I droni volano sull’agricoltura cinese

Di   28 Marzo 2019

PECHINO – In Cina i fuochi d’artificio non si fanno più, sono vietati per legge. Così quel giorno, il Capodanno cinese, c’erano circa 1700 droni per aria. Li avevano disposti lungo le mura di Pechino perché facessero delle figure come il disegno delle mura o un fiore. Dopo averne venduti a migliaia per scopi cinematografici e per progettare scenografie spettacolari, l’intento è colonizzare l’agricoltura con i droni.

La Dji, principale società per la vendita commerciale di droni, lo scorso anno ha raddoppiato la vendita di veicoli volanti radiocomandati destinati all’agricoltura per l’applicazione di fertilizzanti e pesticidi, portandola a 20.000 in Cina e a circa 2000 in Giappone e Corea, e sta aumentando la spesa per la promozione dei suoi prodotti tra gli agricoltori, dato che il mercato destinato al consumo individuale per riprese cinematografiche, fotografie o altro sta rallentando anche a causa delle restrizioni introdotte ai voli dei droni nelle zone urbane.

Lo scrive il “Financial Times”, spiegando che per le campagne promozionali, la Dji prevede di spendere il prossimo anno 2,98 milioni di dollari.