La canapa per un’edilizia sostenibile

Di   5 Febbraio 2020

Mattoni per l’edilizia realizzati con una miscela di calce e canapulo, lo scarto legnoso della canapa. La coltivazione della canapa e i suoi sottoprodotti agricoli diventano protagonisti nel rilancio di nuove filiere per il ridotto impatto del ciclo produttivo sull’ambiente, in un’ottica di economia circolare.

La coltivazione della canapa e i suoi sottoprodotti agricoli diventano protagonisti nel rilancio di nuove filiere per il ridotto impatto del ciclo produttivo sull’ambiente, in un’ottica di economia circolare. A fine 2018 si stimavano in Italia poco meno di 4mila ettari investiti a canapa, un numero destinato ad aumentare, ma lontanissimo dai 100mila ettari coltivati negli anni Quaranta del secolo scorso.

Il progetto del biomattone è il risultato di uno studio condotto dall’Enea e Politecnico di Milano nell’ambito della “Riqualificazione energetica degli edifici pubblici esistenti: direzione nzeb”, finanziato dalla ricerca di sistema Elettrico del ministero dello Sviluppo Economico.

Il biomattone è realizzato con canapulo (sottoprodotto della canapa) e calce e abbina il basso impatto ambientale alte prestazioni energetiche, traspirabilità, ottime capacità isolanti, protezione dall’umidità e comfort e può essere impiegato in case a risparmio energetico. Enea fa sapere che il tale materiale  è in grado di mantenere in casa una temperatura media di 26 gradi nei periodi di grande caldo ed evitare così il ricorso alla climatizzazione”.

Al minimo l’impronta di carbonio e quindi l’impatto ambientale, perché la parete in blocchi di calcecanapulo è in grado di sottrarre CO2 dall’atmosfera e tenerla bloccata per un certo tempo.

La ricerca prosegue e prevede diversi step….

Fonte: Mondo agricolo /Confagricoltura