Nuovo ripuntatore rotante Rotoripper by Selvatici – Bertoni

Di   5 Ottobre 2021

La collaborazione tra i due storici marchi di macchine agricole emiliano – romagnoli ha portato alla realizzazione di un innovativo attrezzo per la lavorazione del terreno premiato tra le novità tecnica di EIMA INTERNATIONAL (19-23 ottobre, Bologna) – pad. 25 stand A 10 e quadriportico

L’attrezzo, portato al terzo punto del trattore e animato da presa di forza, è costituito da un certo numero di ancore (6 nel caso del modello presentato ad Eima). Nella parte terminale delle ancore sono imbullonati dei coltelli realizzati appositamente per formare un angolo che ne favorisce l’ingresso nel suolo. La particolarità della macchina è che tali ancore non sono fisse come nei ripuntatori tradizionali ma sono azionate da un sistema biella manovella che conferisce all’utensile un movimento ellissoidale tale per cui il terreno viene sminuzzato molto più finemente rispetto al ripper tradizionale. Il movimento del coltello finale che avviene dal basso verso l’alto porta in superficie strati di terreno fertile e li va a mescolare con quelli superficiali già più sfruttati, migliorando la struttura stessa del suolo.

Al momento disponibile per le larghezze di 160 – 180 – 200 cm per trattori dai 50 ai 100 hp) , il Rotoripper Selvatici Bertoni lavora a una profondità regolabile tramite ruote di livello che normalmente può oscillare tra i 15 cm e i 40 cm. Tutti gli snodi sono su cuscinetti autolubrificanti di ultima generazione per cui la manutenzione risulta essere semplice e si riduce al solo controllo del livello dell’olio nella scatola.

Il ripuntatore rotante è un attrezzo unico nel suo genere unendo le caratteristiche dei ripuntatori classici con il moto alternativo delle vangatrici. Inoltre il ripuntatore rotante è in grado di adattarsi alla lavorazione del terreno in profondità nei terreni sassosi o particolarmente compatti, garantendo anche una lavorazione del terreno molto raffinata. L’attrezzo permette anche un interramento dei residui colturali post raccolta e dell’erba quasi comparabile a quello di un ripper tradizionale a una profondità di lavoro di 30 / 35 cm e a una successiva passata di attrezzo finitore quale fresa o erpice: la struttura del terreno è invariata, ma quasi predisposta per la semina successiva, pur raggiungendo profondità di lavoro notevoli.

Studi dell’Università di Bologna hanno, inoltre, evidenziato come i costi di gestione, consumo di carburante ed emissioni di CO2 del rotoripper siano inferiori del 30% rispetto all’utilizzo combinato di ripper tradizionale e zappatrice. La velocità di lavoro è superiore del 30% rispetto a quella di una vangatrice tradizionale delle stesse dimensioni. Ripartendo la potenza del trattore tra traino e movimentazione, necessita di meno Hp rispetto ai sistemi attuali e quindi riduce sensibilmente i costi di gestione per l’utilizzatore finale, riduce il consumo di carburante e quindi di conseguenza le emissioni di gas inquinanti.