Il Pnrr per l’agricoltura, i dati

Di   25 Maggio 2022

L’Italia punta a ripartire dal “Made in Italy” dopo la crisi economica dovuta al Covid. Occorre però investire nella modernizzazione dei processi produttivi con l’obiettivo di renderli più efficienti e allo stesso tempo limitarne l’impatto ambientale. Il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) prevede così una serie di investimenti con l’obiettivo di modernizzare e rilanciare il settore agroalimentare.

€ 4,9 mld le risorse del Pnrr e fondo complementare di competenza del ministero dell’agricoltura.

Sono coinvolti, oltre ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf), il ministero delle infrastrutture, quelli del lavoro e della transizione ecologica, oltre a comuni, province e regioni. Alcune misure sono affidate alla diretta responsabilità del dicastero dedicato all’agicoltura. Il Mipaaf è titolare di 4 misure per un totale di 4,9 miliardi di euro. Tale cifra corrisponde a circa il 2% dei fondi stanziati, considerando anche le risorse del fondo complementare e dell’iniziativa React-Eu. Questo dicastero si pone dunque all’undicesimo posto nella classifica dei soggetti titolari della quota più ingente di risorse, tra il ministero della cultura e quello della giustizia. Ministero delle infrastritture (Mims), della transizione ecologica (Mite) e dello sviluppo economico (Mise) sono di gran lunga i principali gestori delle risorse del Pnrr.

La misura più significativa per quanto riguarda l’ammontare degli investimenti previsti è dedicata alla logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo a cui sono destinati oltre 2 miliardi di euro. Il secondo investimento più consistente è invece destinato alla produzione di energia pulita con particolare riguardo al potenziamento e ampliamento delle installazioni di impianti fotovoltaici (parchi agrisolari). A questa misura sono assegnati circa 1,5 miliardi di euro. Infine circa 880 milioni saranno investiti per la manutenzione e il potenziamento dei sistemi irrigui mentre 500 milioni saranno destinati all’introduzione di macchinari e sistemi innovativi legati ai processi produttivi. Vediamo adesso più nel dettaglio quali sono gli interventi previsti da queste misure.

LOGISTICA

L’inefficienza del settore logistico ha un impatto negativo anche sull’agricoltura. La misura M2C1I2.1 – Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo punta così a incoraggiare la riduzione delle emissioni mediante l’utilizzo di veicoli elettrici, promuovendo la digitalizzazione del settore e il ricorso alle energie rinnovabili. Ciò dovrà avvenire attraverso programmi di investimento integrati con lo strumento dei contratti di filiera e di distretto. l’aggregazione dei produttori e la creazione di responsabilità solidale tra le imprese della filiera. Tra gli obiettivi vi sarebbe inoltre quello di facilitare la partecipazione degli operatori dislocati in aree rurali o marginali ai processi di aggregazione al fine di contrastare lo spopolamento di queste zone.

Parchi agrisolari

Le spese per energia rappresentano in media oltre il 20% dei costi variabili per aziende agricole, con dati anche superiori in alcune specifiche nicchie produttive. Per questo nel piano italiano è stato inserito l’investimento M2C1I2.2 – Parco agrisolare del valore di 1,5 miliardi di euro. Questa misura prevede il sostegno agli investimenti nelle strutture produttive del settore agricolo, zootecnico e agroindustriale, al fine di rimuovere e smaltire i tetti esistenti e costruirne nuovi isolati, creare sistemi automatizzati di ventilazione e/o di raffreddamento e installare pannelli solari e sistemi di gestione intelligente dei flussi e degli accumulatori. Il tutto ristrutturando le aree già in uso, evitando il consumo di nuovo suolo.

Innovazione e meccanizzazione

La misura M2C1I2.3 – Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare sostiene l’ammodernamento del parco automezzi attraverso contributi in conto capitale. L’obiettivo è ridurre l’impatto ambientale anche per quanto riguarda il ciclo della produzione agricola. L’investimento prevede anche incentivi che permettano l’introduzione di soluzioni innovative alternative all’uso dei pesticidi. Ciò con l’obiettivo di ridurne l’utilizzo di una percentuale del 25%-40% a seconda dei settori. In un’ottica di economia circolare, l’investimento punta anche a sostenere  l’ammodernamento della lavorazione, dello stoccaggio e del confezionamento di prodotti alimentari (per un processo produttivo più sostenibile, meno rifiuti e per favorire il riutilizzo a fini energetici degli scarti di lavorazione).

Pparticolare riguardo verso il processo di trasformazione dell’olio d’oliva: un decreto direttoriale pubblicato il 31 marzo ha riservato 100 milioni di euro (il 20% circa del totale previsto per questa misura) a questo settore.

Investimenti nel sistema irriguo

L’ultima misura del Pnrr di competenza del Mipaaf è la M2C4I4.3 – Investimenti nella resilienza dell’agro-sistema irriguo per un migliore gestione delle risorse idriche. L’obiettivo di questo intervento è aumentare l’efficienza dei sistemi irrigui attraverso lo sviluppo di infrastrutture innovative e digitalizzate. Gli interventi principali saranno mirati alla riduzione delle perdite (che al sud sono tra il 45% e il 55%). Ciò dovrà avvenire attraverso l’installazione di tecnologie quali contatori e sistemi di controllo a distanza.

Le scadenze

Le scadenze di rilevanza europea (cioè quelle su cui si baseranno le verifiche dei tecnici di Bruxelles) sono 13. In particolare, entro la fine di quest’anno si dovrà pubblicare la graduatoria finale sugli incentivi alla logistica e assegnare almeno il 30% delle risorse indirizzate agli investimenti in agrisolare.