Incentivi per gli impianti agrivoltaici avanzati

Di   27 Aprile 2023

È stata approvata dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Pichetto Fratin la proposta di Decreto previsto dal PNRR per la realizzazione di sistemi agrivoltaici innovativi: l’obiettivo di questo intervento è installare almeno 1,04 Gigawatt di impianti agrisolari entro il 2026. Sarà ora la Commissione Europea a dare il via libera perché il Decreto entri effettivamente in vigore e permetta alle aziende agricole di sfruttare gli incentivi per l’applicazione di impianti fino a 1 Megawatt

Agrivoltaics or agrophotovoltaics is co-developing the same area of land for both solar photovoltaic power as well as for agriculture.

Il Ministro: “Grande sfida è far coesistere eccellenza agricola con soluzioni energetiche sostenibili”. Obiettivo della misura è l’installazione di oltre un GW di impianti attraverso l’erogazione di un contributo in conto capitale abbinato ad una tariffa incentivante a valere sull’energia prodotta e immessa in rete.

“L’autonomia energetica – spiega il Ministro Pichetto – si costruisce anche puntando sulla vocazione agricola di una grande parte del nostro Paese. Oggi la sfida, che questo decreto interpreta con grande attenzione, è far coesistere nei campi l’eccellenza agricola con soluzioni nuove per generare energia pulita, aprendo opportunità di crescita del settore nel segno della sostenibilità e dell’attenzione all’ambiente. Assieme alle Comunità Energetiche – conclude Pichetto – questo è probabilmente uno dei provvedimenti più qualificanti per cambiare dal territorio il paradigma energetico del nostro Paese e guardare al futuro”.  

Il decreto ministeriale prevede in particolare il riconoscimento di un incentivo composto da un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili e una tariffa incentivante a valere sulla quota di energia elettrica prodotta e immessa in rete. Ad essere sostenute saranno in particolare soluzioni costruttive innovative, prevalentemente a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza.

Per promuovere la realizzazione degli interventi presso il mondo dell’imprenditoria agricola, per l’accesso alle procedure sono previsti due distinti contingenti di potenza: un primo contingente di 300 MW destinato al solo comparto agricolo per impianti di potenza fino a 1 MW e un secondo aperto invece anche alle associazioni temporanee di imprese composte da almeno un soggetto del comparto agricolo per impianti di qualsiasi potenza.

Elemento fondamentale della misura, per garantire la realizzazione di progetti che generino benefici concorrenti agricoltura/energia e valutarne gli effetti nel tempo è il sistema di monitoraggio. E’ previsto infatti che queste installazioni garantiscano la continuità dell’attività agricola e pastorale sottostante l’impianto per tutto il periodo di vita utile degli impianti e che siano monitorati il microclima, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo, la resilienza ai cambiamenti climatici e la produttività agricola per i diversi tipi di colture.

Il PNRR attribuisce a questo investimento risorse finanziarie pari a quasi un miliardo e cento milioni di euro. Gestore dell’intera misura e dell’accesso al meccanismo incentivante è il Gestore Servizi Energetici (GSE).

UNCAI ha cercato di capire se gli AGROMECCANICI siano tra i beneficiari del provvedimento. In un primo bando “agrisolare” lo erano (ma per agrisolare si intendono i pannelli sui tetti, mentre con agrivoltaio quelli nei campi) in modo esplicito perché il codice ateco 01.61 figurava in una apposita tabella). Non trovando più la tabella e il codice 01.61 abbiamo scritto ai ministeri dell’agricoltura e dell’ambiente, esprimendo perplessità e ponendo il seguente quesito:

Dal momento che con i loro mezzi agricoli svolgono, su chiamata, lavorazioni meccaniche nei campi degli agricoltori, gli agromeccanici (codice ateco 01.61) risultano tra i beneficiari del decreto agrivoltaico da 1,1 miliardi? In particolare in caso di associazioni temporanee di impresa, la presenza di un agromeccanico non potrebbe essere determinante per la realizzazione di impianti su misura delle macchine, tenendo conto che spesso gestiscono i fondi dalla preparazione dei terreni alla raccolta, soprattutto quando il cliente è un coltivatore diretto?