Insetticoltura, nuova zootecnia

Di   21 Aprile 2021

Se ne è parlato come un’alternativa possibile a un Convegno di Confagricoltura e Anga. Facciamo il punto sullo stato dell’arte tra opportunità, cultura e normative

Di insetti si nutrono in cielo rondini rondoni e pipistrelli, nelle acque la gambusia e i pesci rossi mangiano le larve delle zanzare e sulla terra i formichieri si alimentano di formiche, senza dimenticare i primati che nei frutti cercano e mangiano le larve di insetti. Anche l’uomo, nelle sue diverse culture, fin dall’antichità gusta le più diverse specie di insetti e le loro produzioni, come il miele delle api e di queste anche usa la cera. Con gli insetti l’uomo con le sue attività ha stretto relazioni che condizionano più o meno direttamente l’economia, l’alimentazione, le abitudini e la salute e non ci si deve stupire del recente interesse per gli insetti in alimentazione umana, in via diretta e soprattutto indiretta, servendo anche come alimenti degli animali dei quali l’uomo si nutre e operando su materie organiche diverse e facendole entrare in un’economia circolare.

Proprio di questo si è parlato nel convegno di Confagricoltura e Anga “Allevamento degli insetti: un’alternativa sostenibile. Prospettive, opportunità e problematiche per le aziende agricole“. Il settore degli insetti quali alimenti per gli animali è rapidamente cresciuto negli ultimi anni e superando gli attuali limiti dell’alimentazione dei pesci è pronto per produzioni su vasta scala per un’alimentazione proteica degli animali da reddito divenendo anche un metodo di utilizzo di scarti organici in una economia circolare sostenibile, a condizione di affrontare e superare gli aspetti tecnici di una produzione automatizzata e di avere norme legislative che superino le attuali restrizioni legislative.

Tentuto conto, infatti, degli aspetti normativi e giuridici, degli aspetti tecnico-scientifici e delle informazioni nutrizionali, per Anga e Confagricoltura ci sono grandi opportunità per l’allevamento e l’impiego degli insetti per la produzione di pet food e mangimistica ed anche di energia alternativa (biogas), bioplastiche e fertilizzanti agricoli.

Occorre però aggiornare la normativa nazionale (ancora indietro rispetto a quella europea) e superare le difficoltà burocratiche che frenano la crescita di un settore che ha grandi potenzialità.

Nell’ambito della normativa sul novel food, l’autorità europea per la sicurezza alimentare – Efsa ha espresso una prima valutazione completa su un prodotto derivato da insetto (la larva tenebrio molitor) proposto come alimento umano; ha all’esame anche un’altra decina di domande che riguardano altri tipi di insetti.

Nel corso dell’incontro sono state presentate alcune interessanti esperienze aziendali pronte a diventare pienamente operative, tra cui:

  • Bugslife‘, start up della presidente dei giovani di Confagricoltura umbria Caterina Luppa;
  • Bef Biosystem‘, la prima fattoria degli insetti per la produzione di farina proteica da impiegare nella mangimistica (Alessandria;
  • Italian cricket farm‘ (Torino), progetto che vuole usare larve di tenebrio molitor per produrre mangime altamente proteico per galline ovaiole.

A questi casi aziendali si può aggiungere il progetto Poultrynsect, coordinato dall’istituto di scienze delle produzioni alimentari del consiglio nazionale delle ricerche, in partnership con ricercatori e docenti dei dipartimenti di scienze veterinarie e di scienze agrarie, forestali e alimentari dell’università di Torino.
Il progetto, della durata triennale, prevede l’utilizzo di larve vive di mosca soldato nera (hermetia illucens) nell’alimentazione di polli da carne in allevamento biologico, a parziale sostituzione della proteina apportata da fonti proteiche convenzionali come la farina di soia, legume per lo più importato dal continente americano.

INSETTI E ALIMENTAZIONE UMANA

Secondo la FAO oggi più di due miliardi le persone si nutrono abitualmente di una o più delle millenovecento specie di insetti considerati commestibili, e il loro numero è destinato ad aumentare via via che gli insetti entreranno a far parte delle diete occidentali. Tra gli insetti usati in alimentazione umane i più importanti sono i coleotteri (31%), lepidotteri (bruchi, 18%), api, vespe e formiche (imenotteri, 14%), cavallette, locuste e grilli (ortotteri, 13%), cicale, cicaline, cocciniglie e cimici (emitteri, 10%), termiti (isotteri, 3%), libellule (odonati, 3%) e mosche (ditteri 2%).
L’uso alimentare può essere diretto o indiretto, sotto forma di preparazioni (farine ecc.)

