IL NOCCIOLETO 4.0

Di   11 Aprile 2022

Anche il noccioleto beneficia delle nuove tecnologie digitali e si candida a diventare a tutti gli effetti noccioleto 4.0, ossia monitorato in ogni sua fase, dalla preparazione del terreno, all’impianto, allo sviluppo, per valutare, decidere, attuare in maniera puntuale le migliori scelte e pratiche

Di questo si è parlato, ad Agriumbria 2022, nel seminario tecnico “AGRICOLTURA 4.0: LA MECCANIZZAZIONE NEI NOCCIOLETI”, organizzato da Contoterzisti e Confagricoltura Umbria, in collaborazione con la Federazione dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, e sponsorizzato da Argo Tractors (marchi Landini, McCormick e Valpadana) e Topcon, e moderato dal direttore di Contoterzisti Umbria Andrea Stortini.

LA MECCANICA DEL NOCCIOLO

Dopo i saluti istituzionali del presidente di Contoterzisti Umbria Sergio Bambagiotti, l’agronomo, tecnico di ProAgri, Iacopo Bianconi ha illustrato l’agromeccanica del noccioleto. Un tema d’attualità in regione, visti i recenti accordi con la Ferrero per la realizzazione di impiantati moderni, realizzati anche grazie al cofinanziamento di Foragri.

Il noccioleto ha tre fasi di meccanizzazione, ha esordito: il trapianto, una fase intermedia che va dal trapianto all’entrata in produzione e la fase produttiva. Si parte così dal trapianto di precisione e dalla messa in posa degli impianti di irrigazione, senza tuttavia tralasciare interventi di rippatura e livellamenti.

La fase successiva precede l’entrata in produzione ed è contraddistinta da interventi agromeccanici finalizzati alla pulizia assoluta dalle infestanti. Le operazioni in campo variano a seconda del tipo di impianto di irrigazione, se fuori terra, con supporti che creano intralcio, o interrati. Nel primo caso servono scavallatrici o interfilari con lame, frese, erpici rotanti per rimuovere le infestanti. In caso di subirrigazione c’è invece il vantaggio che le macchine possono passare senza intralci.

Iacopo Bianconi

Normalmente è meglio alternare le lavorazioni per ottimizzare tempi di passaggio, consumi e costi e permettere la crescita dell’apparato delle piante.
Infine la terza fase, quella produttiva. Il primo intervento meccanico è l’inerbimento permanente del terreno, eseguito per ragioni sia ambientali sia economiche. Esso, infatti, facilita le lavorazioni successive. Si possono seminare essenze erbacee apposite oppure si permette l’inerbimento spontaneo. Dopo l’inerbimento la trinciatura del prato per mezzo di una trincia da frutteto con interfilari. Segue la gestione dei polloni (i germogli del nocciolo) con metodi manuali o meccanici, quest’ultimi ancora poco sviluppati.

Naturalmente anche la raccolta fa parte della fase produttiva. Il nocciolo ha la peculiarità che i frutti cadono da soli, appena maturi. Questo facilita la raccolta che può avvenire attraverso macchine aspiratrici oppure spazzolatrici. Le prime sono più versatili, adattandosi a tutti i terreni, soprattutto quelli in pendenza; le seconde, invece, garantiscono produttività orarie maggiori ma richiedono superfici piane.

La difesa fitosanitaria avviene con atomizzatori di precisione per ridurre la deriva e centrare meglio il bersaglio.

Ciò che fa la differenza è l’interconnessione tra macchine, trattrici e i dati raccolti anche nelle operazioni già fatte, al fine di rendere ogni processo più efficace, che poi è l’essenza stessa dell’agricoltura 4.0 o digitale.

Sergio Bambagiotti

“Determinante per il noccioleto – ha proseguito Sergio Bambagiotti – è la sistemazione idrogeologica del terreno. A volte, prima degli impianti, occorre fare dei drenaggi, anche perché spesso si tratta di terreni marginali o abbandonati da tempo oppure non irrigui”.

“La nocciola è un coltura decennale, con durata trentennale, quindi non si deve speculare sulle lavorazioni di preparazione del terreno, sulle macchine più adatte alla raccolta o sulle fasi successive alla raccolta, compresa essiccazione se l’umidità è della nocciola è alta”, ha aggiunto il presidente di Contoterzisti Umbria illustrando una macchina combinata per la raccolta delle nocciole sviluppata da un’azienda agricola con sede a Vetralla e commercializzata con il marchio Souto Macchine agricole.

