In manovra oltre 2 miliardi per il mondo agricolo

Di   15 Novembre 2021

Nella legge di bilancio trasmessa al Senato messi nero su bianco oltre 2 miliardi di euro per sostenere e rilanciare il settore agricolo, valorizzare la competitività delle filiere e favorire gli agricoltori under 40. Rinnovato il Bonus Verde per i prossimi tre anni

Come chiesto dal Ministro Stefano Patuanelli, per il settore agroalimentare le misure e le cifre sono superiori rispetto al passato. I provvedimenti più importanti riguardano l’istituzione del Fondo mutualistico nazionale a copertura dei rischi catastrofali per sostenere più efficacemente la gestione del rischio da parte delle aziende agricole, la proroga dell’esenzione IRPEF dei redditi dominicali e agrari, il sostegno alla competitività delle filiere, la decontribuzione per gli imprenditori agricoli e coltivatori diretti under 40, il rinnovo del Bonus Verde, a cui si aggiungono interventi per la zootecnia e importanti stanziamenti per proseguire l’attuazione della Strategia nazionale forestale.   

In particolare sono stati previsti i seguenti stanziamenti: 

  • oltre 690 milioni di euro fino al 2027 per l’Istituzione di un Fondo mutualistico nazionale a copertura dei rischi catastrofali, una significativa innovazione tra gli strumenti di gestione del rischio in agricoltura; 
  • 237 milioni di euro a valere sul 2023 per l’esenzione IRPEF dei redditi dominicali e agrari relativi ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola;
  • 250 milioni di euro per le Assicurazioni agevolate;
  • 8,3 milioni di euro per la proroga della decontribuzione degli imprenditori agricoli e gli agricoltori diretti under 40 (54,30 i milioni di euro previsti per il triennio);
  • 160 milioni di euro fino al 2023 per il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura;
  • 10 milioni di euro per la dotazione del Fondo per la competitività delle filiere agricole;
  • 10 milioni di euro per il rafforzamento della filiera grano-pasta;
  • 120 milioni di euro per il sostegno ai Distretti del cibo;
  • 74,5 milioni di euro per il sostegno alla zootecnia mediante la conferma anche nel 2022 delle percentuali di compensazioni IVA applicabili alle cessioni di bovini e suini vivi;
  • 16 milioni di euro nel biennio per il piano triennale della pesca (8 milioni) e per il fondo di solidarietà nazionale della pesca (8 milioni). Inoltre, a decorrere dal 2022, sono destinati 4 milioni di euro annui per le Capitanerie di Porto per l’esercizio delle attività svolte nell’ambito della dipendenza funzionale dal MIPAAF. Rinnovata inoltre l’indennità per il fermo pesca ed estesa la CISOA ai pescatori;
  • 80,5 milioni di euro destinati alle attività di Ismea per la concessione di finanziamenti, operazioni di finanza strutturata e concessione di garanzie a fronte di prestiti a favore degli imprenditori agricoli e della pesca, e misure per l’imprenditoria femminile e giovanile;
  • 30 milioni di euro per il finanziamento della Strategia forestale nazionale (420 milioni fino al 2032);
  • Prorogato per i prossimi tre anni il Bonus Verde che prevede la detrazione ai fini Irpef nella misura del 36% delle spese sostenute per la sistemazione a verde;
  • Sono stati, inoltre, stanziati 50 milioni di euro da destinare alle Regioni per coprire gli anticipi a valere sul credito di soccorso. 

