L’ultimatum della ministra Bellanova

Di   6 Maggio 2020

La ministra renziana all’agricoltura minaccia le dimissioni se non passa la norma sulla regolarizzazione temporanea (6 mesi) dei migranti. “Non è una battaglia strumentale per il consenso. Queste persone non votano. Se non passa, sarà un motivo di riflessione sulla mia permanenza al Governo. Non sono qui per fare tappezzeria”

La maggioranza di governo è divisa sulla regolarizzazione dei migranti e dei lavoratori in nero, uno dei nodi al centro della trattativa sull’atteso decreto maggio. Uncai si tiene fuori da discorsi più politici che economici. “La regolarizzazione del lavoro agricolo è sacrosata ma vale allo stesso modo per gli italiani così come per i non italiani. Per ogni azienda agricola senza scrupoli che si avvantaggia sfruttando il lavoro sottopagato dei braccianti, ci sono infatti almeno cinque aziende agricole oneste che si indeboliscono. Chiedere la regolarizzazione di 600.000 extra Ue irregolari non so se serva davvero a ribaltare la guerra tra poveri in agricoltura. Esistono macchine per la raccolta dei pomodori, ma non ancora per le fragole. Ma è alla meccanizzaioe agricola che le istituzioni dovrebbero concretamente guardare. Minacciare le dimissioni e andare allo scontro istituzionale crediamo sia la spia di un obiettivo politico che trascende il settore agricolo”, il commento del presidente Uncai Aproniano Tassinari.

Lo scontro interno alla maggioranza di governo tra le posizioni di Italia Viva e del Movimento 5 stelle è aspro. Da una parte la ministra renziana del Mipaaf, di Italia Viva, Teresa Bellanova spinge per inserire nel testo del decreto aprile (slittato in maggio) una norma per “concedere un permesso di soggiorno temporaneo per sei mesi” ai braccianti stranieri, manodopera fondamentale in particolare per la raccolta nei campi. Bellanova ha specificato di voler puntare a “concedere un permesso di soggiorno temporaneo per sei mesi, rinnovabile per altri sei, per le aziende e le famiglie che vogliono regolarizzare. Ci sarà anche un contributo per lo Stato, anche se non bisogna esagerare: si tratta di persone sfruttate per 3 euro l’ora facendo concorrenza sleale alle imprese che rispettano le regole”.

Ma intanto il capo politico dei Cinquestelle, Vito Crimi ha ribadito la linea del partito: “Massima disponibilità all’emersione del lavoro nero, ma non accetto che vengano dati permessi di soggiorno temporaneo” o “una sanatoria modello Maroni“. Da qui la proposta di far lavorare “chi percepisce misure di sostegno, come reddito di cittadinanza e Naspi”.

La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha provato a mediare lanciando un’ipotesi di regolarizzazione che non coinvolga solo i braccianti agricoli (e non sia limitata agli stranieri) per trovare una soluzione che possa mettere d’accordo tutti.

Ma Bellanova rilancia: “Gli immigrati sono fondamentali per portare avanti alcune attività, non solo in agricoltura. Partiamo dai lavoratori nei campi, altrimenti qualcuno si dovrà assumere la responsabilità di far marcire i prodotti nei campi”.

Le reazioni

COLDIRETTI: BENE PROROGA PERMESSI SOGGIORNO, ORA VOUCHER

“E’ importante la proroga fino al 31 dicembre dei permessi di soggiorno per lavoro stagionale in scadenza al 31 maggio”, ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini per il quale mancano circa duecentomila lavoratori stranieri che ogni anno arrivavano in italia per la stagione di raccolta per poi tornare nel proprio paese.

CIA: ATTIVARE FLESSIBILITA’, SANATORIA STRANIERI E VOUCHER

“Lavoro flessibile, voucher, sanatoria per stranieri: passa da questi strumenti la ricetta per affrontare l’emergenza del lavoro nei campi. In primo luogo, cominciamo a utilizzare gli italiani economicamente in difficoltà”, ha dichiarato Dino Scanavino, presidente Cia.

“Per allargare la platea di lavoratori italiani Cia ha creato una piattaforma digitale per far incontrare domanda e offerta e, allo stesso tempo, ha stipulato un accordo con una grande multinazionale del recruitment, synergie italia”.

Dino Scanavino

AIC: GIUSTO REGOLARIZZARE SIA BRACCIANTI ITALIANI CHE IMMIGRATI

“Chiediamo da mesi al governo di far emergere il lavoro nero, sia per gli italiani che per le persone immigrate. Ci auguriamo che ora si vada fino in fondo con la proposta di Bellanova. Chi non è italiano uscirebbe così dal ricatto di essere costretto a ribassare fino allo stremo il costo del proprio lavoro, cosa che avviene anche a scapito dei lavoratori italiani”, ha dichiarato Giuseppino Santoianni, presidente Aic – Associazione italiana coltivatori.

PAN (VENETO): SANATORIA IMMIGRATI NON E’ LA SOLUZIONE, SERVONO I VOUCHER

La proposta di regolarizzare circa 600 mila stranieri per lavorare in agricoltura “non risponde alle esigenze di stagionalità del mondo agricolo” e “finirà per aumentare l’area grigia e illegale del caporalato”, afferma l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan. “Diamo piuttosto la possibilità a cassaintegrati, disoccupati, studenti e pensionati, che hanno voglia di impegnarsi e di vivere onestamente, di integrare i loro sussidi prestando il loro lavoro nei campi. Per fare questo servono i voucher, uno strumento semplificato e tracciabile per pagare nella legalità prestazioni occasionali ma non sporadiche”.

Giuseppe Pan