NOCCIOLE DIGITALI

Sistemi satellitari di posizionamento, stazioni meteo, sensoristica, banche dati, indici di produzione, sistemi di supporto alle decisioni, connessione a banda larga e, nel peggiore dei casi, una semplice scheda sim: tutto ciò accresce l’efficienza delle lavorazioni, la salubrità dei prodotti e la sicurezza degli operatori mentre riduce i costi. In Umbria, l’agricoltura e i nuovi impianti di noccioleto in particolare possono beneficiare di una rete regionale fatta da 13 stazioni in gradi di erogare servizi rtk gratuitamente a chi si registra.

Tutto ciò d’altronde non può essere demandato al semplice acquisto di una macchina o dispositivo 4.0 o alla disponibilità di una rete rtk efficiente e gratuta, ma deve rappresentare una, seppur graduale e progressiva, trasformazione aziendale nell’adeguamento di strutture e infrastrutture e nell’aggiornamento del capitale umano aziendale, dei protocolli operativi, dei rapporti con i soggetti esterni di supporto alla digitalizzazione e alle nuove tecnologie da introdurre.

Proprio per rispondere a queste necessità ed evitare un accumulo fine a se stesso dei dati digitali in agricoltura, Cratia, l’associazione di consulenza di Confagricoltura, offre dei servizi digitali alle aziende agricole.

Li ha esposti Luca Pacicco. Si tratta di una consulenza fiscale e amministrativa per l’accesso al credito di imposta industria 4.0, alla quale si affianca una innovativa consulenza tecnica su tre livelli: “Abbiamo pensato a un livello di consulenza tecnica di base, per il mantenimento dei requisiti 4.0. Il costo è di 600 euro all’anno, compreso il download della reportistica dei mezzi, la mappatura dei campi, il monitoraggio delle funzionalità 4.0 dei mezzi e un minimo di formazione. Nel servizio di consulenza intermedio si aggiunge la configurazione delle porte isobus e il supporto nella creazione di mappe dei suoli, mappe vegetative, mappe di resa, mappe di produzione, mappe di qualità, per un concreto e fondato supporto alle decisioni. Infine, il livello avanzato è rivolto alle aziende già digitali e comprende la gestione delle flotte, la reportistica dei mezzi, il monitoraggio dei consumi e la sicurezza”.

Luca Pacicco

Il servizio per ora è stato studiato per andare incontro alle esigenze delle sole aziende agricole, ma sarà calibrato anche sulle necessità degli agromeccanici, e per questo è stato diffuso proprio tra i contoterzisti un questionario.

Guido Fastellini

“Siamo di fronte a un flusso di lavoro digitale che necessita di consulenti per pianificare le semine e i trapianti in modo mirato, oltre che di informazioni provenienti dai satelliti per programmare la distribuzione mirata degli input nelle fasi di crescita delle piante. A fine stagione si creano le mappe di resa, ma anche un database di informazioni preziose che permetterà di programmare la stagione successiva riducendo le variabili legate al terreno, in un processo destinato ad affinarsi anno dopo anno”, ha detto Guido Fastellini, presentando le soluzioni di precision e digital farming Topcon, dalle antenne, al volante con precisione centimetrica ai sistemi a rateo variabile per le semine, le concimazioni, i diserbi e i trapianti, fino alla Topcon agriculture platform.

Tutti strumenti in grado di interfacciarsi con i mezzi agricoli di qualsiasi brand, convogliare tutti i loro dati in un unico monitor e trasferirli in un sol colpo nel cloud. “Oggi la piattaforma Topcon si è arricchita di una nuova funzione che permette di progettare un impianto in modo digitale e di eseguire l’espulsione della piantina e il trapianto in modo automatico e con precisione centimetrica, inviando un impulso alla trapiantatrice e senza più bisogno dello squadro”.

Il sistema istallato sul trattore diventa così il centro di molte funzioni dove la guida automatica diventa solo un pezzo di questo sistema. Tante funzioni che permettono all’azienda di crescere: “La cultura digitale in agricoltura sta crescendo”, ha concluso Fastellini “Se un anno fa si ricevevano telefonate perché non funzionava bene la rete rtk, ora le telefonate arrivano, ma per capire come usare al meglio la mappa di semina prodotta!”