L’Annuario dei contoterzisti

Di   19 Gennaio 2022

Secondo L’Annuario dell’agricoltura italiana 2020 del Crea le attività agricole per conto terzi dal 2010 al 2020 sono aumentante del 47% passando da 2.408,1 a 3.193,6 milioni di euro: valori estremamente significativi per le attività di supporto e secondarie dell’agricoltura. Si tratta, dunque, di un trend che posegue da anni e che solo la pandemia ha fermato, ma di pochissimo, dal momento che tra il 2019 e il 2020 si è verificata una contrazione dello 0,5%.

(c) Federunacoma

Il calo registrato solo nel 2020 sembra legato principalmente alla scontistica dovuta al crollo dei costi energetici, che ha influenzato la trattativa con le aziende agricole servite dai contoterzisti, con riduzioni commisurate ai consumi effettivi. Tuttavia, la perdita è stata compensata da un aumento importante del volume di lavorazioni svolte e dall’incremento delle stesse superfici lavorate, in particolare sulle colture specializzate. Ciò sembra essere ascrivibile alle limitazioni alla mobilità determinate dalla pandemia, che hanno indotto molti agricoltori, impossibilitati a lavorare in proprio, ad incaricare il proprio contoterzista di fiducia.
In ogni caso la scontistica ha avuto vita breve, visti gli aumenti delle materie prime e dell’energia registati nel corso di tutto il 2021 e che prosegranno anche nei primi mesi di quest’anno, che hanno determinato un aumento delle tariffe agromeccaniche nell’ordine del 3-5%. Aumenti irrisori, visti gli aumenti di lubrificanti (+51,2% rispetto ad un anno fa), energia elettrica (+38,2%), gas e metano (+27,6%), carburanti (+21,2%), i fertilizzanti (+18,1%) e mangimi (+11,5%).

MENO RISCHI SUL LAVORO E D’IMPRESA

Parallelamente all’aumento dell’affidamento in contoterzi è diminuita la tendenza a infortuni sul lavoro, grazie alla maggiore specializzazione del personale qualificato per le lavorazioni meccaniche.
Ma è soprattutto la possibilità che il contoterzismo offre nella riduzione, se non eliminazione, del rischio di impresa del proprietario, a rappresentare il principale elemento che fa propendere verso questa scelta. Infatti, aspetti come l’età mediamente elevata degli agricoltori, la scarsa propensione agli investimenti oltre che le difficoltà di accesso al credito, si scontrano con le necessità proprie di un’agricoltura moderna, competitiva e soprattutto sostenibile e di qualità.
Di conseguenza, lo strumento del contoterzismo (a determinate condizioni) può contribuire a modernizzare i sistemi agricoli; aspetto che può essere enfatizzato dall’affermazione del nuovo paradigma dell’agricoltura 4.0.

CLIENTI PICCOLI E GRANDI

In questo contesto, il ricorso al contoterzismo ha svolto un ruolo chiave, sia di supporto nel caso delle aziende più strutturate, e che vogliono ottimizzare la gestione delle operazioni colturali in maniera efficiente, sia quasi di sopravvivenza per le microaziende che non possiedono mezzi a sufficienza. È infatti aumentato l’affidamento parziale o totale delle operazioni colturali verso ditte agromeccaniche esterne, al punto che queste si stanno sempre più delineando come imprese di servizio e supporto.

TIPI DI IMPRESE C/TERZI

Il contoterzismo in agricoltura figura secondo due modelli:

  • il primo come come servizio agromeccanico fornito da altre aziende agricole in forma di attività connessa per integrare il reddito agrario. Per questo motivo, e per non fare una concorrenza sleale a chi svolge attività c/terzi con una diversa tassazione, le attività connesse non possono aver diritto al gasolio agricolo agevolato. Per lo stesso motivo non potrebbero utilizzare i macchinari acquistati con i finanziamenti europei riservti gli agricolori nelle lavorazioni svolte conto terzi;
  • nel secondo modello, invece, il servizio è svolto da imprese terze agromeccaniche PROFESSONALI, che svolgono funzioni di esercizio e/o di noleggio, con propri mezzi meccanici e la relativa manodopera, coin un orientamento prima di tutto al cliente. Nel caso l’impresa terza sia anche una azienda agricola, l’attività conto terzi è svolta in forma autonoma da un punto di vista fiscale (codice ateco 01.61).

Quest’ultima forma è quella attualmente più diffusa a livello nazionale, come emerge dall’ultimo aggiornamento disponibile, secondo il quale circa il 47% delle aziende agricole si avvale di servizi in contoterzi, quota che più o meno si è mantenuta stabile nell’ultimo decennio. Mentre le aziende agricole che esercitano il contoterzismo attivo come attività connessa non supererebbero il 2% (il condizionale è d’obbligo, per la poca trasparenza di questo tipo di attività, che, calandosi nei teritori, riescono a fare una concorrenza sleale moltp forte ai contoterzisti professionali, ricevendo, npn di rado gasikio agrciolo pur non avendone diritto).

Proprio per fare chiarezza sui reali numeri e tipologie di contoterzismo, UNCAI ha da tempo chiesto all’Istat statistiche aggiornate, per una trattazione più approfondita dei dati sul contoterzismo.

CONTOTERZISTI E ISTITUZIONI

Tuttavia, il ruolo del contoterzismo non si esaurisce soltanto nel fatto di essere portatore di innovazione tecnologica, ma anche istituzionale; basti pensare al fatto che gli agromeccanici sono in genere più propensi verso la sottoscrizione di contratti di filiera, con tutti i vantaggi annessi alla possibilità di programmare il piano produttivo, ottimizzando così la gestione tecnica e riducendo i costi di produzione.

Per queste ragioni negli ultimi anni UNCAI sta spingendo, anche a livello legislativo, per un riconoscimento della professionalità degli stessi attraverso un Albo NAZIONALE degli agromeccanici che ne attesti professionalità, formazione e competenze, dopo quelli regionali di Lombardia ed Emilia-Romagna ottenuti da Uncai.
L’Albo permetterebbe forme di finanziamento dedicate agli imprenditori agromeccanici professionali (acquisto di macchinari che sarebbero sovradimensionati e antieconomici per una azienda agricola e con un impatto agroambientale “di scala”) e forme di sostegno alle aziende agricole che si avvalgono di servizi conto terzi CERTIFICATI, eseguiti per mezzo di strumenti tecnologici innovativi.