Confagricoltura: con il boom dei costi di produzione servono ulteriori misure perla ripresa

Per Confagricoltura occorre mettere mano alla manovra e migliorarla per le aziende alle prese con un aumento dei costi di produzione senza precedenti. “In materia fiscale, di grande rilievo l’esenzione Irpef per il 2022 dei redditi dominicali dichiarati dagli imprenditori agricoli professionali e dai coltivatori diretti. Accolta anche la richiesta del prolungamento dell’iva agevolata per bovini e suini. Positiva la proroga del credito d’imposta per gli investimenti nell’ambito della ‘transizione 4.0’ e per gli investimenti in ricerca e sviluppo, tecnologia e innovazione, ma Confagricoltura è critica rispetto al taglio di queste agevolazioni che arriverà fino al 50% nel 2023 e che rischia di rallentare il percorso di competitività delle imprese agricole. Sul fronte lavoro, bene la proroga della decontribuzione per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli che hanno meno di 40 anni: un provvedimento importante anche nel processo di ricambio generazionale dell’agricoltura italiana. In materia di credito, in seguito all’impatto della pandemia sulle imprese, Confagricoltura chiede la rinegoziazione del debito bancario per assicurare liquidità alle aziende con la garanzia di Ismea e del mediocredito centrale. La confederazione accoglie con favore il prolungamento delle misure per l’accesso al credito: è importante, tuttavia, che non venga superata la precedente impostazione, ovvero che rimanga la totale gratuità del rilascio della garanzia fino a giugno 2022.

Positivo il rifinanziamento della ‘nuova Sabatini‘, ma con una maggiore dotazione e con l’erogazione del contributo in un’unica soluzione. Bene anche la proroga triennale del bonus verde, per cui si auspica comunque una rimodulazione, e il rinvio delle sugar tax e plastic tax, di cui la confederazione chiede l’eliminazione, trattandosi di misure fortemente restrittive che indeboliscono l’intera filiera. 

Anbi presenta emendamento per più risorse e più invasi

L’emendamento da presentare alla commissione bilancio per destinare maggiori risorse alla gestione idraulica del territorio nella prossima legge finanziaria: “Non ci si può rassegnare ai 520 milioni previsti dal piano nazionale di ripresa e resilienza, quando i soli consorzi di bonifica ed irrigazione hanno avuto ammessi a finanziamento progetti definitivi per oltre 1 miliardo e 620 milioni”, afferma Francesco Vincenzi, presidente Ai anbi, nel sottolineare che “è necessario trovare altre risorse, ad iniziare dal fondo sviluppo e coesione, anche per colmare il gap infrastrutturale fra nord e sud del Paese”.

“In Italia, le calamità naturali provocano mediamente danni per 7 miliardi di euro, di cui 1 a carico delle attività agricole; tra il 2010 ed il 2020 si sono registrati 946 eventi estremi (frane ed alluvioni), che hanno causato 251 vittime e 50.000 sfollati”, evidenzia l’Anbi. “Tra le concause c’è l’inarrestabile consumo di suolo, contro il quale ribadiamo la necessità di approvare la legge, che giace da anni nei meandri parlamentari. L’Italia, infatti, è il primo paese europeo per superficie urbanizzata (2.100.000 ettari, pari al 7,11% del territorio) ad un ritmo di 2 metri quadri al secondo (14 ettari al giorno), di cui il 16,7% è in aree ad elevato rischio alluvione ed il 5,2% a pericolo di frana“.

Un territorio idrogeologicamente insicuro non incentiva gli investimenti. In Italia, dal 2013 al 2019 ci sono state 87 dichiarazioni di stato d’emergenza per eventi idrogeologici con oltre 11 miliardi e 426 milioni di danni; gli importi realmente ristorati al territorio, però, superano di poco i 959 milioni, cioe’ meno del 10%. “Oggi è il tempo delle scelte di fronte alla crisi climatica e, come dimostrano le cifre, la soluzione non sono le dichiarazioni di calamità”, afferma Vincenzi, nel concludere che “è indispensabile che la rete idraulica sia concretamente considerata al pari delle altre infrastrutture strategiche del paese ad iniziare da un piano invasi, come quello lanciato nel 2017 da Anbi, per realizzare bacini medio-piccoli in tutto il paese. E’ un disegno ancora di straordinaria attualità e utilità per l’ambiente, la falda, il potabile, le imprese“.