La 101 Assemblea di Confagricoltura

Di   9 Luglio 2021

Il presidente di Confagri Massimiliano Giansanti chiede ai ministri Patuanelli (Politiche agricole) e Cingolani (Transizione ecologica) “di volare”

“Vi chiediamo di volare”, ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano GIANSANTI ai ministri delle politiche agricole Stefano PATUANELLI e della transizione ecologica Roberto CINGOLANI, interventi alla centounesima assemblea di Confagricoltura, che si è tenuta lo scorso 8 luglio a Palazzo della Valle, a Roma. Ambedue gli esponenti di governo – cui sono andate parole di stima del presidente e alcuni applausi – sono apparsi molto interessati alla strategia disegnata da GIANSANTI e alle conseguenti proposte, molte delle quali riguardano le agroenergie.

CINGOLANI ha ribadito il suo pensiero circa l’assoluta eccellenza dell’agricoltura italiana pur esortando gli allevatori a fare di meglio in tema di riduzione degli antibiotici. Il ministro ha anche ripetuto il leit motiv del suo ministero: la sostenibilità è un compromesso” e dunque – ha aggiunto – giudicare se l’agricoltura produce troppa co2 o non è da valutare nella prospettiva della necessità di sfamare una popolazione crescente. CINGOLANI ha anche prospettato l’ipotesi di un protocollo per la sostenibiltà “da imporre agli altri, da scrivere con il ministero delle politiche agricole, quello dello sviluppo economico e il suo.

PATUANELLI è tornato sui temi della riforma della Pac sostenendo di condividere quanto detto da GIANSANTI circa la necessità che nel Piano nazionale sia fatta la distinzione tra agricoltori professionali e produttori per hobby. A questi ultimi – ha puntualizzato GIANSANTI – non andrebbe dato l’aiuto Pac ma piuttosto il reddito di cittadinanza. A giudizio del ministro la riforma così come uscita dal recente trilogo può andare in questa direzione concentrando gli aiuti sull’agricoltura professionale.

“Le imprese agricole sono pronte ad investire, per aumentare il contributo alla lotta contro il cambiamento climatico e per accrescere la sostenibilità ambientale. Gli obiettivi, però, vanno raggiunti puntando sulle innovazioni, non solo con i divieti. Una risposta deve arrivare dalla puntuale e piena applicazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza che ha nella transizione ecologica un punto fondamentale”, ha sostenuto GIANSANTI nella relazione con la quale ha aperto l’assemblea. “In un recente studio diffuso dalla commissione europea si rileva che l’impronta climatica dell’agricoltura europea, misurata in termini di unità di prodotto, si è ridotta a partire dal 1990”, ha osservato il presidente nel sottolineare che “si tratta di risultati importanti, da non sottovalutare, ma sappiamo che occorre fare di più: le energie rinnovabili, con il biometano, il fotovoltaico agricolo, il biogas, possono dare nuovo slancio a modelli virtuosi in cui città e campagna si incontrano. E’ però necessario che il contributo richiesto al nostro settore non venga inquadrato solo in termini restrittivi”.

ENERGIE RINNOVABILI E TRATTAMENTO DEL CARBONIO

“Va preso in considerazione anche l’apporto già assicurato alla lotta al cambiamento climatico”, ha proseguito Giansanti. “Dalle energie rinnovabili, al trattenimento del carbonio che si ottiene con alcune colture e con la forestazione. Quest’ultimo è un contributo che può essere valorizzato anche in termini di reddito per gli agricoltori, all’interno di appositi accordi di programma. I certificati verdi sono già una realtà in Australia ed alcune iniziative si stanno sperimentando in Francia. Come annunciato dal Segretario di Stato all’agricoltura degli Stati Uniti, saranno la novità assoluta della nuova legislazione per l’agricoltura, il ‘farm bill'”, ha spiegato GIANSANTI.

Da sinistra Patuanelli, Giansanti e Cingolani

“I problemi posti dal cambiamento climatico hanno una dimensione globale e l’Unione Europea incide per meno del 10% sulle emissioni totali di co2. Il nostro modello deve essere preso come un punto di riferimento”. “In quest’ottica, abbiamo accolto con favore l’iniziativa della Commissione in materia di tassazione energetica alle frontiere, la cosiddetta ‘carbon tax‘. Proponiamo che un sistema analogo venga studiato per la reciprocità delle regole di produzione in agricoltura nell’ambito degli accordi commerciali sottoscritti dalla Commissione europea”, ha aggiunto GIANSANTI.

LA NUOVA PAC

Altra questione di fondamentale importanza per il futuro dell’agricoltura è la nuova Pac che entrerà in vigore nel 2023, ma per la quale già entro la fine di quest’anno gli stati membri dovranno inviare alla Commissione europea i programmi strategici nazionali. “Una novità assoluta, in quanto dovranno contenere sia le scelte sui pagamenti diretti, sia i programmi di sviluppo rurale a livello regionale”, ha evidenziato il presidente di Confagricoltura, nel precisare che “abbiamo espresso e motivato le nostre riserve sull’accordo che è stato raggiunto. Ora c’è molto lavoro da fare e in tempi stretti. Il ministro PATUANELLI potrà contare sulla nostra piena collaborazione”.

PAC: PRIVILEGIARE LA SPESA PRODUTTIVA

“Nella fase di redazione del piano strategico puntiamo a risolvere i problemi posti esistenti, con particolare riferimento agli aiuti diretti che devono continuare ad essere una rete minima di sicurezza per i redditi degli agricoltori“, ha spiegato GIANSANTI, nell’evidenziare che “fatte le debite proporzioni, per il nostro settore il piano strategico per la nuova Pac ha la stessa valenza del “Recovery plan” per l’economia italiana”. “Non possiamo sbagliare e va privilegiata la spesa effettivamente produttiva“, ha ribadito.

I PROBLEMI DI OGGI: COSTI DI PRODUZIONE E FRUTTICOLTURA

Per quanto riguarda, infine, la fase congiunturale che attraversa il settore agricolo, il presidente di Confagricoltura ha segnalato “le difficoltà poste dall’aumento dei costi di produzioni non compensati dal rialzo delle quotazioni all’origine dei prodotti”. inoltre, ha ricordato “le pesanti difficoltà del settore frutticolo, che vanno affrontate rapidamente con un consistente aumento delle risorse finanziare finora mobilitate per la compensazione dei danni”.

CREDITO DI IMPOSTA 4.0

“Ci aspettiamo anche la conferma della bancabilità del credito d’imposta, uno strumento ottimale e diretto per sostenere la liquidità e favore la propensione agli investimenti”, ha aggiunto GIANSANTI, che ha poi indicato le vicende sorte all’interno commissione unica per i prezzi dei suini, per indicare quanta strada c’è ancora da fare al fine di “rafforzare i sistemi interprofessionali e far crescere il valore, a vantaggio di tutte le componenti delle diverse filiere”.