APPLICAZIONI IN ZOOTECNIA

L’allevamento degli insetti ha diverse applicazioni e tra queste anche una biodegradazione di residui organici con la riduzione di emissioni di effluenti azotati e la produzione di proteine da azoto inorganico. Le proteine da insetti, usate in alimentazione animale in percentuali variabili, hanno vantaggi in termini di salute perché, come dimostrano ricerche sui maiali, alcune di esse hanno attività probiotiche potendo ridurre l’uso di antibiotici e al tempo stesso aumentare la risposta immunitaria. In particolare è la chitina, uno dei principali componenti dell’esoscheletro degli insetti, che ha effetti sul microbioma digestivo con risvolti positivi anche per la salute dell’intestino degli animali da reddito.
Non dimenticando che gli insetti sono ciò che mangiano, prima di usarli in alimentazione di animali che producono carne, latte e uova anche loro bisogna essere sicuri che siano allevati e alimentati con matrici non a rischio e solo in questo modo la produzione di proteine da insetti allevati può entrare a far parte di catene alimentari sostenibili e contribuire alla valorizzazione di molti sottoprodotti d’origine vegetale e animale. Per questo sono necessarie normative per garantire la loro sicurezza partendo dai materiali organici usati per il loro allevamento stabilendo quindi limiti per quanto riguarda contaminazioni microbiologiche, metalli pesanti, micotossine, pesticidi ed altri residui indesiderati.

NORME EUROPEE

Nella Unione Europea l’uso alimentare degli insetti ha normative sono chiare e restrittive rientrando tra i Novel Food (Regolamento CE 258/97) tuttavia alcuni stati membri dell’UE hanno interpretato a proprio modo il Regolamento e per esempio in Olanda e Belgio prodotti a base di insetto sono in vendita nei supermercati. Nel 2015 l’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, in un parere mette in evidenza il potenziale rischio microbiologico simile a quello di altre proteine non trasformate, nel caso in cui gli insetti siano nutriti con sostanze per mangimi attualmente autorizzati.
Dal luglio del 2017, quando in Europa sono state autorizzate proteine da insetti per l’alimentazione dei pesci, ne sono state prodotte più di cinquemila tonnellate. Anche sulla base degli investimenti in corso per il 2030 è prevista una produzione annua di tre milioni di tonnellate se queste proteine potranno essere usate per alimentare animali d’interesse zootecnico, come già avviene in altri paesi dove queste proteine non sono vietate.

L’UE DA’ L’OK AGLI INSETTI NEi MANGIMI PER I NON RUMINANTI. DA MAGGIO L’IDEA AL VOTO

Gli esperti dei paesi Ue hanno approvato una proposta che consente la reintroduzione di proteine animali trasformate da non ruminanti e insetti nei mangimi per pollame e suini. Cade un divieto che risaliva ai tempi della Mucca pazza. Resta bandito l’uso di proteine per nutrire gli animali della stessa specie e per i ruminanti. Vale a dire che proteine animali trasformate da suini e da insetti potranno essere utilizzate solo nei mangimi per pollame, e quelle da pollame solo per i suini. La «proposta è in linea con i principi della strategia Farm to Fork, che mira a promuovere una produzione di alimenti e mangimi più circolare e sostenibile», sottolinea la Commissione Europea. All’inizio di maggio cominceranno tre mesi in cui la proposta sarà esaminata da Europarlamento e Consiglio.

PRODUZIONE AUTOMATICA E MECCANIZZATA DI INSETTI

Per una produzione su larga scala di proteine da insetti occorre passare da una produzione artigianale o semindustriale a una produzione totalmente meccanizzata e automatizzata, essenziale per contenere i costi e rendere le loro proteine non solo competitive, ma più vantaggiose di altre. La meccanizzazione e l’automazione deve permettere una duttilità che consenta di usare specie di insetti diverse con differenti necessità nutrizionali usando varie matrici nutrizionali.