Nei prossimi anni agricoltori e contoterzisti sono chiamati ad affrontare sfide sempre maggiori, produrre cibo di qualità in quantità sufficiente a sfamare una popolazione in continua crescita, rispettando l’ambiente e le risorse naturali. Facile da dirsi, ma in concreto?
Intanto però la Commissione europea si è già dotata di un piano ambizioso, la strategia Farm to Fork, che assieme alla strategia per la biodiversità dovrebbe tracciare la roadmap europea per l’agricoltura del futuro. Tra gli obiettivi del piano europeo ci sono:
- la riduzione del 50% dell’uso dei pesticidi chimici entro il 2030; la riduzione delle perdite di nutrienti
- di almeno il 50%, garantendo nel contempo che non si verifichi un deterioramento della fertilità del suolo; comportando questo una conseguenziale riduzione dell’uso dei fertilizzanti di almeno il 20% entro il 2030;
- destinazione di almeno il 25% della superficie agricola all’agricoltura biologica entro il 2030.
Abbiamo raccolto il punto di vista di Mauro Coatti che oltre a essere il responsabile del supporto tecnico di Syngenta è anche un agricoltore.
Il 10 novembre scorso, al convegno Uncai all’Archiginnasio di Bologna, ha parlato nello specifico proprio di investimenti in innovazione e sostenibilità per affrontare queste nuove sfide agro ambientali. Quali sono le basi di questa ambiziosa Politica agricola comune?
Le base è la ricerca di soluzioni innovative in grado di sostenere la riduzione della chimica nei campi. Ricerca che la Commissione ha proposto di sostenere con 10 miliardi destinati a progetti in materia di alimenti, bioeconomia, risorse naturali, agricoltura, pesca, acquacoltura e ambiente.
E in che direzione sta andando la ricerca finalizzata alla riduzione degli input (agrofarmaci e fertilizzanti)?
Assistiamo a un’attenzione crescente verso soluzioni finalizzate a contrastare la presenza di organismi alieni, come ad esempio la Halyomorpha halys, Popillia japonica e la meno recente Diabrotica virginifera virginifera. In agricol’incremento di popolazioni di insetti, funghi e infestanti resistenti agli attuali meccanismi d’azione autorizzati. A generare molti problemi in relazione alla riduzione dei principi attivi sono i cambiamenti climatici con aumenti di temperature durante il periodo estivo, abbassamenti termici nel periodo primaverile e ridistribuzione delle precipitazioni nell’arco dell’anno. Queste condizioni creano degli stress abiotici per le piante e impattano negativamente sulle produzioni sia in termini di qualità sia di quantità.
Si tratta di una pressione senza precedenti sul sistema agroalimentare. Quali soluzioni si sente di consigliare ad agricoltori e contoterzisti?
Cerchiamo di cambiare approccio, abbracciare soluzioni innovative studiate espressamente per affrontare queste problematiche. Tutto poi si deve poter però tradurre in azioni e scelte aziendali concrete. Primo rafforzare il portfolio prodotti con Agenti di Biocontrollo e Biostimolanti per la creazione di protocolli integrati. Specificatamente circa i contoterzisti offrire servizi digitali ad alto valore aggiunto per una maggiore efficienza ed efficacia degli input utilizzati nei processi produttivi. Il risultato è un’agricoltura responsabile con la gestione avanzata del rischio e la riduzione dell’esposizione degli operatori.
In cosa consiste la strategia di Syngenta Crop Protection?
Syngenta tiene conto di tutto questo. Gli agenti di biocontrollo, utilizzati sia in agricoltura biologica sia in programmi di difesa integrata consentono di ottenere produzioni che rispondono alle richieste di mercato anche in termini di gestione dei residui degli agrofarmaci utilizzati. I biostimolanti, come il Megafol, MC Cream, consentono alle piante di resistere agli stress abiotici mentre l’Azotobacter salinestris, batterio azotofissatore che fissa l’azoto atmosferico in azoto ammoniacale, rendendolo disponibile per le piante, consente di ridurre l’impiego di unità fertilizzanti di azoto.
Le tecnologie digitali oggi tanto raccomandate che ruolo giocano in tutto ciò?
Le tecnologie digitali consentono ad agricoltori e agrmeccanici di massimizzare l’efficienza e l’efficacia degli input utilizzati, siano essi agrofarmaci o fertilizzanti. Per questo Syngenta ha sviluppato la piattaforma Cropwise imagery, che consente, attraverso immagini satellitari, di rilevare con indici vegetativi come l’NDVI, lo stato di salute delle piante, e, di conseguenza, di creare dei piani di concimazione a rateo variabile, in modo tale da apportare la giusta quantità di fertilizzante in ogni parte del campo.
Il digitale è un canale molto potente dove scorrono dati di tutti i tipi catturati da sensori in campo, macchine agricole, droni, satelliti; poi però occorre intercettare e fermare quelli veramente utili all’agricoltura. La piattaforma di Syngenta che altri dati offre agli addetti?
All’interno dell’offerta Cropwise si trova anche Seed Selector, che consente di scegliere gli ibridi di mais più adatti alla singola parcella dell’azienda, caratterizzata per tipologia di terreno e condizioni climatiche, in modo da massimizzare la resa del mais. Ma c’ anche Trapview, una tecnologia che consente il monitoraggio da remoto degli insetti come la piralide del mais, la tignoletta della vite e altri, consentendo un risparmio di tempo e riducendo, di conseguenza, le emissioni di gas serra.
Ma l’Agricoltura Responsabile deve poi concretizzarsi in attrezzi e strumenti concreti per fare le cose in un modo, appunto, responsabile. I big dada dell’agricoltura 4.0 non bastano.
Per questo tra gli strumenti dell’offerta Agricoltura Responsabile, nati per ridurre l’esposizione degli agrofarmaci, Syngenta ha sviluppato Heliosec, una vasca di raccolta delle acque di lavaggio dell’attrezzatura e della soluzione che resta al termine di ogni trattamento, che consente di ridurre il rischio di inquinamento puntiforme, una delle principali cause della contaminazione delle acque superficiali. Nella medesima offerta si inserisce Operation Pollinator, un margine multifunzionale studiato appositamente per ridurre il ruscellamento superficiale, responsabile per il 30% della possibile contaminazione delle acque superficiali, e per incrementare la biodiversità.
Le soluzioni per produrre cibo in modo responsabile sono tante, come districarsi in un’offerta tanto diversificata?
È fondamentale utilizzare tutta la nuova tecnologia sviluppata e quella che arriverà e implementare un modello di consulenza integrata tecnico-agronomica e ambientale. Questo modello, grazie a specifici studi e attività, consente di utilizzare in modo sicuro e responsabile tutti gli agrofarmaci autorizzati, integrandoli efficacemente con le tecnologie più aggiornate comprese quelle più recenti di “Precision Farming” abilitata tramite tecnologie di “Digital Farming” all’avanguardia.