Macchine agricole, primo semestre in calo ma il settore è in salute

Di   5 Agosto 2022

Tra gennaio e giugno il mercato delle macchine agricole registra una flessione per tutte le principali tipologie di macchine, confermando tuttavia volumi di vendita superiori alla media degli ultimi quattro anni. FederUnacoma: domanda vivace, il calo dovuto ai problemi nella catena di approvvigionamento. Per il prosieguo dell’anno pesano le variabili relative alle materie prime e allo scenario geopolitico.

Nel primo semestre dell’anno il mercato delle macchine agricole conferma volumi di vendita elevati, anche se inferiori rispetto ai livelli record raggiunti nel 2021. I dati relativi alle immatricolazioni – forniti dal Ministero dei Trasporti ed elaborati da FederUnacoma – indicano infatti, nel periodo compreso tra gennaio e giugno, una flessione per le trattrici dell’11,9% in ragione di 11.050 unità immatricolate, un numero che si mantiene su valori superiori alla media degli ultimi quattro anni, quando le vendite relative al primo semestre si sono attestate intorno alle 10mila unità.

Immatricolazioni in calo, ma su livelli comunque elevati, anche per le mietitrebbie (-5,7% sul 2021) e le trattrici con pianale di carico (-15%), che registrano rispettivamente 216 e 278 unità vendute. Una flessione più consistente caratterizza l’andamento dei sollevatori telescopici (-26,6% in ragione di 555 unità vendute), la tipologia di prodotto che più di tutte era cresciuta nel primo semestre dello scorso anno (+85%). In calo risultano anche i rimorchi che, con 4.332 unità immatricolate, arretrano del 9,2% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Secondo FederUnacoma, la contrazione delle vendite osservata tra gennaio e giugno non sarebbe dovuta a una flessione della domanda che, anzi, continua ad essere sostenuta. Già in occasione dell’assemblea annuale svoltasi a fine giugno a Varignana (Bologna), l’associazione dei costruttori di macchine agricole aveva segnalato come la flessione del mercato fosse causata principalmente dai problemi nella catena di approvvigionamento.

Il settore si conferma dunque in buona salute anche se il prosieguo dell’anno potrebbe essere condizionato dalle variabili relative al costo delle materie prime e all’evoluzione dello scenario geopolitico.