trovano sempre più spesso nella situazione di dover rimediare alla carenza di formazione e di figure adeguate in azienda, fornendo supporto in campo. Ogni tipo di progettualità positiva come questa deve essere condivisa”.

Accordo tra Uncai e Topcon

“La raccolta dei dati passa da una partnership tra agricoltori e contoterzisti. Occorre però un passo verso la formazione, per far crescere i propri dipendenti e rendere più efficiente il proprio parco macchina, frutto di un investimento di milioni di euro”, è intervenuto Marco Miserocchi, Country Manager Topcon Agriculture. Nasce da queste premesse l’accord tra Topcon e Uncai con Topcon che “mette a disposizione il proprio centro prove in provincia di Modena con attrezzature e mezzi per programmi formativi indirizzati agli operatori agromeccanici, imprenditori e tecnici”.

Angelini, Miserocchi e Tassinari

Fondamentale è, infatti, sapersi destreggiare tra i big data dell’agricoltura digitale: “I dati raccolti hanno un valore che può essere monetizzato, senza parlare della sostenibilità ambientale, economica e sociale che le nuove tecnologie facilitano”.

L’intervento di Ivano Valmori, fondatore di Image Line, ha offerto uno spaccato su come sia possibile un incontro positivo con i nativi digitali già nelle scuole: “Mi occupo di digitale da 32 anni. Nell’ambito della formazione, abbiamo fatto un accordo con la rete degli istituti agrari che oggi possono usare gratuitamente i nostri programmi (con loro non si fa business ma formazione) per l’impiego degli agrofarmaci o il calcolo dei costi d’esercizio delle macchine agricole. Oggi, soprattutto a loro, l’agricoltura si deve raccontare, insistendo su “rac-contare”, contare i dati (i fatti) dell’agricoltura. Basta narrazioni e favole inventate solo per lucrare. E per rac-contare occorre l’informatica che può raccogliere e documentare al consumatore la salubrità e la sicurezza di un prodotto. Image Line lo sta facendo con Regione Lombardia perché il risultato del digitale non sia un agricoltore digitante (su un computer, un tablet o uno smartphone), ma più veloce e sicuro delle sue decisioni, con tutte le informazioni che gli occorrono già disponibili nel quaderno di campagna elettronico, grazie ad attrezzature e macchine agricole che comunichino tra loro con un unico linguaggio, con un unico standard”.

Contoterzisti del terzo millennio, unitevi!

Giuliano Oldani

Anche il presidente di Apima Milano Lodi, Como, Varese Giuliano Oldani ha invitato alla sinergia contoterzisti e agricoltori nella gestione della propria azienda. Non solo per avere merito di credito per le banche, prima di tutto per far durare a lungo la propria azienda: “A tutti i livelli le aziende sono alla ricerca di accorpamenti. Anche i contoterzisti possono farlo, per esempio dotandosi di un gestionale che gli suggerisca che macchina acquistare in base alla proiezioni di ore lavoro. Non dobbiamo acquistarla perché c’è l’ha il nostro vicino, ma solo se c’è la necessità”.

Quindi l’annuncio: “Un gruppo di terzisti trasversale alle associazioni ha pensato di creare il portale dei contoterzisti per creare sinergie tra terzisti. Per una logistica migliore, per aiutarsi nei momenti di carico di lavoro, per non fare investimenti inutili nel proprio bacino di riferimento”.

Giulio Gavino Usai (responsabile Area Economica Assalzoo) ha invece parlato di contoterzismo come “leva della competitività anche per l’agroindustria italiana, in grado di elevare gli standard dei prodotti richiesti dal mercato”. Da qui l’invito al “dialogo tra contoterzisti e industria di trasformazione per rendere un po’ più specialities anche le commodities”.

Esperto cerealicolo, Augusto Verlicchi ha presentato il terzista come colui che ha il merito e la responsabilità della raccolta dei dati dalla semina al raccolto, “importantissimo per dare al mercato la diversità che chiede. Ma prima di produrre occorre saper vendere all’industria e i terzisti possono fare da tramite tra questa e le aziende agricole, in un dialogo dove tutti possono uscire vincenti”.

Ma come si creano sinergie tra attori che si sono sempre parlati poco e malvolentieri? Per il direttore dell’Osservatorio Smart AgriFood Andrea Bacchetti per aprire strade comuni “si devono raccogliere sul campo le reali esigenze del territorio. Quindi si portano a chi le può soddisfare nel modo più semplice ed efficace. Oggi questo si può fare con la tecnologia”.

L’ing. Baccheti ha quindi analizzato le potenzialità del mercato dell’agricoltura digitale, fatto in gran parte di start up e attori che per la prima volta si affacciano al settore e hanno quindi la necessità di collaborare con aziende agricole e agromeccaniche che le guidino nello sviluppo delle tecnologie. “Cresce la sensibilità per le soluzioni dell’agricoltura digitale, non è però ancora sufficiente e resta la sfida di armonizzare tutti i dati che arrivano da macchina di colori differenti (la necessità di uno standard comune di cui parlava anche Valmori).

Il prof. emerito e accademico Gualtiero Baraldi è perfettamente consapevole che senza il verificarsi di condizioni come quest’ultima il cambiamento farà fatica a imporsi. Serve interdisciplinarità, ha detto, e amore per l’attrezzo agricolo.

Al termine del Forum Vincenzo Laurendi dell’Inail ha voluto aggiornare i contoterzisti circa lo stato dell’arte della REVISIONE DEI MEZZI AGRICOLI (trattori ma anche macchine operatrici), presentata come percorso finale che prevede un adeguamento delle macchine.

Silenzio in sala: “ Lo scorso aprile è stato creato gruppo di lavoro composto da Inail, Ministero dei trasporti e Ministero delle politiche agricole. Entro gennaio sarà ultimato il documento tecnico che rimuoverà tutti gli ostacoli di fattibilità che erano stati sollevati. Gli alibi di natura tecnica sono stati rimossi, c’è anche una struttura capillare che attui la revisione. Ora la revisione è solo una questione politica. Tocca a lei firmare l’ultimo decreto attuativo. Perché è certo che solo attraverso la revisione si può arrivare a un organico processo di prevenzione e sicurezza, 150 morti all’anno possono essere risparmiati. Non si incrementerà la burocrazia e tutti capiremo l’importanza di avere in strada e nei campi mezzi sicuri e certificati”.

Infine ha annunciato che fra pochi giorni sarà pubblicato un nuovo bando Isi per l’acquisto di macchine agricole rivoto ad agricoltori e terzisti. Con una novità “Cercherà di spingersi verso la rottamazione dei mezzi agricoli più vetusti”.