Macgest in campo

Di   28 Febbraio 2019

Solo veri trattoristi per le prove in campo di Macgest/Image Line alla Fondazione F.lli Navarra. Per Uncai ha già collaborato alla valutazione di mezzi e attrezzature il contoterzista di Bagnara di Romagna Mauro Mirri

Foto: Trattrice e ripuntatore Alpego KRF7 (Fonte foto: © Macgest.com)

Minima lavorazione con erpice LEMKEN ed erpice rotante Kuhn, Super Craker all’opera, ripuntatura ed erpicatura con un potente MF 6718S Dyna 6, utilizzo corretto degli ugelli anti-deriva. Sono solo alcune delle prove in campo proposte tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 da Macgest.

La particolarità del progetto sta in chi sale sul trattore: “L’obiettivo di Macgest in campo è dare una valutazione il più oggettiva possibile di macchine e attrezzature. Per questo abbiamo deciso di chiamare trattoristi con un’ampia casistica di macchine utilizzate in azienda. Non giornalisti di settore e neppure driver di un particolare brand, ma contoterzisti con un parco macchine vario e con una competenza acquisita in anni di campo vero”, spiega Michela Lugli, redattrice della sezione meccanica di Agronotizie e autrice delle schede dei trattori (le prove in campo delle attrezzature sono invece a cura di DLG Italia srl con l’agronomo Paolo Bertin).

Così, i trattoristi scelti per dare informazioni oggettive su due tipologie di erpice, su un super cracker e su un tratore Massey Ferguson sono stati Roberto Giontella, collaboratore del Forum Tractorum.it e Youtuber oltre che agricoltore dedito a lavorazioni specialistiche (viticoltura) e di campo aperto (cereali e foraggi) in provincia di Perugia e Mauro Mirri (in collaborazione con Uncai), contoterzista di Bagnara di Romagna normalmente impegnato in operazioni di livellatura, aratura e ripuntatura in una zona vocata per vigneto e frutteto. Il suo parco macchine: un trattore Deutz Fahr, un Lamborghini e un Fendt 930.

Le schede delle prove in campo sono molto accurate. Si parte dalla descrizione del cantiere di meccanizzazione per poi scendere nel dettaglio dei macchinari (per quali obiettivi agronomici sono nati, le tipologie di lavorazioni del suolo, le condizioni ideali per usarli, le regolazioni adottate, i risultati raggiunti).

“Il progetto sta andando bene, c’è una buona risposta e contiamo di farlo crescere il più possibile”, prosegue Michela Lugli. “I prossimi appuntamenti saranno in primavera. Con buona probabilità ci orienteremo verso una lavorazione specialistica, quindi verso il vigneto e il frutteto. Si tratta di un settore con molte novità nel quale l’Italia ha un know how di eccellenza e unico al mondo e vale la pena andare a indagare sia a livello di trattore sia di attrezzature”.