Il pomodoro 4.0

Di   6 Maggio 2021

Nella produzione di pomodoro, l’Agricoltura 4.0 può portare benefici sia in campo aperto grazie a macchinari connessi in grado di effettuare operazioni di precisione e di misurare tutte le azioni svolte, sia al chiuso in serre “intelligenti”

Oggi non mancano tecnologie utili a migliorare la precisione nelle operazioni di semina, trapianto e sarchiatura. L’obiettivo è ridurre le spese di gestione attraverso monitor installati sui trattori e sistemi che arrivano (nella versione full optional) anche a gestire pesatura e mappatura delle produzioni sul pomodoro.

Le tecnologie devono però fare “gioco di squadra” tra loro, passarsi i dati per raggiungere la massima efficienza. Si può parlare di agricoltura 4.0 solo quando le tecnologie digitali si parlano fra loro e si crea un vero e proprio ecosistema tecnologico in grado di incrementare efficienza ed efficacia del processo produttivo.

Per fare squadra, le diverse tecnologie hanno bisogno di un campo da gioco comune: un sistema di software cloud in grado di ricevere in continuo i report sulle prestazioni delle macchine, sulle pesature effettuate e sulle mappe di produzione. Quest’ultime vengono realizzate proprio nel corso della lavorazione del terreno, vengono aggiornate con il trapianto e durante le varie operazioni colturali fino alla raccolta e sono consultabili in ogni momento.

Solo così, inoltre, il produttore o il contoterzista conoscerà nel dettaglio la superficie di terreno relativa a ogni campo, la sua produzione media e la posizione della macchina in qualsiasi momento. A partire dalle mappe di produzione (dai colori impattanti per renderle di immediata interpretazione) inoltre è possibile creare della mappe di prescrizione utili a una distribuzione mirata dei mezzi tecnici nelle annate successive.

Il sistema di pesatura in tempo reale presente sulle macchine di raccolta, inoltre, consente di gestire molto meglio l’arrivo dei campioni per il trasporto del prodotto allo stabilimento di trasformazione.

Anche l’organizzazione del lavoro trae beneficio dalle tecnologie informatiche, insieme al risparmio di tempo impiegato in tutte le operazioni. Così come l’ambiente e la qualità del prodotto per il minor utilizzo di sementi, fertilizzanti, concimi e prodotti chimici. Sprechi o sovrapposizioni diventano un ricordo, traducendosi quindi non solo in un risparmio economico ma anche in un minor impatto ambientale.

Pomodoro 4.0 fuori suolo

Agricoltore che controlla la qualità dei pomodori con un tablet

La coltivazione fuori suolo del pomodoro 4.0 garantisce qualità e salubrità dei prodotti con una proporzionale riduzione del ricorso ai fitofarmaci. Coltivare svincolati dalla terra è una tecnica da tempo largamente impiegata in Olanda e che da una decina di anni si è affacciata anche nel mercato italiano. E da gennaio ha un suo codice Ateco (01.23.00).

Nelle serre idroponiche le piantine di pomodoro sono trapiantate su lastre di lana di roccia e alimentate con un sistema di irrigazione che ricicla e depura l’acqua: il ciclo produttivo va da metà marzo a fine novembre e le piante possono raggiungere la lunghezza di oltre 18 metri. Si verificano così condizioni ideali di coltivazione che consentono il risparmio di oltre il 70% di acqua. Nei casi più virtuosi, le serre (completamente a cielo chiuso) vengono riscaldate a metano e l’anidride carbonica risultante è utilizzata per nutrire le piante. L’organizzazione del lavoro è stravolta: in una coltivazione di questo tipo il lavoro si svolge prevalentemente in piedi perché le piante radicano su lastre appoggiate a canalette sospese anche a 1 metro da terra. Attualmente la normativa europea non consente a questa tipologia di coltura fuori suolo di accedere alla certificazione biologica.

Un caso d’uso di tecnologie per l’agricoltura 4.0

La società agricola Bagioni, a Ravenna, è un esempio di come l’arrivo di nuove tecnologie e del digitale possano rappresentare una rivoluzione per la coltura e una soluzione alla mancanza di manodopera nella coltivazione biologica. L’azienda ha un parco macchine ampio e utile a soddisfare tutte le colture e le lavorazioni necessarie: dalla semina e trapianto del pomodoro e della barbabietola, alla raccolta, pesatura e mappatura della produzione, quindi con tecniche di agricoltura 4.0. Si tratta di una specializzazione di contoterzismo indispensabile per supplire alle piccole dimensioni delle aziende agricole del territorio e rendere queste tecnologie accessibili a chiunque.