Gruppo di studio sul contoterzismo

Di   13 Luglio 2016

Contoterzismo LodiIl 19 luglio si insedierà presso l’Accademia dei Georgofili il Gruppo di studio ”Contoterzismo e agricoltura di precisione”  con rappresentanti delle istituzioni, degli agromeccanici e della ricerca. 

Martedì 19 luglio, presso l’Accademia dei Georgofili a Firenze, si insedierà il Gruppo di lavoro su Contoterzismo e agricoltura di precisione al fine di promuovere una riflessione comune sul ruolo dei contoterzisti. Il Gruppo di lavoro, coordinato dal professor Pietro Piccarolo, Vice Presidente dell’Accademia dei Georgofili, avrà il compito di preparare una Giornata di studio/Convegno che si svolgerà in autunno a Firenze e sarà composto da Salvatore Parlato e Ida Marandola del Crea, Denis Pantini di Nomisma, Massimo Goldoni di Federunacoma, Sandro Liberatori di Enama, Leonardo Bolis del Consorzio Unima-Confai, Aproniano Tassinari di Uncai  e Giuseppe Blasi, capo dipartimento del Ministero delle politiche agricole e forestali.

“La giornata – illustra il presidente di Uncai Aproniano Tassinari – nasce da un’iniziativa dell’Associazione di Imprese Meccanico-agricole-industriali di Ravenna (APIMAI) e di UNCAI per favorire il confronto e lo scambio di esperienze e progetti tra tutte le associazioni di contoterzisti. Il gruppo di lavoro è un vero e proprio think tank composto da rappresentanti di istituzioni, organizzazioni del contoterzismo e mondo della ricerca che hanno affrontato sotto vari profili questa tematica. Dal confronto potrà uscire un contributo prezioso per le future strategie a favore del contoterzismo, dell’agricoltura di precisione e non solo”.

“Uno dei compiti istituzionali dell’Accademia – spiega Pietro Piccarolo – è proporre agli organi di governo idee e progetti a favore dell’agricoltura. Il gruppo di lavoro che si costituirà ha questa finalità, nella consapevolezza che vi è necessità di avere un contoterzismo unito e ben organizzato, costituito da operatori che, oltre alle macchine, devono possedere una buona preparazione ottenuta attraverso una adeguata formazione”.

APPROFONDIMENTO

IL CONTOTERZISMO IN ITALIA – Intervista a Pietro Piccarolo

Pietro Piccarolo

Pietro Piccarolo dell’Università di Torino, Vice Presidente dell’Accademia dei Georgofili

In Italia la dimensione media aziendale è di circa 12 ettari e ben il 60% delle nostre imprese agricole ha una superficie inferiore ai 4 ettari. Per queste piccole aziende è difficile essere competitive facendo fronte al continuo incremento dei costi di produzione e a prezzi di mercato delle proprie produzioni non sempre remunerativi. Da  qui l’esigenza della esternalizzazione di alcune lavorazioni agricole per le quali si richiede l’impiego di macchine in grado di coniugare alta capacità operativa ed elevata qualità del lavoro. Oggi l’agricoltura per essere competitiva sul mercato globale e rispettosa dall’ambiente, come richiesto dalle politiche agricole comunitarie e nazionali, deve fare ricorso non solo a nuove tecniche di coltivazione e di allevamento, ma anche a macchine tecnologicamente evolute che, come tali, richiedono alti investimenti e capacità professionale. Molte delle nostre imprese agricole, vuoi per dimensione aziendale, vuoi per l’età avanzata del conduttore, mancano sia di una sufficiente capacità economica e sia della necessaria capacità imprenditoriale. Dal censimento dell’agricoltura risulta che circa un terzo delle imprese agricole nazionali, per una superficie che sfiora il 45% della SAU,  fa ricorso al contoterzismo. Di queste circa un terzo è cioè il 10% del totale nazionale, affida alle imprese agromeccaniche la completa gestione aziendale. Quello che più ha caratterizzato questi ultimi anni è proprio la continua crescita, non tanto del numero di imprese agricole, quanto del numero di lavorazioni richieste, sino ad arrivare alla completa gestione, dalle scelte colturali alla commercializzazione del prodotto. Vi è poi il tema della multifunzionalità che richiede un parco macchine differenziato a cui l’impresa agromeccanica può rispondere meglio di altri prestatori.

Cosa unisce agricoltura di precisione e contoterzismo?

Il contoterzismo professionale per essere tale deve basarsi su un parco macchine che abbia come punto di forza l’innovazione. È questa infatti la condizione necessaria per praticare l’agricoltura di precisione (AP), cioè la soluzione gestionale che consente di praticare un’agricoltura sostenibile sotto l’aspetto ambientale ed economico. Fare AP significa infatti potere considerare la variabilità spaziale e temporale del suolo e delle colture in esso praticate attraverso la rilevazione di parametri quali la composizione del suolo, l’umidità del terreno, lo stato vegetazionale della coltura, le rese, la presenza ed il tipo di infestanti, la presenza di attacchi parassitari ecc… Per questo, quando si parla di AP si intende un’ agricoltura cosiddetta a “sito specifico”, cioè basata su una forma di gestione agronomica nella quale le singole aree all’interno di uno stesso appezzamento vengono considerate come unità separate, in funzione delle specifiche condizioni del suolo e  della coltura.

Cosa serve per avere più agricoltura di precisione in Italia?

Grazie alla flessibilità operativa delle imprese agromeccaniche, ritengo che il servizio dovrebbe riguardare anche le imprese agricole di dimensioni medio grandi, dotate di capacità economiche e strutturali di un certo rilievo. Inoltre, per avere un’agricoltura competitiva, è importante che si crei una rete sempre più stretta tra contoterzisti e agricoltori, collegata ai costruttori di macchine agricole e al mondo della distribuzione. Dobbiamo cioè pensare a un sistema integrato non solo agricolo, ma a un sistema agroalimentare, mettendo in rete anche ciò che sta a monte e a valle dell’agricoltura.