Il piano europeo contro i fitofarmaci

Di   5 Luglio 2022

La Commissione europea ha proposto il divieto di uso di pesticidi nei parchi cittadini e obiettivi vincolanti a livello Ue e nazionale per dimezzarne l’uso entro il 2030 rispetto al 2015-17, incentivando i metodi alternativi

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Presentato a Bruxelles il nuovo regolamento sull’impiego sostenibile dei pesticidi, presentato a Bruxelles. Le nuove regole introducono obiettivi giuridicamente vincolanti a livello ue per ridurre del 50% l’uso e il rischio dei pesticidi chimici e l’uso dei pesticidi più pericolosi entro il 2030 (non è chiaro però come si misurerà il rischio). L’obiettivo potrebbe essere portato al 60% per gli stati che consumano più pesticidi, ma anche abbassato al 35%, a seconda dei progressi già realizzati.

Gli Stati membri dovranno fissare i propri obiettivi di riduzione entro parametri chiaramente definiti, nonché le proprie strategie e le alternative ecologiche per garantire il raggiungimento collettivo dell’obiettivo a livello europeo. A loro volta agricoltori e utilizzatori professionali (che sappiamo essere i contoterzisti) dovranno tenere dei registri delle attività con specificati uso e riduzione di questi prodotti.

In pratica nuove norme rigorose per il controllo ecologico dei parassiti, con un nuovo quadro normativo completo per garantire che tutti gli agricoltori pratichino la difesa integrata.

Per l’obbligo di fare ricorso a metodi di lotta ai parassiti alternativi ai pesticidi, gli agricoltori potranno essere compensati per cinque anni attraverso gli eco-regimi della Pac, attraverso gli interventi agroambientali o gli investimenti nei Piani di sviluppo rurale.

Se in agricoltura si chiede una riduzione del 50% degli agrofarmaci, questi saranno invece vietati nelle aree verdi urbane, nei parchi, nei giardini pubblici, nei parchi giochi, nei campi ricreativi o sportivi, nei sentieri pubblici, nelle aree verdi vicine alle scuole e in qualunque zona sensibile che possa contribuire alla preservazione delle api.

Per quanto riguarda il monitoraggio, gli Stati membri dovranno presentare alla Commissione relazioni annuali con i dettagli sull’attuazione delle norme e sui progressi da loro conseguiti.

Nel Regolamento anche una serie di misure per il ripristino del 20% di ecosistemi in cattive condizioni entro il 2050: più protezione per api, farfalle e volatili, ripristino di foreste, torbiere, habitat marini, rimozione delle barriere fluviali e rinverdimento delle città. L’obiettivo è la “rinaturalizzazione”, con il reimpianto di alberi, il rinverdimento delle città e l’eliminazione dell’inquinamento.

Entrambe le proposte saranno esaminate da Parlamento e Consiglio dell’Ue prima di essere adottate con un regolamento, direttamente vincolante per tutti gli Stati membri.

A Bruxelles hanno approvato 20 soluzioni alternative biologiche e a basso, ma la ricerca ha ancora molta strada da fare e il Regolamento proposto presta il fianco a osservazioni e critiche.

“La proposta di regolamento sui prodotti fitosanitari non tiene conto, ancora una volta, delle preoccupazioni che abbiamo ripetutamente sollevato, ponendo obiettivi importanti di riduzione dei fitofarmaci, senza però offrire alcuna alternativa valida agli agricoltori”, ha subito rilevato l’eurodeputato Paolo De Castro. “Ci troviamo in un momento storico in cui la nostra sicurezza alimentare è messa a dura prova dall’invasione russa in Ucraina – continua De Castro – Con questa proposta sembra che la Commissione ignori il contesto geopolitico in cui ci troviamo, nonostante la stessa valutazione d’impatto che accompagna la proposta stimi come l’obiettivo di riduzione del 50% dell’uso di pesticidi a livello UE porterà non solo a un calo del 17% della produzione europea, ma anche a conseguenti aumenti, sia dei prezzi per i nostri consumatori, che delle importazioni da Paesi terzi che non garantiscono alcun rispetto dei nostri standard di sostenibilità”. Per De Castro si tratta quindi di “una proposta, che ancora una volta penalizza i nostri agricoltori, senza offrire loro alcuna soluzione all’utilizzo della chimica. Piuttosto di presentare slogan e target utili solo alla comunicazione, noi siamo pronti a metterci al lavoro per ribilanciare questo regolamento, con strumenti concreti e budget sufficienti per ottenere benefici ambientali reali, e accompagnare i nostri agricoltori nella transizione verso modelli produttivi sempre più sostenibili”. “In questo senso – conclude De Castro – ci auguriamo che la Commissione rompa gli indugi e presenti al più presto il dossier per l’autorizzazione delle nuove biotecnologie sostenibili, necessarie se davvero vogliamo limitare l’uso della chimica, senza mettere a repentaglio il nostro potenziale produttivo”.

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, boccia senza mezzi termini la proposta presentata oggi dalla commissione europea: “Per quanto riguarda l’agricoltura, l’agenda strategica della commissione europea dovrebbe essere aggiornata. La pandemia e la guerra in Ucraina hanno chiaramente indicato che la salvaguardia del potenziale produttivo è un fattore strategico. La proposta della commissione si basa sulla strategia delineata nella comunicazione ‘from farm to fork’. Una strategia che, secondo tutte le valutazioni indipendenti effettuate, porterà a una riduzione delle produzioni agricole, ad un aumento delle importazioni e dei prezzi al consumo”.

“Rischieremo di veder scomparire molte coltivazioni mediterranee, come il basilico, il pesco, il ciliegio, il pero” ha invece commentato Davide Vernocchi, coordinatore ortofrutta Alleanza Cooperative Agroalimentari, la presentazione del nuovo regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi da parte della commissione ue.

Secondo Cia- agricoltori italiani, l’ambizione dei contenuti proposti contrasta con una tempistica di transizione troppo veloce e non dà risposte adeguate sulle strategie alternative ai prodotti chimici per la protezione delle piante.