La manovra agricola

Di   30 Ottobre 2019

Azzeramento dell’Irpef e un ddl collegato con un fondo per le emergenze e il sostegno ai giovani e alle donne: la ministra Teresa Bellanova è soddisfatta. Ma le elezioni in Umbria potrebbero creare scossoni e i contoterzisti rimangono ancora senza risposte

“Sono soddisfatta anche perché rimettiamo al centro dell’Agenda l’agricoltura, dall’Irpef agricola al Fondo di solidarietà per l’emergenza cimice asiatica fino al sostegno ai giovani e alle donne”. Lla pensa così la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova parlando della manovra messa a punto dal governo e approvata “salvo intese” dal Consiglio dei ministri.

Dopo la debacle umbra e gli altolà del mondo agricolo alla sugar tax, alla battaglia alla plastica (che ricadrà sui consumatori) e alla cancellazione del bonus verde (ma i tecnici del ministero sarebbero al lavoro alla proroga della detrazione Irpef del 36% per finanziare la cura dei giardini privati e condominiali ma anche la realizzazione di coperture e giardini pensili), qualcosa potrebbe cambiare per recuperare consenso, soprattutto in vista delle elezioni regionali in Emilia-Romagna. Perché se la manovra era il primo banco di prova vero della capacità di tenuta e sintesi del governo giallorosso, la seconda prova (le elezioni in Umbria) è andata decisamente male.

Per Teresa Bellanova – che della maggioranza di governo rappresenta il neonato partito renziano, Italia viva – le priorità della manovra chiara sono comunque già chiare e sono “crescita e inclusione, qualità territoriale fisica e sociale”.

Una delle scelte più significative è la lotta all’illegalità, il rispetto dei diritti dei lavoratori agricoli, la lotta alla concorrenza sleale: e per esempio, al di là della manovra, il Tavolo interistituzionale sul caporalato – con la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo e la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese – che si è insediato in questi giorni comincia a combattere su questo fronte: “L’obiettivo è sconfiggere il caporalato per liberare lavoratori e imprese. Rafforzare la rete del lavoro agricolo di qualità. Anche così l’agricoltura diviene un pezzo del futuro del paese”.

Anche se in un contesto di risorse limitate, Teresa Bellanova ricorda di aver mantenuto “l’impegno di non aumentare le tasse agli agricoltori”. E si mostra soddisfatta “dell’azzeramento dell’Irpef per chi vive di agricoltura”, cosa “che significa quasi 200 milioni di euro che lasciamo alle imprese per investire. Non ci saranno aumenti sull’imposta di registro e le agevolazioni per il gasolio agricolo non subiranno tagli”.

INNOVAZIONE E AMMODERNAMENTO DEI MACCHINARI

“Tra le parole d’ordine: tutela del reddito degli agricoltori, sviluppo di sistemi produttivi, innovazione e ricerca, incentivi per l’imprenditoria al femminile e il ricambio generazionale anche a partire dall’AMMODERNAMENTO DEI MACCHINARI e dalla lotta all’abbandono delle aree rurali”, ha sottolineato la ministra che però non risponde COME si pensa di procedere per ammodernare ilparcp mecchine, se i contoterzisti sarannp coinvolti el porgetto oppure no. UNCAI attende da due settimane lumi dall portavoce della ministra.

Per fare tuto questo alla legge di Bilancio seguirà un disegno di legge collegato sull’agricoltura: obiettivo numero uno sarà semplificare la vita delle imprese dalla burocrazia e dalle “montagne di carte” che la rallentano; con ampio spazio alla valorizzazione del made in Italy. Ci dovrebbero poi essere anche una serie di misure per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e produttivo del paese; la promozione delle buone pratiche agronomiche, il miglioramento della qualità delle produzioni, la valorizzazione delle diversità territoriali, il riequilibrio dei rapporti di filiera, il contenimento del consumo di suolo, il potenziamento della difesa delle eccellenze italiane nella Politica agricola comune e il finanziamento della ricerca per puntare decisamente vero un’agricoltura sostenibile. Sostenibilità che dovrà avere effetti anche a livello sociale ed economico.

Tra i punti principali che integrano misure per l’agricoltura e la sostenibilità, in un’ottica di contrasto ai cambiamenti climatici, il potenziamento INVESTIMENTI dedicati alle INFRASTRUTTURE IRRIGUE (che però erano già a bilancio dall’anno scorso, quindi nessuna novità, casomai una conferma), la prevenzione del dissesto idrogeologico a partire dalle aree rurali, la ricerca sulle colture tradizionali e gli INCENTIVI PER L’AGRICOLTURA DI PRECISIONE (SOLO PER GLI AGRICOLTORI O ANCHE PER I CONTOTERZISTI?).

Il governo poi potrebbe ricorrere a due strumenti, come il sostegno ai CONTRATI DI FILIERA E DI DISTRETTO e la rapida attuazione della DIRETTIVA UE CONTRO LE PRATICHE SLEALI nell’agroalimentare, da inserire in manovra e nel collegato agricolo per accompagnare lo sviluppo delle filiere e rafforzare i rapporti tra agricoltori, allevatori, trasformatori e distribuzione per puntare come scopo finale a garantire un percorso trasparente di formazione dei prezzi e di tracciabilità dei prodotti, offrendo dei benefici ai cittadini.