Motori off-road, pronti per lo Stage V

Di   25 Aprile 2018

Il panorama dei propulsori conformi allo Stage V, step di emissioni in vigore da gennaio 2019 che riduce ulteriormente il limite del PM e introduce il PN, indagato con il contributo delle case costruttrici.

da Agronotizie

Lo Stage V detta i nuovi limiti di emissioni per i motori off-road immessi sul mercato in Unione Europea. Stabiliti dal Regolamento 1628/2016, tali limiti riguardano i propulsori di ogni classe di potenza – compresi quelli con potenze inferiori ai 26 cv (19 chilowatt) e superiori ai 760 cv (560 chilowatt) in precedenza non sottoposti a regolamentazioni.

I motori installati sui trattori omologati Mother Regulation dovranno essere obbligatoriamente conformi allo Stage V a partire da:

  • 1/01/2021 nella fascia 0-56 kW e 130-560 kW
  • 1/01/2022 nella fascia 56-130 kW

Nei 24 mesi precedenti a tali date, sui trattori potranno essere installati motori Stage V oppure motori conformi allo Stage precedente, etichettati come Motori di Transizione.

Come cambiano i motori con lo Stage V?

Il maggiore miglioramento tecnologico riguarda soprattutto il DPF (Diesel Particulate Filter) che sarà migliorato per garantire il rispetto dei limiti di emissione in termini di Particle Numbers per i motori 19-560 kW. Le emissioni di Particolato calano drasticamente rispetto ai motori degli Stage precedenti.

Molti produttori hanno svelato i propulsori conformi al nuovo standard. Tutte le soluzioni individuate prevedono un dispositivo di filtraggio del particolato per soddisfare i limiti dello step europeo, ma ognuna presenta sistemi di post-trattamento ATS con caratteristiche particolari. AgroNotizie è andata a scoprire i pro e i contro di ciascuna proposta, chiedendo il parere delle aziende costruttrici.

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